Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 11/08/2005 @ 11:53:30, in Regole, visitato 2460 volte)
Cafébabel, come fece già qualche mese, ha dedicato un trittico di articoli ai Rom in Europa. Tra i tre, scelgo di segnalare questo: Definiti dal punto di vista legale come una minoranza in Europa, i Rom beneficiano di particolari protezioni. Ma l’applicazione delle leggi non è sempre uguale all’interno dell’Unione. Chiamarli “Rom” è più politically correct. La comunità internazionale ha adottato questo termine negli anni novanta, periodo di proliferazione di iniziative legislative volte alla protezione di questa minoranza. La questione Rom ha sempre riguardato l’europa sin dal medioevo. Gente perennemente in viaggio, nomade perché non lo si lascia insediare da nessuna parte, i Rom subiscono in pieno le politiche europee di sedentarizzazione della popolazione, di creazione degli ordini di circolazione, di istituzione di liste di spostamento. Fuori legge anche per lo stesso loro modo di vivere la propria esistenza, i Rom sono stati ben presto messi al bando dalla società. I criteri di CopenhagenSe il problema si ripropone oggi, è senza dubbio grazie al Consiglio d’Europa e dei sacrosanti criteri di Copenhagen, definiti nel 1993 in tale sede. Essi stabilivano i parametri politici minimi che gli stati candidati dovevano soddisfare: democrazia, Stato di diritto, rispetto dei diritti umani e protezione delle minoranze. I paesi candidati dell’Europa centrale e orientale sono dunque stati obbligati a sviluppare politiche specifiche, spesso intinte di buona volontà. I casi emblematici della Slovacchia e dell’Ungheria illustrano queste evoluzioni. Nel 1993, l’appena nata Repubblica Slovacca prevede nella costruzione della sua identità nazionale e tra i nuovi criteri di buon governo, i principi della salvaguardia delle minoranze. La costituzione slovacca si conforma alla fondamentalità delle regole internazionali in materia, ma i politici si rendono col tempo conto della necessità di una politica specifica che oltrepassi il solo principio della non discriminazione. I Rom si dimostrano raggiunti solo marginalmente da queste migliorie, permangono un tasso di disoccupazione vicino al 100%, l’impossibilità di fare studi superiori nella propria lingua e la mancanza di fondi. Il problema si è posto diversamente in Ungheria. Campione della multinazionalità, la patria magiara è la prima al mondo a riconoscere il diritto collettivo delle minoranze. Il Consiglio d’Europa vi si è ispirato. In effetti, la Costituzione Ungherese riconosce dodici minoranze ufficiali, le quali godono di diritti collettivi tra i più estesi in tutta Europa: accesso all’insegnamento, rappresentanza nei consigli comunali, integrazione nelle strutture politiche internazionali, organizzazione delle manifestazioni culturali, creazione di un posto di commissariato alle minoranze, giurisprudenza della corte costituzionale in favore della discriminazione positiva nel quadro della legge elettorale... Se l’Ungheria ha sviluppato un tale arsenale giuridico e politico in favore delle sue minoranze, è anche per assicurare un trattamento paritario e reciproco della sua diaspora. Ma i Rom non hanno stato, e non hanno paese. Rimangono pur sempre i parenti poveri di queste belle misure. Là come altrove, sono più vittime della violenza della polizia, beneficiano di minori politiche sociali e non godono della stessa rispettabilità delle altre popolazioni, né delle altre minoranze. La sufficienza occidentaleCosa succede in Europa Occidentale? In Francia i Rom sono accantonati sotto la categoria di “gens du voyage” (“gente viaggiatrice”). A partire della legge del 5 luglio 2000 relativa all’accoglienza e all’habitat di questa gente, la situazione dei Rom avrebbe dovuto migliorarsi al livello delle condizioni di accoglienza da parte dei comuni o delle scuole. Purtroppo però i nomadi non godono delle politiche sociale legate all’alloggio nè di tutto quello che ne consegue. Capitolo chiuso. Nei paesi dell’Ovest dell’Unione, i Rom costituiscono ugualmente una minoranza mal rappresentata e poco protetta. Qualche organo consultivo è stato istituito qua e là, come in Austria e in Belgio. In Danimarca e in Svezia, la protezione dei Rom dipende da un mediatore dal momento che è presa in carica direttamente da un ministero dei Paesi Bassi. La Finlandia Ha da poco lanciato l’idea di un forum consultivo europeo dei Rom che permetterebbe loro di assumere una visibilità transeuropea, quadrando innanzitutto la con la difesa dei loro interessi. Per ora, l’Europa dell’est resta dunque la più attiva. All’inizio di febbraio i rappresentanti degli otto Stati dell’Europa Centrale e Orientale si sono riuniti a Sofia per impegnarsi seriamente e mutualmente in vista della non discriminazione dei Rom. Avrebbero dovuto invitare la vecchia Europa. Non avrebbe fatto loro male. Perché da noi a causa dei criteri di Copenhagen, la Commissione non si piega veramente sulla questione del trattamento dei Rom. Tant’è che l’ultimo rapporto del PNUD il più importante mai realizzato sulla situazione dei Rom, non ha tenuto conto del trattamento che le è stato riservato in Europa orientale. È increscioso. In quanto nella vecchia Europa, i Rom tante volte non sono che degli zingari prima che d’essere degli uomini.
Alice Desthuillers - Paris - 18.4.2005 | Traduzione: Andrea Bassi Copyright © 2005 Babel International All Rights Reserved
Di Fabrizio (del 11/08/2005 @ 13:04:10, in media, visitato 3923 volte)
Non l'avrei segnalato, se non fossi appena uscito da un post di Kelebek. E mi son ricordato di Marcell_o che vive anche lui le cronache di questi giorni con un certo disagio.
La Libertà - Piacenza - edizione online
Sui fischi a Tremonti ...Sono gli stessi quotidianamente che si ergono come unici difensori della tolleranza e della democrazia, quelli che dimostrano sdegno e condannano i modi della Lega al Parlamento Europeo di rappresentare il malcontento degli Italiani sull'euro (mentre gli stanno bene gli insulti a Berlusconi nello stesso Parlamento), quelli che accettano l'aumento delle tasse solo quando comanda Prodi o D'Alema, (perché se lo fanno è a fin di bene), quelli che vogliono far votare gli extracomunitari, quelli che giustificano l'eliminazione dei crocefissi nelle scuole, che sono a favore delle moschee per i musulmani, dei campi nomadi attrezzati e case per gli zingari, quelli che chiedono il ritiro delle forze di pace italiane all'estero e che difenderebbero la democrazia contro i terroristi internazionali e i dittatori, con le manifestazioni e i cori della pace, spinello e aborto liberi. [...]
Fosse il solito blogger d'assalto e anonimo, sarebbe la norma. Ma confesso che mi stupisco quando questi pensieri li trovo su un giornale (beninteso, che non sia Libero o La Padania). Forse perché mi illudo ancora che un giornale dovrebbe anche riflettere ed analizzare, e non soltanto sfogare i propri mal di pancia... Non contesto, sia chiaro, il fatto che l'articolista fosse contrario ai fischi a Tremonti, ma che se anch'io estremizzassi il ragionamento (come fa lui), mi farei l'opinione che chi fischiava Tremonti lo faceva per chiedere il voto agli extracomunitari o le case agli "zingari"... o magari non vogliono il crocefisso nella scuola. Sui motivi (giusti o sbagliati) di quei fischi, non ho letto una riga.
Credo che molto più dei fischi a Tremonti, sia questo l'esempio di come (con una confusione immane) ogni confronto o polemica finisca per diventare "scontro di civiltà": o noi o loro. Noto anche come extracomunitari e Zingari, che con questa storia per una volta non c'entrano niente, vengono usati come il necessario prezzemolo per spaventare il lettore. Trasformandoli da persone in carne e ossa (con pensieri e bisogni propri) ad oggetti: fate caso a quante volte nelle cronache "si parla" di loro (di solito in maniera negativa) e a quante volte "vengano fatti parlare".
Rendere l'altro un alieno: ecco l'altro aspetto dello "scontro di civiltà".
Tornando alla telenovela:
Buone notizie: stamattina è arrivata una cartolina da zio Kalderosh. E' finito sulle Alpi svizzere (vedi sotto) e si sta rimpinzando di pasticcio di capriolo!
CIAO!!! Un caro saluto dallo zio (e dalla NEO zia)
Xavier, suo nipote, ha portato la cartolina dai carabinieri, per rassicurarli sulla salute della loro collega. Non ho capito il perché, ma l'hanno trattenuto per accertamenti. Per fortuna, avevamo già tolto il francobollo dalla cartolina.
PS: Tikla il guaritore continua domani, così pian piano arriveremo al ferragosto
Di Fabrizio (del 12/08/2005 @ 11:58:57, in Europa, visitato 1599 volte)
A Ostrava apre la prima biblioteca Rom della Repubblica Ceca Ostrava, 6. 8. 2005, 15:41 (CTK)
La biblioteca cittadina di Ostrava l'anno prossimo aprirà un settore per i lettori Rom, Romani kereka (Cerchio Rom), il primo di questo tipo. Lo scrive il giornale Moravskoslezsky denik. I lavori partiranno quest'anno e la spazio di lettura includerà una sala per riunioni e l'accesso a Internet.
La struttura sorgerà nel quartiere di Vitkovice, dove i Rom sono una grande percentuale della popolazione.
"Molti dei loro bambini hanno già partecipato alle nostre attività specifiche per loro," dice al giornale la direttrice della biblioteca, Miroslava Sabelova.
Lo scopo è familiarizzare i bambini con la loro storia e cultura. "Qui ci sarà spazio per la loro lingua, letteratura e costumi" continua Sabelova. "Ci soffermeremo sulla loro vita di tutti i giorni ed evidenzieremo le storie e le caratteristiche di chi si è affermato nella società maggioritaria."
Dunque, TIKLA è stato anche un guaritore:
Eh sì, brava gente, anche questa volta il Diavolo mi aveva fatto una proposta dove non avevo niente da perdere, se non dimenticare per un po' la fame e la miseria.
Andai nella piazza del paese e mi misi a gridare:
"Gente, ascoltatemi. Non dovete più aver paura della morte e delle malattie. Ci sono io, Tikla, che vi guarisce con lo sguardo. Forza, fatevi avanti"
Il primo fu un uomo che aveva la moglie che da tempo era stesa a letto. Gli chiesi di portarmi nella stanza. La donna aveva gli occhi chiusi. Ma il Diavolo, visibile soltanto da me, si era posto alla cima del letto. Sorrisi a quell'uomo.
"Non temere, tua moglie dorme ma presto si alzerà e sarà guarita completamente"
Difatti, improvvisamente come si era ammalata, la donna l'indomani si alzò dal letto, perfettamente in salute. La mia fama, si sparse ben presto nei dintorni, io al solito entravo in casa e guardavo dove si era messo il Diavolo. Che,devo dirlo, fu di parola e non mi fece mai scherzi. Così, cominciarono anche a litigarsi la mia presenza e ne approfittai per farmi ben pagare. Certo, qualche volta, il Diavolo si metteva ai piedi del letto, e allora dovevo dire che purtroppo non c'era niente da fare.
Ma, amici miei, dovete sapere che anche se il Diavolo era stato corretto e generoso nei miei confronti, mi stava lo stesso preparando una sorpresa. Lui, conosce bene noi uomini, con le nostre passioni e le nostre debolezze. Proprio nel momento che la mia fama era al massimo, giunse anche al re notizia delle mie capacità. In qualsiasi altro momento, mi avrebbe fatto arrestare con l'accusa di stregoneria, ma non se sua figlia era gravemente malata,e nessun dottore era riuscito a curarla.
La figlia del re, era la più bella ragazza che avessi mai visto.Mi ricordo ancora come se fosse oggi, che mi incantai a guardare quella grazia e quella delicatezza reali. E mi ricordo, la disperazione che mi prese, quando vidi una figura conosciuta, ma visibile solo a me... ai piedi del letto. Il Diavolo aveva deciso che la principessina sarebbe morta.
Niente, ogni volta che ci penso mi commuovo ancora . Non me la sento più di continuare. Portate pazienza alla prossima puntata.
Nel frattempo:
Aggiornamenti da zio Kalderosh
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Ciao nipoti e ciao kumpanja tutta! Qui in Svizzera è tutto pulito e ordinato,che sembra di essere al campo del Poderaccio. Fa un po' freschino la sera, ma vi assicuro che NEMA PROBLEMA
Vi piace la foto? E' la zietta vostra davanti al nostro chalet. Purtroppo, le montagne son venute male male. Dev'essere colpa della slikka.
Kako Kalderosh
PS: ho sentito di Xavier e non vorrei che facesse altri guai. Quindi, stavolta il francobollo lo tengo io!! Comunque, torniamo presto, che la zietta vuole presentarmi ai genitori, sono carabinieri loro pure... SPEREM!
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Di Fabrizio (del 13/08/2005 @ 18:04:22, in Europa, visitato 2303 volte)
Di Fabrizio (del 14/08/2005 @ 14:44:05, in casa, visitato 1802 volte)
Consegnati ieri pomeriggio trenta moduli abitativi in localita' Poderaccio
12-08-05: Assegnati ieri pomeriggio trenta moduli abitativi in località Poderaccio, che sono destinati ad accogliere i nuclei familiari Rom che attualmente si trovano nell'area Masini. La delibera, proposta in Giunta dall'assessore all'accoglienza e integrazione Lucia De Siervo, va a completare il secondo lotto del progetto "Sistemazione aree in località Poderaccio per la realizzazione di residenze per l'etnia Rom". Dopo che sarà avvenuto il trasferimento delle famiglie nella nuova area, il Comune procederà allo smantellamento dell'area Masini. Nella prima tranche del progetto di sistemazione delle aree del Poderaccio è stata realizzata una nuova area attrezzata (1° lotto - Poderaccio Basso), nella quale sono stati costruiti 50 moduli abitativi. In un secondo momento è stata prevista la demolizione di tutte le strutture presenti nel campo Poderaccio (2° lotto - Poderaccio Alto), e la collocazione nella stessa area di 30 strutture abitative di tipo provvisorio, nelle quali trasferire i nuclei familiari dell'area Masini.
Di Fabrizio (del 14/08/2005 @ 14:51:49, in sport, visitato 1745 volte)
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In Polonia il Campionato di Calcio Antirazzista
Kostrzyn, 12. 8. 2005, 13:21 (ROMEA/FARE)
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Si è chiuso il II Campionato Antirazzista Di Calcio in Polonia, che era stato inaugurato da Karol Gierliñski del Parlamento Internazionale dei Rom. L'iniziativa si è svolta durante il Station Woodstock music festival in Kostrzyn. La finale si è disputata tra la rappresentativa di Kostrzyn e la FC Station Woodstock, col risultato di 5 a 2. La squadra di Kostrzyn ha vinto anche la COPPA FAIR PLAY.
Durante il torneo, che fa parte del programma "Un Calcio al Razzismo", sono stati superati tutti i record precedenti: 300 partecipanti di 40 squadre di calcio, e un pubblico di 10.000 tifosi, tra cui le tifoserie di diversi club di Lega. E' stato anche presentata la rivista "Stadium", che si occuperà di football e antirazzismo e ha naturalmente seguito le varie fasi del torneo.
"Sia il Campionato che la rivista hanno ottenuto un grande interesse dal pubblico, e ciò dimostra che queste iniziative sonobene accolte" ha detto Leszek Naranowicz, manager dei Giochi. "Il razzismo nel calcio è un serio problema ed è assolutamente all'opposto degli ideali sportivi" ha aggiunto Jacek Purski, responsabile di "Un Calcio al Razzismo".
Inoltre, i volontari di NEVER AGAIN e di altri gruppi antifascisti, hanno organizzato dibattiti e rappresentazioni a tema, nell'ambito del torneo e del festival musicale.
[...]
Stanotte, dopo l'Enrico Toti, un altro sommergibile ha fatto capolino a Milano. Risalendo la Martesana, riportava zio Kalderosh e zia carabiniera in Mahalla per festeggiare assieme il Ferragosto (nella foto, mentre passano nei pressi del ponte di piazza Costantino).
Per festeggiare, Lijubisa ha regalato allo zio la Panda che gli piaceva tanto (quella senza targa), prontamente riverniciata di blu scuro in onore della neo zia. Orso Izmir ha scritto CARAMBA su una fiancata e CHE SORPRESA su quell'altra.
La neo zia appare in po' sorpresa per l'accoglienza e il clima generale... ma mai quanto Xavier:
liberato a furor di popolo perché innocente, voleva festeggiare fuggendo anche lui, per la precisione con Lizabietha (chiamata così per la somiglianza con la Canalis). Nella confusione della festa, è stata rapito dalla sorella di Lizabietha (che invece sembra sputata l'onorevole La Russa).
Tikla, dopo aver baciato zio e zia, si è asciugato le lacrime e ha voluto raccontarci la fine della sua storia:
Per la prima volta da quando ero diventato guaritore, ebbi voglia di piangere.Curioso di sapere il mio verdetto, il re domandò semplicemente, ma con un po' di angoscia:
"Allora?"
Alzai su di lui gli occhi velati di lacrime e dichiarai con tono rassicurante:
"Non è niente!" e poi voltandomi verso il Diavolo che solo io potevo vedere, gli sussurrai: "Oggi farò di testa mia!"
MI rigirai verso il re e lo consigliai:
"Fate semplicemente cambiare l'orientamento del letto: mettete la testa al posto dei piedi e i piedi al posto della testa!"
Così, tutto riprende il suo verso nella Mahalla. Rimane Lizabietha, che piange sconsolata e forse sarà il caso che qualcuno vada a consolarla
Il dovere mi chiama, ma prima o poi tornerò. Buon Ferragosto se non ci sentiamo prima
Di Fabrizio (del 16/08/2005 @ 13:29:29, in blog, visitato 1645 volte)
Ultimamente curo il blog da distanza. In attesa di tornare a regime normale. Vi ricordate di Yvonne Slee che scrisse un libro sulla storia della famiglia? Mi fa sapere che recentemente è stata intervistata anche dalla Radio australiana, e che il libro è ora disponibile anche nella American Library of Congress di Washington DC e nella British Library di Londra. Puta caso che foste da quelle parti e magari piove... In italiano, dovete accontentarvi dell'intervista del giugno scorso: http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=94
A proposito, con settembre vorrei ripartire con le interviste tramite la chat Visubox, a cui anche voi potete partecipare mettendo le domande online. Datemi una mano indicando nel sondaggio, anche quello è nella colonna di destra, più in fondo, le vostre preferenze. Per il momento, mi vengono in mente:
Se avete altre indicazioni, fatemele sapere per email, così aggiornerò il sondaggio. Grazie
Di Fabrizio (del 16/08/2005 @ 20:29:23, in Italia, visitato 4429 volte)
Caro Fabrizio, ecco il testo breve, che riguarda però solo la raccolta di firme in corso. Come vedi si basa su una considerazione tanto...semplice, che nessuno la fa: i Rom che sono qui come emigranti, lavorano o cercano comunque di farlo, destreggiandosi a fatica in mezzo a difficoltà enormi, hanno lo stesso interesse dei cittadini dei quartieri in cui vivono a soluzioni civili e ragionevoli per la loro integrazione. Ciao Ernesto Rossi
IL PROGETTO DI TRIBONIANO E’ SBAGLIATO
Il campo è stato aperto il 6 novembre 2001. Il Comune ha commesso errori di comportamento (pubblicità) e di valutazione (sul numero degli aventi diritto), dei quali non ha saputo prendere atto.
Così, nel campo romeno si è creata una situazione d’incontrollato sovraffollamento, che esso non ha saputo gestire, scaricandone la responsabilità su chi gestiva in convenzione, e lasciandolo abbandonato a se stesso senza alcuna assistenza, in condizioni assolutamente vergognose dal punto di vista delle dotazioni più elementari (acqua, luce, servizi igienici, prelievo dei rifiuti) e al solo intervento della polizia.
Ora vuole rifare il campo, commettendo altri errori.
I campi di v. Triboniano sorgono, isolati dall’abitato, in una zona di rispetto cimiteriale, all’ombra –l’unica- d’un traliccio dell’alta tensione, separati da un muro dallo scalo merci ferroviario (altra finezza): li intitoleremo alla Giornata della Memoria.
Insomma, un luogo desolato.
il Comune spenderà 1.050.000 euro (circa 2 miliardi di lire), parte dei quali ottenuti rastrellando gli stanziamenti previsti per tutti gli altri campi comunali, che resteranno privi di ogni intervento.
sarà l’insediamento più grande di tutta la Lombardia: se venisse realizzato, vi abiterebbero 366 persone (321 Romeni e 45 Bosniaci).
E’ un errore grave:
1 si crea una situazione difficilmente gestibile,
2 si ammassano comunità diverse in una delicata coabitazione forzata,
3 si pone una grave ipoteca sui servizi territoriali di un’unica zona di decentramento
Noi chiediamo
1- che il progetto venga sospeso
2- che Comune, Provincia e Regione, in concerto fra loro e in collaborazione con i Rom interessati e la loro Associazione, pensino alla realizzazione di più campi di ridotte dimensioni (per 40-60 persone), adeguatamente attrezzati, in zona e in altre parti della città e dell’hinterland
3- che nel frattempo, e a stagione estiva già iniziata, si provveda ad alcuni interventi urgenti per rendere sopportabile e non pericolosa la sopravvivenza nel campo attuale, quali:
- ritiro frequente e regolare dei rifiuti
- pulizia e disinfezione della strada di accesso
- derattizzazione e disinfestazione delle aree immediatamente vicine
- riattivazione e controllo periodico dei gruppi wc interni al campo
4- che si avviino interventi di animazione per i minori, durante il periodo delle vacanze.
Milano 12 giugno 2005
ASSOCIAZIONE “AVEN AMENTZA” – UNIONE ROM E SINTI – ONLUS
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Via Triboniano 212 – 20156 Milano (Italia). Tel. +39.(02).48409114
Costituita il 18 luglio 2004, registrata a Milano il 22 novembre 2004 , n° 104485 serie 3. Codice fiscale 97389270154
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