Rom e Sinti da tutto il mondo

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\\ Mahalla : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 01/05/2007 @ 10:26:05, in Europa, visitato 2567 volte)

Da Czech_Roma

Strasbourg, France, April 18 (CTK) - Il rapporto del Consiglio d'Europa (CE) sullo stato dei diritti umani in 46 stati, critica la Repubblica Ceca e la Slovacchia per il trattamento riservato ai Rom.

I principi della CE richiedono l'azione giudiziaria in periodi ragionevoli. Giustizia dilazionata significa giustizia negata, dice il rapporto.

Oltre a Cechi e Slovacchi, vengono criticati altri 19 paesi, inclusi Francia, Germania, Bretagna, Italia, Grecia e Polonia.

Casi di spostamenti forzati di famiglie rom sono registrati in numerosi paesi CE [...] Il rapporto aggiunge che il Tribunale Europeo sui Diritti Umani riguardo la Repubblica Ceca e la Slovacchia è particolarmente preoccupato per la segregazione scolastica dei bambini Rom nelle scuole ceche e per la sterilizzazione forzata o senza consenso in Slovacchia.

Il rapporto ricorda che esistono tre priorità CE, che si applicano anche per i Rom, e che sono la protezione delle minoranze, la lotta al razzismo e all'intolleranza, e la lotta contro il mantenimento ai margini della società.

Il paese che ha ottenuto più critiche è stato la Russia.

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Di Fabrizio (del 01/05/2007 @ 19:53:48, in blog, visitato 2049 volte)

Da Rom Sinti @ Politica

Qualche giorno fa a Roma sulla Metro B, la giovanissima Vanessa Russo, di 24 anni, veniva aggredita da due giovani donne per un tentativo di borseggio, ferita ad un occhio con un ombrello e morta dopo 20 ore di agonia.
TUTTA LA STAMPA E LE TV AVEVANO GIA' INDIVIDUATO I COLPEVOLI: " DUE DONNE ROM".

FALSO! le forze dell'ordine hanno arrestato le due donne responsabili del delitto, ma NON SONO ROM.
Accade che qualcuno poco informato ancora oggi ricorda la prima falsa notizia che Vanessa Russo è stata uccisa da due donne Rom.

Nessun giornale o TV ha chiesto scusa alla minoranza Rom/Sinta. Hanno l'obbligo morale e professionale di chiedere scusa a Rom e Sinti e speriamo lo facciamo al più presto.

Inoltre Forza Nuova scriveva: "le assassine sono libere in qualche campo nomadi finanziato e protetto dalla Giunta Veltroni". "Il governo di sinistra, spalanca i cancelli a questi elementi anti-sociali concedendo loro il diritto di voto nella speranza di mantenere il potere nonostante e contro la volontà, gli interessi, perfino la sicurezza fisica del popolo italiano."

DOPO TUTTE QUESTE EVIDENTI FALSITA' e DISCRIMINAZIONE ETNICA forza nuova NON HA CHIESTO SCUSA ALLA MINORANZA ROM, sarammo mai capaci di un tale gesto di civile convivenza?

Noi speriamo di SI
.

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Di Fabrizio (del 02/05/2007 @ 09:49:10, in Regole, visitato 2172 volte)

Da Romanian_Roma

Il 26 aprile 2007 il Tribunale Europeo per i Diritti Umani si è espresso su due casi riguardo i pogroms anti-Rom che ebbero luogo in Romania agli inizi degli anni '90. Il governo rumeno porta la responsabilità di aver infranto diversi articoli della Convenzione Europea sui Diritti Umani, ed ha rimediato pagando considerevoli somme per i danni ed i costi affrontati dai richiedenti, oltre ad intraprendere misure volte al miglioramento delle loro condizioni di vita e delle relazioni interetniche. [...]

Gergely contro la Romania, il primo dei due casi affrontati, riguarda gli incidenti in cui venne dato fuoco a diverse case rom del villaggio di Casinu Nou, nel distretto di Harghita, e le famiglie rom costrette a lasciare il villaggio. Il secondo caso, Kalanyos ed altri contro la Romania, tratta di un incidente simile avvenuto il giugno 1991 nel vicino villaggio Plaiesii de Sus. A seguito del brutale pestaggio di due Rom, un non-Rom era morto, di conseguenza 28 case rom erano state sistematicamente distrutte e le famiglie cacciate dal villaggio. In entrambe i casi, le autorità locali erano state assenti o avevano partecipato attivamente agli attacchi. Le investigazioni ufficiali furono superficiali, mancarono di indicare le responsabilità degli individui colpevoli o provvedere indennizzi alle vittime. [...]

Con una procedura raramente adoperata, il Tribunale Europeo per i Diritti Umani ha isolato questi due casi sulla base delle dichiarazioni del governo rumeno che contengono una serie di ammissioni: i suoi agenti, difatti, sarebbero colpevoli di infrazione dell'art. 3 (proibizione della tortura), art. 6 (diritto ad un equo processo), art. 8 (rispetto dell'individuo e della vita familiare), art. 13 (diritto ad un indennizzo effettivo) ed art. 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione Europea. Il governo ammette di "aver mancato di investigare per chiarire pienamente le circostanze che portarono alla distruzione delle case e dei possessi dei richiedenti, cosa che li ha portati a vivere in condizioni improprie, rendendo loro difficile la richiesta di azione civile per i danni patiti, come pure l'esercizio del loro diritto alla casa, alla vita privata e familiare." Inoltre, il governo esprime rincrescimento per il fatto che "mancarono i rimedi per la protezione dei diritti dei richiedenti, quando cercarono giustizia presso i tribunali, e questo fu dovuto al fatto che erano di origine Rom".

In aggiunta, il governo intraprese una serie di misure atte a migliorare le relazioni interetniche come pure le condizioni di vita delle due comunità. Per terminare, il governo si è impegnato a pagare danni per € 133.000 alle quattro presone coinvolte nei due casi.

[...]

Rif: il caso Hadareni

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Di Fabrizio (del 02/05/2007 @ 10:18:11, in Italia, visitato 2374 volte)

Vi invio il comunicato della presentazione del libro "E per patria una lingua segreta. Rom e Sinti in provincia di Venezia", che si terrà a Padova presso la Fiera di Civitas, il 5 Maggio.

Cordiali Saluti

Davide Turatti

Presentazione del libro
E PER PATRIA UNA LINGUA SEGRETA

5 MAGGIO 2007 ORE 16.30
Fiera di Padova
Civitas XII edizione 4-6 maggio 2007

Intervengono:
L’Assessora alle Politiche sociali della Provincia di Venezia
I curatori del volume,
COSES
Il Presidente dell’associazione “osservAzione”
Coordina Sergio Frigo, giornalista del Gazzettino

Il libro raccoglie il lavoro di ricerca del COSES, svolto su incarico dell’Amministrazione Provinciale di Venezia (Assessorato alle Politiche sociali), dedicato alla presenza dei rom e dei sinti sul territorio. La ricerca si compone sostanzialmente di quattro parti riguardanti rispettivamente:

• l’analisi per comune, avvalendosi della conoscenza degli assistenti sociali, della presenza in provincia di rom e sinti e delle problematiche ad essa collegate. Particolarmente importante è in questa sezione l’approfondimento del rapporto tra i ‘nomadi’ e gli operatori dei servizi sociali, la popolazione residente e le Istituzioni;
• lo studio dei problemi sollevati dall’inserimento dei minori nel sistema scolastico attraverso una serie di interviste a testimoni privilegiati puntate sugli aspetti comportamentali, ma anche sui problemi di attrito linguistico;
• un focus, con interviste ancora rivolte a testimoni privilegiati, su alcuni problemi legati all’inserimento dei rom e dei sinti nel mondo del lavoro;
• una quindicina di interviste dirette a rom e sinti di varie zone della provincia veneziana, cercando di capire (e di far capire) che senso abbia in questo nuovo Millennio essere o nascondere di appartenere a queste etnie.

Il libro esce ulteriormente arricchito da un contributo dello studioso Nando Sigona e da una scheda sulla legislazione nazionale ed europea riguardante rom e sinti a cura di Carla Osella.

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Di Fabrizio (del 03/05/2007 @ 09:53:19, in Italia, visitato 2212 volte)

Lettera inviata al quotidiano IL TIRRENO di Pisa.
Ciao, Ago

Vorrei dire la mia “sull’assedio” dei Rom al quartiere Cep di Pisa, così come ho avuto modo di leggere sulla stampa locale di questi giorni.

Premetto che non conosco da vicino la vicenda; già basta questo a non autorizzarmi a formulare chissà quale soluzione per i Rom interessati, non ne ho la competenza perché il gruppo in questione è diverso dai gruppi Rom che conosco più da vicino.

Ma è un dato di fatto; basta che all’orizzonte spunti la sagoma di un Rom, o una sua parvenza ecco che scattano automaticamente le stesse reazioni, le stesse paure, i medesimi pregiudizi…quelli di sempre e che trovano “stranamente” consensi trasversali alle varie forze politiche, sociali e religiose.

I Rom sembra che hanno il destino (o il dono?) di unire e amalgamare realtà sociali e politiche diverse tra di loro, peccato che questo consenso quasi sempre si manifesti nel rifiuto, nell’aggressività, nella repressione.

Ebbene, trovo vergognoso queste semplificazioni, la superficialità con cui si vuole risolvere il “problema Rom”, e non si vuole invece cercare di capire, di accompagnare con senso di umanità e nel rispetto delle legittime diversità, anche per individuare delle possibili soluzioni.

Sono fermamente convinto che la convivenza, nonostante tutto non solo è possibile, ma sarà la garanzia del futuro.

Non spetta certo a noi decidere con quale diversità convivere.

E’ un dato di fatto che dobbiamo imparare a convivere, lo diciamo a iosa in tante sedi autorevoli, ma appena spunta un gruppo Rom intenzionato a fermarsi, ecco che scatta il solito ritornello: tocca alle Politiche Sociali far fronte alla “nuova minaccia”.

Un dubbio che mi frulla nella testa in questi anni è quello di constatare che spesso l’azione delle politiche sociali (quando è abbandonata a se stessa),rischia proprio di impedire o rimandare a un domani indefinito il compito di imparare a convivere tra mondi diversi, dovere che tocca e coinvolge tutti quanti, Rom compresi!

Distinti saluti,

p.Agostino Rota Martir

campo Rom di Coltano

1 Maggio 2007

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Di Fabrizio (del 04/05/2007 @ 10:37:31, in Kumpanija, visitato 1835 volte)

Da Roma_Daily_News

http://www.geocitie s.com/romani_ life_society/

Una società per l'avanzamento del popolo Rom in Australia: eventi culturali, scambio di informazioni con le organizzazioni rom in Europa, USA e Canada, interazione con i Rom di tutto il mondo, integrazione per i Rom immigrati, presentazioni del popolo Rom in Australia, newsletter ed incontri sociali.

Info: Yvonne Slee

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Di Fabrizio (del 04/05/2007 @ 11:25:49, in scuola, visitato 3725 volte)

Rom, i precari fra i banchi

Amano la scuola, ma le condizioni disagiate e la paura di essere sgomberati da un giorno all'altro rendono difficile lo studio. E alle medie, quando il peso della diversità si fa insopportabile, c'è il più alto tasso di dispersione scolastica. Così l'integrazione, che passa attraverso l'istruzione, diventa un miraggio

di Marianna Russo

Pagano soprattutto le ragazze, costrette a indossare gonne lunghe mentre le loro coetanee sfoggiano jeans a vita bassa e top sbarazzini. Senza dimenticare il pregiudizio dei genitori italiani che non vogliono i rom in classe con i propri figli: li considerano violenti e svogliati, un "freno" al regolare svolgimento dei programmi scolastici

Vivono in baracche di lamiera, tra fango e ratti. In condizioni igieniche al limite della tolleranza, se si ammalano non hanno diritto all’assistenza sanitaria. Ciononostante i bambini rom arrivati dalla Romania negli ultimi anni, amano andare a scuola e studiare. Ma non è facile mantenere un buon rendimento scolastico ed essere presenti in classe tutti i giorni, se a casa devi dividere una capanna con altre dieci persone.

A Bologna sono circa un centinaio i bambini rom che frequentano le scuole, di cui almeno 80 sono rumeni. La frequenza è abbastanza alta nella scuola materna, regolare alle elementari e via via diminuisce nelle medie. «E' lì che si incominciano a notare le differenze» spiega la professoressa Antonia Dattilo, presidente dell'Opera Nomadi a Bologna. E'un'organizzazione nazionale che si occupa di mediare tra le istituzioni e il mondo dei rom per garantire loro i diritti fondamentali. «Alle scuole medie, i ragazzini iniziano la loro vita sociale – continua la professoressa – si incontrano dopo la scuola, escono insieme. A quel punto per i rom non è più facile integrarsi. Non possono invitare i compagni a casa né tanto meno spendere i soldi per i divertimenti adolescenziali. Inoltre i libri delle scuole medie sono tanti e costano. Poi vengono cambiati ogni anno per cui non si possono comprare usati ne passarseli tra fratello più grande e più piccolo. Poi si aggiunge un forte problema culturale. Le ragazzine, con l'inizio della pubertà, sono considerate donne e come tali hanno l’obbligo di vestirsi nella maniera tradizionale rom: gonne lunghe, grossi orecchini pendenti, zeppe e capelli che coprono la schiena. Con questo passaggio si sentono troppo diverse dalle loro coetanee che indossano jeans a vita bassa e toppini striminziti. Sentendosi inadeguate preferiscono lasciare la scuola».

Ora l'Opera Nomadi a Bologna sta cercando di convincere la famiglie rom a far portare alle ragazzine jeans e maglietta, in modo che possano almeno completare la scuola dell'obbligo. Ma non è l'unico problema. Se un minimo si riesce a fare per quelli alloggiati in campi nomadi autorizzati, dove ci sono almeno i servizi essenziali, molto poco è possibile fare per quei bambini che vivono nella baraccopoli sul Lungoreno o nei campi abusivi. Su loro pende la spada di Damocle dello sgombero.

«Prima di Natale - racconta la Dattilo – incontrai le famiglie che erano state appena sgomberate dal Lungoreno. Mi colpì quanto i bambini fossero rammaricati di lasciare la loro scuola. Nella fretta dello sgombero le loro mamme non erano riuscite a salvare dalle ruspe i loro zainetti con quaderni e libri».

Gli “abusivi” sono per lo più rumeni. Sono aumentati negli ultimi anni in proporzione con l’aumento degli immigrati da questo Paese. In Romania erano stanziali da generazioni, ma sempre odiati ed emarginati dalla società. Lì i bambini erano abituati a frequentare la scuola. «Oltretutto la scuola rumena è molto più severa di quella italiana.- dice ancora la professoressa - A loro piace frequentare la scuola qui perché in confronto la trovano più semplice. Se si riesce ad integrarli nelle classi, diventano degli allievi modello. Potrei portarne molti esempi fra i miei studenti».

Questo è un altro pregiudizio che l'Opera Nomadi si impegna ad abbattere. Dei 15 interventi di mediazione effettuati quest'anno nelle scuole bolognesi, quasi la metà riguarda genitori italiani che non accettano la convivenza dei loro figli con bambini rom nella scuola. Pensano che questi piccoli siano svogliati, aggressivi e ladruncoli. E che la loro presenza possa danneggiare i loro figli nell'apprendimento e rallentarli nello svolgimento del programma scolastico.

«E' evidente che ci sono dei problemi di integrazione, ma non dipendono da loro. Gli ultimi arrivati non parlano italiano e vivono in condizioni di abbrutimento totale. Riusciamo a farli studiare il pomeriggio solo se c’è il tempo pieno. Una volta che tornano a casa non è più possibile seguirli e non si può pretendere che studino tra i topi e la spazzatura. E' già tanto se vengono a scuola con una certa frequenza. Per loro anche una giornata di pioggia può diventare un ostacolo insormontabile. Le baracche si riempiono d’acqua e non possono venire a scuola con i vestiti inzuppati. I loro papà vivono di lavoro nero nell’edilizia,senza tutele e ogni giorno possono rimanere senza lavoro e quando succede a loro non resta l’alternativa che fare l’elemosina per poter vivere».

La scuola è per questi bambini l'unica salvezza per poter emanciparsi, ma non possono farlo se non cambiano le loro condizioni di vita. Oggi inoltre i rumeni come cittadini europei non possono essere ricacciati e sono ancora tanti quelli che continuano ad arrivare accampandosi alla meglio nella speranza di una vita migliore. Ma fin quando continuano a vivere nei campi nomadi è difficile.

«Il campo nomade è un concetto superato.- dichiara ancora Antonia Dattilo - Non sono nomadi da millenni. E’ ovvio che non si può dare una casa a tutti. Il percorso in questo senso è ancora lungo. Intanto l’Emilia Romagna si è impegnata a non costruirne più. In alternativa verranno costruite delle microaree per singole famiglie dotate di casette in cemento e servizi essenziali. Non si può garantire loro l’istruzione se non gli si da prima una vita più dignitosa»

ARTICOLI COLLEGATI

Il "prof" rom salvato da una maestra Santino Spinelli, 43 anni, ha ottenuto due lauree a Bologna e oggi insegna lingua e letteratura romanì all'Università di Trieste. Storia di un rom che è riuscito ad emanciparsi grazie alla scuola: «Tanti amici fuggivano dai banchi, io ho avuto un'insegnante che mi ha fatto amare lo studio»

La Saffi multietnica non piace La scuola media del quartiere San Donato ha la più alta percentuale di stranieri: uno ogni due alunni. L'insegnamento, assicura la preside Maria Amigoni, è rimasto di qualità. Ma gli italiani non si fidano e cambiano istituto: «Lo scambio interculturale funziona poco»

La scheda: chi sono i rom

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Di Fabrizio (del 05/05/2007 @ 10:19:27, in scuola, visitato 2166 volte)

Da Roma_Daily_News

"Romani Project" presso l'Università di Manchester è orgogliosa di annunciare l'uscita del DVD-ROM: "The Romani Languages - An Interactive Journey".

 Il DVD segue la storia del linguaggio dalla antica India verso l'Europa, attraverso i vari dialetti e gli sforzi di standardizzazione. I test e le parti narrate sono in 18 lingue europee, incluso il romani. Sono accompagnati da giochi interattivi, mappe, illustrazioni e file video.

Il  DVD-ROM è visibile online, e si può scaricare dal sito Romani Project: http://www.llc.manchester.ac.uk/Research/Projects/romani/ seguendo le istruzioni presenti.

Si possono anche richiedere diverse copie stampate del DVD-ROM, senza spese aggiuntive, tramite Romani Project. Batsa spedire una mail con soggetto 'DVD order' a romani@manchester.ac.uk aggiungendo il vostro indirizzo postale completo nel corpo del messaggio.

Yaron Matras

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Di Sucar Drom (del 06/05/2007 @ 09:52:01, in blog, visitato 2106 volte)

San Donato Milanese, ronde contro i Rom
Torna alta la tensione contro i Rom: ronde e, da domani, presidio attorno ai campi. Questa volta succede a Poasco, piccola frazione di San Donato Milanese, ma a ridosso di una serie di campi in territorio di Milano, tra cui quello di Chiaravalle.
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Riceviamo da Radames Gabrielli, Presidente di Nevo Drom di Bolzano, l'immagine di una pagina del locale giornalino della Lega Nord. Questo il testo:
"Per merito della Lega Nord che l'ha resa pubblica, la vicenda è ormai tristemente nota. Dopo aver occupato abusivament...

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Riceviamo l’appello di Luigi Beltrami, OsservAzione, sulla situazione di una famiglia di Rom Rumeni a Brescia. Invitiamo tutti a leggere l’intervista alla famiglia e a protestare direttamente con il Sindaco di Brescia (telefono 030 2977205/6, fax 030 2400732, e-mail uffgab@comune.brescia.it).
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Di Fabrizio (del 07/05/2007 @ 10:05:11, in musica e parole, visitato 2271 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

Marija Serifovic - giovane cantante Rom della Serbia, parteciperà all'Eurovisione 2007 ad Helsinki, Finlandia, il 10 maggio (semi-finale) e il 12 maggio (la finale).

Marija Serifovic interpreterà la canzone "Molitva" ("Preghiera") e rappresenterà la Serbia. I testi (serbo ed inglese) sono disponibili su http://www.diggiloo.net/?2007rs

La clip è su http://ww1.rts.co.yu/euro/wupload/video/molitva.rm

L'invito, a Rom e no, è di votare per Marija Serifovic - la prima cantante rom nella storia del concorso Eurovisione! http://www.eurovision.tv/content/view/427/281/

Rajko Djuric,
Deputato di Serbia.

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