Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 10/03/2006 @ 12:41:11, in Italia, visitato 2896 volte)
Sulla situazione conseguente l'incendio di due giorni fa, ricevo ora questa nota da Maurizio Pagani, vicepresidente Opera Nomadi Milano: In mattinata sono stati espulsi c.ca 80 rom, prelevati a gruppetti dal campo e reimpatriati in aereo a Bucarest. Durante la prima notte, quella dell'incendio, una trentina di donne e bambini rom, in regola con il permesso di soggiorno, si sono rivolti alla protezione civile comunale di via Barzaghi dove sono stati ospitati in un refettorio con solo alcune coperte. Non corrisponde al vero anzi, è una palese e sfacciata menzogna, che vi fosse la possibiltà di accogliere quanti si fossero rivolti per chiedere un riparo. Tutti i 150 posti letto erano infatti occupati e, in v.le Ortles, i rom sarebbero stati accolti nel corridoio. Questa sera (9 marzo ndr) il tutto si è ripetuto. Solo 7 o 8 persone, compresi alcuni bambini, hanno potuto occupare un letto in camerata, mentre per tutti gli altri vi era tutt'al più disponibile il solito refettorio, dove non è possibile nemmeno sdraiarsi. Ho visto alcune donne e bambini distesi per terra, lungo il muro di cinta, sepolti da un mucchio di coperte, tra disagi di ogni genere e topi, tanti topi. Molti sono quelli che passano la notte in macchina, con il motore che ogni tanto viene riacceso per attivare il riscaldamento. All'interno del campo vi è una processione continua di gente da una roulotte all'altra, dove le persone si stipano silenziosamente per passare la notte. Vi sono anche alcune roulotte piene solo di bambini che dormono uno accanto all'altro. In una c'era, partendo da sinistra un neonato, e poi, proseguendo verso destra, altri 4 che dormivano, con età e dimensioni diverse tra loro fino ad arrivare a una ragazzina tredicenne. Altri adulti ancora semplicemente non dormono da oltre 30 ore, passando la notte attorno ad un fuocherello. Neonati, bambini di pochi mesi, bambini malati sono senza alcuna forma minima di assistenza, oppure, là dove è possibile, sono stati accolti temporaneamente in giro per Milano dagli altri amici e parenti. Il Comune ha oggi ribadito che non intende occuparsi di questa situazione. Tra breve darà inizio alle operazioni di pulizia dell'area esterna al campo per trasferirvi i soli rom autorizzati a rimanere nel campo comunale. Con ciò si intende quindi escludere non solo gli "irregolari", ma anche quelli in regola, che tuttavia non hanno avuto l'assegnazione di una piazzuola. Inoltre, le persone che hanno perso ogni cosa nell'incendio, compresa la roulotte, dovranno provvedere ad acquistarsela nuovamente se non vogliono passare le proprie notti all'addiaccio. Oggi, dei circa 60 bambini che frequentano le scuole di via Console Marcello e via De Rossi, solo 5 erano presenti. Oltre la metà dei 60 bambini è rimasta priva di un domicilio e un riparo.
Di Fabrizio (del 10/03/2006 @ 10:53:58, in Europa, visitato 1829 volte)
Il secondo Forum Mondiale sui Diritti Umani si terrà presso il Nantes Métropole International Convention Centre dal 10 al 13 luglio 2006 (in ricorrenza del 40° anniversario dell'Adozione della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili, Politici, Economici, Sociali e Culturali, da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite). Come nell'edizione del 2004, gli argomenti topici relativi ai Diritti Umani saranno dibattuti da rappresentanti politici (dello stato, delle istanze locali e dei parlamenti) di tutto il mondo, assieme ai componenti delle organizzazioni internazionali, del mondo universitario e della società civile.
Informazioni e iscrizioni
Di Fabrizio (del 10/03/2006 @ 10:19:31, in media, visitato 1808 volte)
“La discriminazione diventa più sottile”
Pubblicato: Giovedì, 2 marzo, 2006
LE PROTESTE globali seguite alla pubblicazione delle vignette sul profeta Maometto, hanno riportato il dibattito sulla libertà d'espressione e su come convivere rispettandosi l'un l'altro.
E' servito inoltre come forte sottolineatura sul potere dei mezzi d'informazione nel determinare i movimenti d'opinione – con le immagini che riflettono l'amaro conflitto delle vite che si perdono nei differenti angoli del globo.
I disordini accaduti a Birmingham l'anno scorso, mostrano anche quanto possano essere potenti i media, quando alcune stazioni radio furono rimproverate per aver infiammato l'odio tra due comunità – anche il quel caso ci furono perdite di vite, ma stavolta sulle nostre strade.
Al tempo della Campagna per l'Eguaglianza Razziale (CRE), abbiamo ricevuto infinite lamentele dalle comunità di Nomadi e Viaggianti, vittime di un assedio mediatico di una campagna stampa incentrata sugli insediamenti nella greenbelt e sugli accampamenti illegali in tutto il paese. I reclami variavano dall'afflizione dei genitori, al bullismo verso i bambini a scuola, sino alle vere e proprie violenze contro persone e cose. Ma sono apparse anche storie positive di come i media hanno contribuito a creare integrazione tra comunità vicinali, ad esempio: prima delle elezioni locali, controbattendo i messaggi dell'estrema destra, o indicando una faccia umana su quanti cercano asilo nelle nostre città per sfuggire alle guerre nei loro paesi.
Questo sarà un anno chiave per la CRE, concomitante col 30° anniversario dell'Atto sulle Relazioni Razziali, una legge che ha contribuito ad affrontare in profondità l'evidente razzismo che incrostava la Gran Bretagna.
Ma la discriminazione è diventata più sottile. Se diamo un'occhiata alla situazione della Gran Bretagna di oggi, la popolazione sta diventando più -e non meno -segregata per etnia.
Una ricerca della CRE mostra che il 95% dei britannici “bianchi”, ha amicizie solo tra persone dello stesso colore. Tra le minoranze britanniche questa percentuale è del 37%.
Le minoranze etniche tuttora affrontano discriminazione in tutte le sfere, comprese quelle della scolarità, dell'impiego e della politica. Non si tratta soltanto di cambiare leggi e norme; si tratta di mentalità e attitudini. Ed il ruolo dei mezzi d'informazione in questo difficile compito diventa sempre più importante.
Il Premia ai Media di CRE (RIMA) – giunto al 14° anno – ha dato il suo contributo in questo senso. Per fortuna, sono finiti i tempi in cui andava assegnato perché in una soap opera era presente anche una famiglia di colore (Fleet Street). Abbiamo anche molti commentatori di colore nei media, una donna musulmana scrive sulle colonne di The Sun.
Quanto alla semplice cronaca, si è passati da una situazione in cui i crimini a sfondo razziale erano semplicemente ignorati, oppure riportati solo da chi si interessava già a questioni etniche, a una copertura mediatica più bilanciata ed obiettiva.
Tenendo a mente quanto sopra, una condanna generalizzata dei media non sarebbe utile e neanche appropriata. Nel linguaggio adoperato si è passati dall'uso di termini offensivi o scorretti, all'uso di espressioni più accurate.
Anche i tabloid dell'estrema destra mantengono un linguaggio più equilibrato e meno prevedibile di quanto si potrebbe pensare. E' stato il Daily Mail che ha titolato “Assassini” riguardo agli accusati dell'omicidio di Stephen Lawrence (cfr BBC News ndr.) - che ha segnato un cambio radicale nella campagna che ne è seguita. Il Mail on Sunday ha parecchio attenuato il suo linguaggio nei confronti di Nomadi e Vaggianti.
Rimane ancora molto da fare per l'industria dei media, tanto nella copertura delle notizie che nella formazione/aggiornamento di chi si incarica della copertura.
Temi come l'Islamofobia, la lotta al terrorismo, i conflitti interreligiosi, l'immigrazione e la crescita dell'estrema destra presentano sfide sempre nuove. C'è chi sceglie il silenzio piuttosto che affrontare argomenti che rischiano di offendere qualcuno. Sono tutti temi che necessitano discussione e il ruolo dei media è cruciale nell'impostare il tono del dibattito.
Rimane da affrontare la questione della sotto-rappresentazione delle minoranze etniche nell'industria dei media.
La ricerca NUJ (National Union of Journalists ndr.) del 2004 ha provato che i gruppi delle minoranze etniche compongono una percentuale troppo piccola nelle statistiche per permettere analisi oneste. Sul numero totale di indagini il 95% provenivano da giornalisti “bianchi” e il rimanente da giornalisti appartenenti a gruppi etnici minoritari.
Così, un'indagine sulle minoranze etniche nel sistema dell'informazione radiofonica, mostra che il loro ruolo sarebbe quello di pulire i pavimenti dei cinema dai popcorn.
I mezzi di stampa sono ancora più indietro di quelli radiofonici. Un editore di Fleet Street mi ha confessato un paio di anni fa, che praticamente le uniche facce abbronzate che entravano nel suo ufficio, appartenevano al personale di pulizia. In quel periodo stava prendendo misure per rimediare alla situazione. Parte del problema, è che l'accesso all'impiego nel sistema dell'informazione stampata, tuttora dipende più dalla rete di conoscenze che dall'effettiva capacità. Le nuove reclute sono quanti sono già nell'intorno di chi dirige il sistema, quindi persone che si assomigliano o si replicano.
Nel tentativo di superare le transenne della segregazione e le barriere razziali, CRE ha istituito una sorta di “agenda dell'integrazione”. Società integrata è quella dove ognuno condivide dei valori comuni in cui identificarsi. La frammentazione sociale per razza ed etnia è un tema che riguarda tutti.
Raccontando la nostra storia nazionale, la stampa britannica può incoraggiare la partecipazione e l'interazione, appoggiando contemporaneamente la spinta all'eguaglianza. I media sono nella posizione di contribuire a rendere reale l'integrazione nella nostra società. Qualsiasi cambiamento, non avviene per caso. Succede, perché molta gente s'è impegnata perché le cose potessero cambiare. RIMA esiste per celebrare queste persone e queste organizzazioni. Ci sono molti che si impegnano e questo mi rende ottimista, nell'intravedere i cambiamenti che ci saranno nei prossimi 30 anni.
RIMA website
Gentile Prefetto,
ci spiace disturbarLa di nuovo, ma non possiamo farne a meno davanti ai brutali fatti di queste ultime settimane.
Da diverso tempo, infatti, nella provincia di Napoli assistiamo a una drammatica sequela di sgomberi forzati di baraccopoli rom (Rumeni o ex-Jugoslavi). Ultimo in ordine di tempo, lo sgombero di Caivano, fraz. Pascarola (in data 07/03/06), dove 18 famiglie musulmane montenegrine (del sottogruppo Crna Gorja) sono state buttate sulla strada, dopo aver assistito alla demolizione delle loro baracche. Queste famiglie, in parte, si sono disperse sul territorio napoletano, in parte sono rimaste all’addiaccio, avendo avute dal giudice misure di detenzione alternativa (ed essendo dunque impossibilitate a lasciare il luogo dove tale misure erano previste, il campo rom di Pascarola). L’assurdità di tutto questo consiste nel fatto che si demoliscono le baracche e si cancellano i campi senza avere prima preventivato soluzioni di accoglienza alternativa. Questo è disumano, è immorale e non è degno di una nazione che si dice civile.
Sappiamo che negli ultimi mesi alcuni altri sgomberi sono stati effettuati, oltre a quello gravissimo di Pascarola, come quelli di Rom Rumeni al Parco Verde di Caivano, quello di Granturco e di Poggioreale. Sono, inoltre, previsti a breve altri sgomberi di questo tipo, come a Torre del Greco, V. de’ Monaci (80 Rom rumeni già sgomberati in modo orribile da V. Lufrano, Casoria, lo scorso 3 Novembre), a Crispano (alcune famiglie rumene), e sempre a Poggioreale (dietro il cimitero, circa 300 persone rom rumene di Calarasi).
Riteniamo che tali misure repressive, essendo perfettamente inutili da un punto di vista pratico (i Rom, rilasciati di solito con fogli di via, riformano le baraccopoli poco più in là, perché il ritorno in Romania o nella ex-Jugoslavia è del tutto impossibile), e comportando in aggiunta un enorme dispendio di denaro pubblico, rispondono unicamente a logiche di consenso elettorale che si giocano sulla pelle degli ultimi della nostra società. Non è un caso, infatti, che questi sgomberi (o minacce di sgombero), avvengano proprio in questo periodo pre-elettorale.
Troviamo tutto questo a dir poco scandaloso, ma soprattutto disumano. Nessun rapporto dell’ASL e nessuna denuncia di privati cittadini può mai giustificare la barbarie delle ruspe che abbattono i luoghi abitativi , che per loro sono un diritto fondamentale.
ignor Prefetto, ci permetta di ripeterLe che tali azioni si vedono solo in posti del sud del mondo come Korogocho (Kenya). In certa misura, questi sgomberi napoletani sono anche peggiori, perché si usano metodi di terrorismo psicologico, per fare scappare le persone prima delle demolizioni, non garantendo loro quei diritti minimi previsti persino dalla legge Bossi-Fini.
In conseguenza di tutto ciò, chiediamo una moratoria a tempo indeterminato di tutti gli sgomberi di campi rom. Chiediamo, inoltre, che Lei si faccia promotore di un incontro con il neo-nato Comitato cittadino per i diritti del popolo rom a Napoli, coinvolgendo rappresentanti dei Comuni interessati, della Provincia e della Regione. Gli esempi positivi, come quelli del villaggio attrezzato dei Montenegrini di Caivano o la ex-Scuola Deledda a Napoli per i Rom rumeni dimostrano che, laddove si interviene accogliendo e concedendo diritti elementari a queste persone, esse sono in grado di integrarsi nella nostra società esattamente come tutti gli altri immigrati. Altre situazioni di accoglienza (come quella del villaggio di Giugliano o quello del Cantariello a Casoria) sono in via di definizione e se ne sollecita l’attuazione. Ogni ritardo della burocrazia, infatti, si paga in termini di vite umane perse e di drammi immensi.
Il suddetto Comitato Civico, nato da alcune settimane sulla scia dei fatti di via Lufrano (Casoria) dello scorso 3 novembre, si propone appunto come obiettivo di mobilitare l’opinione pubblica su questo tema, che sembra non tocchi le corde dei partiti e dei politici.
Siamo sicuri che vorrà incontrarci di nuovo, per un confronto sereno e costruttivo sull’argomento, con all’ordine del giorno la fine delle persecuzioni e della repressione e l’attivazione di serie politiche di accoglienza nei confronti del popolo rom, da sempre oggetto di gravi persecuzioni e discriminazioni di natura razziale.
Con ossequio,
Comitato cittadino per i diritti del popolo rom a Napoli
Alex Zanotelli, padre comboniano
Marco Nieli, Opera Nomadi di Napoli
Katiuscia Orabona, Opera Nomadi di Giugliano
Felicetta Parisi
Di Fabrizio (del 09/03/2006 @ 22:54:26, in media, visitato 1958 volte)
Di Dalila Gómez Baos, la candidata kalì al senato colombiano, ne ho scritto abbondantemente qui. Le elezioni saranno il prossimo 12 marzo, e non farò a tempo a tradurre l'articolo che è apparso su NEW AMERICA MEDIA, chi vuole può leggerlo in inglese o in spagnolo (tranquilli, si capisce agevolmente, e se lo dico io...)
¡Henorabuena!
A proposito, sul clima elettorale, che potrebbe essere pesantuccio, un recente rapporto di Amnesty International (in italiano, stavolta).
Di Fabrizio (del 09/03/2006 @ 14:41:38, in Europa, visitato 1965 volte)
Novità e riflessioni dal blog di Aleksandra, che ancora una volta combina le cronache dalla Mahalla di Prokuplje con lo sguardo agli sviluppi dell'area. (al solito, linkando il titolo, leggete tutto l'articolo e potete vedere le immagini) 03-03-2006 - 20:48 CHE BELLO DORMIRE IN UN LETTO... Finalmente, un vero letto per Fatima e i suoi fratellini; ora l'ambiente è caldo e confortevole, anche il pavimento è stato isolato e le pareti imbiancate. Ma il tetto... 03-03-2006 - 20:55 GRAZIE !!!!!! Questa è la lettera di ringraziamento che Senada, mamma di Fatima, indirizza a tutti coloro che stanno aiutando la sua famiglia. Scrive in italiano... 04-03-2006 - 08:29 RIFUGIATI Drammatica la situazione dei rom, per lo più kosovari, rifugiati in vari paesi europei che saranno "rimpatriati" in Serbia. Anche la famiglia di Fatima... 05-03-2006 - 14:50 GIORNI MIGLIORI PER I ROM (?) Da “Politika” del 5 marzo 2006: GIORNI MIGLIORI PER I ROM: “l’Europa dovrebbe liberarsi dei pregiudizi nei confronti dei Rom e mostrare maggiore comprensione verso questo popolo, perseguitato nel corso dei secoli”. E’ una citazione tratta dal più recente documento emanato dall... 09-03-2006 - 13:04 "RITORNARE" DOVE ?????? Da Osservatorio Balcani (http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/5082/1/45/) riportiamo questo articolo perché drammaticamente attuale. Ci chiediamo dove saranno mandati i rom kosovari che l’Europa si sta prepar...
Di Daniele (del 09/03/2006 @ 10:29:55, in Regole, visitato 1574 volte)
Bosnia: la costituzione deve incorporare i diritti della minoranza per eliminare le divisioni etnicheUna nuova costituzione bosniaca deve stabilire fermamente i diritti della minoranza ed eliminare un sistema elettorale discriminatorio che accresce le divisioni etniche. MRG ha precisato che una tale iniziativa è la chiave per risanare divisioni radicate e promuovere una società pluralista nella quale tutte le minoranze esistenti possano partecipare pienamente alla vita pubblica. Le attuali trattative sulla nuova costituzione coincidono con la vigilia del 10° anniversario degli accordi di pace di Dayton. MRG (Minority Rights Group ndr.) suggerisce che le migliori prospettive per la costruzione della fiducia e della stabilità fra tutti i gruppi etnici consistono nell'attuazione effettiva dei diritti della minoranza.
Circa un'ora fa, è scoppiato un incendio al campo di via Barzaghi - Triboniano a Milano. La zona ospita diversi accampamenti, che contengono mediamente tra le 800 e le 2000 persone, anche se nessuno è in grado di offrire cifre precise. Un animatore e alcuni bambini che erano al vicino centro sociale Torchiera per giocare, hanno visto il fuoco da lontano mentre tornavano al campo. Il fuoco si è sviluppato velocemente ed era visibile da grand edistanza. Le prime notizie parlano di un incendio spaventoso. Sul posto si sono recate subito 5 autopompe dei pompieri. Il fuoco ha raggiunto le bombole del gas e le esplosioni si sono sentite in tutta la zona. Al momento non ho altre notizie. Leggo ora sul Corriere della Sera08 mar 21:40 Milano: incendio in campo nomadi, nessun ferito
MILANO - Nessun ferito, ma almeno 400 persone in cerca di un riparo per la notte. E' il bilancio del violento incendio divampato intorno alle 20 nel campo nomadi di via Triboniano, alla periferia ovest di Milano. Il fuoco ha distrutto l'intero campo abusivo, occupato da circa 350 persone di etnia rom, e parte di quello regolare che gli e' vicino. Le roulotte coinvolte nel rogo sono una sessantina. Dieci equipaggi dei vigili del fuoco stanno tentando di circoscrivere le fiamme ed entrare nell'accampamento. (Agr)
ore 22.30 da Radio Popolare in diretta un inviato: Il peggio ora sembra passato. Le fiamme erano alte 4/5 metri. Ci sono circa 400 Rom per strada. 100 saranno ospitati al dormitorio di viale Ortles (la precedenza verrà data a donne e bambini), per gli altri ancora non si sa. Per loro si aspettano i tecnici della Protezione Civile. Non si conoscono le cause dell'incendio. Si parla di un incidente domestico, dovuto a un mozzicone o un fornelletto; la polizia dice che invece potrebbe essere partito da un traliccio dell'energia elettrica. Secondo il racconto dei Rom, sul luogo dell'incendio sarebbero arrivate prima le ambulanze e solo in seguito i Vigili del Fuoco, che hanno dovuto operare in una situazione di estremo pericolo, per la presenza di bombole del gas a rischio esplosione.
ore 22.35 Basilicatanet: (ANSA) - MILANO, 8 MAR - Un violento incendio si e' sviluppato nel campo nomadi di via Triboniano, in prossimita' del cimitero Maggiore di Milano. E' andato distrutto un campo abusivo occupato, si stima, da 350 rom, e parte di quello regolare che gli e' vicino. Oltre duecento persone hanno perso ogni cosa. Le roulotte coinvolte sono una sessantina. Allertata la protezione civile per ospitare nella notte circa 400 persone. Drammatici i racconti: 'E' stato l'inferno. Abbiamo visto fiamme alte 12 metri'. LEM (Riproduzione Riservata)
Il giorno dopo: lo scaricabarile (da adnkronos) Milano, 9 mar. - (Adnkronos) - Si sono concluse intorno alle 3 della notte scorsa le operazioni di spegnimento da parte dei Vigili del fuoco dell'incendio divampato nel campo nomadi di via Barzaghi a... MILANO: MIRABELLI (DS), LETIZIA MORATTI FA PROPAGANDA SUI CAMPI NOMADI MILANO: ORSATTI (LEGA), FERRANTE NON HA VIGILATO SU CAMPO NOMADI MILANO: MAJORINO (DS), SPETTA AL COMUNE GESTIRE PRESENZA NOMADI MILANO: CECCHETTI (LEGA), SMANTELLARE I CAMPI NOMADI MILANO: DE ALBERTIS (AN), SGOMBERARE IMMEDIATAMENTE I NOMADI
Ancora una volta si fa sciaccallaggio su una drammatica vicenda, il rapimento del piccolo Tommaso, alimentando sentimenti di razzismo e di xenofobia verso le Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali Sinte e Rom.
Questa volta l’infamia è caduta sulla comunità sinta guastallese e bene ha fatto il Sindaco, Mario Dallasta, rispondendo duramente alle dichiarazione della “sensitiva” di turno che ha indicato, attraverso un programma televisivo della RAI, le case dei sinti guastallesi come il luogo di prigionia del piccolo Tommaso.
È sintomatico che la RAI, servizio pubblico, continui ad propinare stereotipi che portano a presentare le Minoranze Etniche Linguistiche Sinte e Rom come nemici della società: rubano i bambini.
Infatti, da alcuni anni monitoriamo la programmazione RAI e il servizio pubblico continua ad alimentare i peggiori pregiudizi: i Rom e Sinti sono ladri, chiromanti, sporchi, sfruttatori… Non ultimo lo sceneggiato “Orgoglio”, dove una “banda di zingari” rapisce un bambino.
In questo continuo attacco alle Minoranze Etniche Linguistiche Sinte e Rom, ringraziamo il Sindaco di Guastalla che con parole chiare ha troncato le dichiarazioni della “sensitiva” intervenuta nel programma “la vita in diretta”.
Proprio a Guastalla le scorse settimane è stato inaugurato il residence Sucar Plaza (bella piazza, in lingua sinta), primo esempio in Italia di un habitat dignitoso per le Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali Sinte.
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 11:42:15, in media, visitato 2215 volte)
Leggo oggi un articolo sul sito La
Gazzetta della Martesana.
Alcuni punti che mi interessano:
la costruzione di una campo sosta per nomadi, per 120
persone, proposto senza nessuna programmazione territoriale e senza
il coinvolgimento dei cittadini (Rom e italiani) che dovrebbero
forzatamente convivere;
la disamina di una situazione ambientale già
degradata di suo (ripetuta anche nell'altro articolo Zona
industriale dimenticata da Dio e dal Comune sempre sulla
Gazzetta);
il campo di via Idro (indicata nell'articolo come via Padova)
come “famoso per fatti di cronaca nera”.
Mi sono quindi permesso di scrivere una lettera al giornale, che
riporto di seguito. Vi terrò aggiornato sugli sviluppi.
Spettabile redazione
Leggo il vostro articolo "Rom, un
campo a Cologno?"
Mi permetto di segnalare, in merito al
campo di via Padova (tristemente famoso per fatti di cronaca nera),
che le famiglie del campo lo scorso dicembre hanno indetto una
conferenza stampa in merito alle false notizie che erano apparse sui
mezzi d'informazione. Qui
il testo.
Riguardo al ventilato campo che si
dovrebbe costruire a Cologno, erano arrivate notizie simili anche al
campo, ma nessuno si è mai preso la briga di chiedere un
parere a chi in un campo sosta ci vive da altre 16 anni. Vi segnalo
che in occasione delle prossime elezioni comunali, abbiamo proposte
alternative, che presenteremo agli elettori: un riassunto si può
leggere QUI.
Due gli indubbi vantaggi: sono proposte pensate per l'interesse
comune di tutta la cittadinanza, non si propone niente
che già non sia stato realizzato in Italia.
Grato dell'attenzione
Fabrizio Casavola
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