Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Sucar Drom (del 10/08/2006 @ 12:17:14, in casa, visitato 1964 volte)
In coda all'articolo, il piano in formato .doc
di Andrea Costa CASALMAGGIORE — Campo nomadi, si parte con l’ampliamento. Ieri mattina il sindaco Luciano Toscani, insieme al segretario comunale Giampietro Zaramella, ha incontrato una rappresentanza del campo di via Al Porto e di ‘Opera nomade’ per definire gli ultimi dettagli del progetto che sarà presentato ufficialmente sabato mattina in Comune. «Entro la fine dell’anno ci sarà il cantiere aperto», spiega il primo cittadino. Il nuovo campo, che si chiamerà ‘Sucar Plaza’ avrà al suo interno 3 micro-aree: «In ognuna di esse troverà posto un’abitazione da quattro posti-letto destinate ai nuclei famigliari Sinti originari (quelli cioè che da più tempo vivono a Casalmaggiore, nda). Nello spazio circostante, invece, ci saranno piazzole di sosta attrezzate con servizi primari per le famiglie dei parenti», afferma Toscani. L’operazione ha ricevuto, lo scorso 27 giugno, un finanziamento da 207mila euro dall’assessorato regionale Casa e Opere pubbliche e complessivamente dovrebbe arrivare a costare 265mila euro. La realizzazione di questo ampliamento con ristrutturazione — accantonata l’ipotesi di costruire abitazioni per tutti i nuclei famigliari presenti e sostituita con la realizzazione di servizi adeguati — ha da sempre sollevato numerose polemiche. L’ultima in ordine di tempo, è quella del consigliere regionale Mauro Gallina (Lega Nord) che ha criticato l’amministrazione casalese per l’impegno di risorse in favore dei nomadi. «Credo che la situazione del campo nomadi di via Al Porto sia decisamente cambiata negli ultimi anni — afferma sicuro Toscani —. Delle circa 70 persone che vi abitano più della metà è nata a Casalmaggiore. I ragazzi vanno tutti a scuola, alcuni anche alle superiori. E molti dei residenti del campo lavorano. C’è anche chi sta cercando un’occupazione ma fa fatica per via della diffidenza della gente. Davanti a questo sensibile miglioramento della convivenza tra i nomadi e la comunità casalese di cui loro stessi fanno parte a pieno titolo, ritengo che l’impegno dell’amministrazione sia più che giusto. Non possiamo chiedere a queste persone di vivere in 70 con tre bagni: queste sono condizioni disumane». Sabato se ne saprà di più.
ciao Fabrizio, in allegato trovi il progetto per trasformare il "campo nomadi" di Casalmaggiore in tre micro aree su base famigliare. insieme alla trasformazione abitativa sarà attivato un progetto di mediazione culturale.il progetto sarà presentato ufficialmente, insieme alle famiglie sinte, domani mattina.noi scriveremo la prossima settimana. Carlo Berini
Di Fabrizio (del 10/08/2006 @ 10:03:25, in lavoro, visitato 1532 volte)
BUCAREST – IL governo ha approvato il Piano Nazionale per il
Reclutamento di Forza Lavoro
del 2006, che darà impiego a 14.000 persone. Il progetto si focalizza sugli
insediamenti rurali dell'etnia Rom. Scopo del programma è lo sviluppo delle aree
rurali ed aumentare i fondi strutturali attraverso un miglior rapporto con i
cittadini coinvolti.
BUCAREST – Il Centro di Intervento Sociale e Studi Rom,
Romani CRISS, ha lanciato a luglio 2006 la "Guida all'organizzazione
manageriale", parte del progetto "Sviluppo delle capacità manageriali delle
organizzazioni Rom". I temi trattati sono l'organizzazione e progetto
manageriale, ottenere fondi, compilazione di progetti, comunicazione e
relazioni pubbliche.
20 giovani Rom provenienti da 18 nazioni hanno preso parte
all'evento, che è stato supportato da prove pratiche, per rafforzare la
conoscenza acquisita nei diversi moduli.
La guida è uno strumento di lavoro per i responsabili di OnG
e associazioni comunitarie. Ulteriori informazioni sul sito di
Romani CRISS.
L'Unione Europea ha finanziato il progetto tramite il
Programma Phare 2003, dedicato al consolidamento della società civile in
Romania.
da
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 09/08/2006 @ 15:23:17, in media, visitato 1941 volte)
Il tour "Sotto la stessa luna", annunciato febbraio scorso, ne ha fatta di strada. L'Unità online scrive dell'arrivo al Festival di Locarno:Sotto la stessa luna: vite da rom sullo schermo Lorenzo BuccellaAlla periferia settentrionale di Napoli, strisciando quel quartiere dormitorio imbavagliato dai controlli camorristici che nel gergo comune passa via come «il più grande supermercato di droga a cielo aperto». In altre parole, la Scampia che ha trovato impennate di popolarità attraverso il sangue della cronaca, andando in breve tempo ad accentuare il carattere off-limits con cui viene marchiato l'intero territorio. Fino ad assurgere a quel grado di «prototipo del degrado» che continua a calamitare sguardi e attenzioni per cercare di tener alto il volume della denuncia. Tanto più che ora si va persino oltre, visto che il nuovo film di Carlo Luglio, passato al Locarno nella sezione competitiva dei Cineasti del presente, non si limita a sostare nelle screpolature urbane e sociali del quartiere, ma le oltrepassa, se così si può, per spingersi ai margini della stessa marginalità. E più precisamente, in quelle bolle di pantano senza acqua corrente ed elettricità su cui s'installano i campi nomadi del luogo con il loro tradizionale armamentario: infilate di baracche di legno, rinserrate le une contro le altre come le scaglie di una pigna e scontornate ai bordi dai cumuli di un'immondizia che diventa la «neve sporca» del paesaggio. Proprio là, insomma, dove i conflitti diventano la frizione quotidiana di una microdrammaturgia che pone tutti «sotto la stessa luna» come recita lo stesso titolo del film. Rom, capetti mafiosi o manovalanza criminale, non importa, perché i surriscaldamenti da «convivenza ravvicinata» non possono che alimentare la perenne sensazione di una guerriglia capillare. Qualcosa da cui nessuno può astrarsi, se non nei sogni d'emigrazione, trasportata com'è da una violenza fisica e psicologica che gira nell'aria come l'ossigeno, andando a fomentare divisioni persino nei gradini più bassi di quest'umanità di confine. Un contesto che i due giovani protagonisti del film, gli zingari Oliver e Pavel, sentono tatuato sulla propria pelle, pur nelle scelte di vita che divaricheranno i loro percorsi: il primo rimane in alvei legali facendo il lavavetri o il venditore ambulante di rose, il secondo invece rischia carceri e rapine senza soluzione di continuità. Schegge inserite in uno sbando sociale più generale che il film di Luglio intercetta senza volontà di trascinarle verso rigide griglie narrative, proprio perché l'intero racconto cerca e trova ibridazione con una salda traccia documentaristica. E non è un caso infatti che ai pentimenti post-detenzione di piccoli camorristi e riunioni Rom per la stipulazione dei contratti matrimoniali s'intrecciano i fondali delle lotte intestine reali che agitavano le famiglie camorriste ai tempi delle riprese (2004). E allo stesso modo, anche l'accesso al finale del film si sviluppa attraverso le immagini che «rubano in diretta» l'esodo a cui sono costrette le famiglie Rom dopo aver subito un doppio omicidio. Scandagli narrativi pronti al graffio sociale che ieri si sono riversati anche nella sezione principale del concorso, decretandone un certo risveglio qualitativo. Nessuna vetta alpina, per carità, ma alcune pellicole non disprezzabili come Das Fräulein («La signorina») della regista Andrea Staka che è riuscita ad albergare negli angoli di una Zurigo invernale la storia di una triplice immigrazione femminile proveniente dai diversi paesi dell'ex-Jugoslavia. Incontro in terra straniera che mette a confronto generazioni differenti in un cortocircuito fatto di diffidenze e gesti di solidarietà. A questo si aggiunge, al di là del tedesco Der Mann von der Botschaft («L´uomo dell´ambasciata») che affronta «sospetti» di pedofilia in un modo laconico e delicato, l'argentino Agua di Veronica Chen che s'immerge in vasche agonistiche per dar vita a un viaggio esistenziale in cui il nuoto con le sue bracciate ipnotiche diventa il motore simbolico dei cambiamenti in atto. Pubblicato il 08.08.06
Sono ormai undici anni che sono Socio di un’associazione di volontariato, l’Opera Nomadi Sezione di Mantova e sono ventitre anni che vivo molto tempo della mia giornata con appartenenti alla società maggioritaria, in senso numerico.
Oggi posso provare a fare qualche semplice riflessione su come mi sono trovato e su come ho fatto ad interagire per così tanti anni con persone che hanno una cultura diversa dalla mia....
Di Fabrizio (del 09/08/2006 @ 10:14:54, in casa, visitato 1600 volte)
Un'indagine su come e dove costruire una seconda area di sosta a Powys.
A Welshpool esiste già un sito, ma dal consiglio comunale una ricerca individuerebbe una seconda area, di cui c'è bisogno, nella parte sud della contea,
Le autorità locali intendono provvedere con una sistemazione dignitosa, nel caso la ricerca mostrasse il fabbisogno di un'ulteriore area.
Nomadi e Viaggianti dovrebbero contribuire alle spese di mantenimento.
Emma Nuttall, del gruppo "Amici, Famiglie e Viaggianti", dice che la ricerca condotta dall'Università di Cardiff, mostra che ogni anno vengono spesi £ 18 milioni per combattere gli insediamenti non autorizzati.
Propone che i costi vengano suddivisi in un network degli insediamenti stabili di Nomadi e Viaggianti.
Campi autorizzati significa che Nomadi e Viaggianti paghino le tasse comunali Emma Nuttall, Friends, Families and Travellers
"Molti Nomadi e Viaggianti vivono lontano dai campi autorizzati e questo significa che la più parte delle volte non hanno accesso all'elettricità, all'acqua e alle toilettes."
"Ma campi autorizzati significa che chi vi risiede paghi le tasse comunali, affitto, le bollette delle luce e dell'acqua come tutti."
Il consiglio comunale di Powys lavorerebbe di comune accordo con le autorità confinanti su questo progetto, indicando che però non esiste al momento una decisione su questo secondo sito.
"Attualmente, stiamo lavorando in previsione di una sistemazione di Nomadi e Viaggianti a Powys sud, valutando di quale sistemazione locale c'è bisogno" ha detto un portavoce.
Se la valutazione proverà che c'è bisogno di una sistemazione, allora il comune inizierà a trovare aree potenzialmente adatte ad un'area di sosta permanente a Powis sud. La comunità di Nomadi e Viaggianti sarà "pienamente informata" e consultata, ha concluso.
Story from BBC NEWS: http://news.bbc.co.uk/go/pr/fr/-/2/hi/uk_news/wales/mid_/5245580.stm
Published: 2006/08/04 12:04:49 GMT
© BBC MMVI
Di Fabrizio (del 08/08/2006 @ 17:21:04, in Italia, visitato 1823 volte)
Di Fabrizio (del 08/08/2006 @ 10:06:43, in Regole, visitato 1785 volte)
La campagna estiva delle autorità locali a Sofia contro i piccoli insediamenti Rom a Dobri jeliazkov str. (quartiere Vuzrajdane) e Tzarigradsko shose blvd (quartiere Izgrev), è stata fermata dal tribunale con due ingiunzioni del 3 e 4 agosto, dopo che il Team sulle Pari Opportunità nel quadro del Progetto Casa Rom, avevano fatto appello.
Lo sgombero a Tzarigradsko shose era in programma il 3 agosto, quindi l'ingiunzione tribunalizia è arrivata appena in tempo, ed è stata presentata in loco alla polizia e alle autorità presenti. Invece lo sgombero a Dobri Jeliazkov era in programma per l'8 agosto e il giorno 4 l'ingiunzione è stata portata in municipio.
.EOA team equal_opportunities@abv.bg - incaricata Daniela Mihailova.
Rif: Bulgaria
Di Fabrizio (del 07/08/2006 @ 13:06:10, in Regole, visitato 1591 volte)
Da Milano, mi scrive l'avvocato Gianfranco Di Siena, proponendomi il suo ultimo scritto relativo al decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 28.7.2006, che introduce alcune novità nella disciplina dei ricongiungimento familiare a favore dei cittadini extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia. Interessante e utile, ma sono 10 pagine in formato .doc. Potete scaricarlo integralmente QUI dall'area documenti
Ricordando i 2.898 Rom periti nelle camere a gas di Auschwitz nella notte tra il 2 e il 3 agosto, l'organizzazione Romani Criss chiede di erigere un monumento alla memoria nella capitale Bucarest ed in Transnistria, dove migliaia di Rom morirono nei campi di concentramento. In una lettera inviata a due ministri - Adrian Iorgulescu e Mihail Hardau - la direttrice di Romani Criss, Margareta Matache, chiede un impegno del governo nel creare un memoriale. Ha ricordato che i nazisti consideravano i Rom e gli Ebrei come razze inferiori, e la loro uccisione l'unica soluzione. I nazisti e i loro alleati uccisero il 90% della popolazione Rom, in Germania, Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia, Jugoslavia e Romania - tra 250.0000 e 500.000 uomini, donne e bambini.
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Siamo felici di annunciarvi che anche per il prossimo anno scolastico 2006/07 il CSA di Padova (ex Provveditorato agli Studi) ha approvato il progetto di rete per la scolarizzazione degli alunni rom, sinti e itineranti.
Il progetto prevede il diretto coinvolgimento (Insegnante Comandata) dell’insegnante Maria Grazia Dicati che in questi anni ha dedicato il suo impegno professionale, e non so...
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