Un amico mi segnala:
Sportello per avviamento al lavoro di
Rom, Sinti e Camminanti - Uno sportello da aprire in ogni città
d’Italia perché l’integrazione passa prima di
tutto dal lavoro. Lo “sportello di segretariato sociale per
l’avviamento al lavoro delle comunità Rom, Sinti e
Camminanti” è stato aperto a febbraio 2005 da parte del
comune di Roma ed affidato in gestione all’Opera Nomadi. Uno
sportello per potenziare e sviluppare opportunità di
avviamento al lavoro, contribuire a ...
continua su Romano
lil
Avevo già letto l'articolo. Ma non riesco a
trovare la notizia. Lo sportello è stato aperto un anno fa.
Probabilmente è stato poi inaugurato ad aprile (leggere 1
e 2).
Mi aspettavo il bilancio di un anno di attività, anche se so
che i risultati non si ottengono dall'oggi al domani. Invece leggendo
l'articolo trovo (purtroppo) l'ennesimo ragionamento su quali siano
le difficoltà per Rom, Sinti e Camminanti nel lavoro. Che
l'analisi sia giusta o sbagliata, ha il sapore di qualcosa già
sentito o che sarebbe stato giusto scrivere l'anno scorso. Così
è svilire di un anno di attività dello sportello.
Ritengo che sia un problema di informazione
malgestita. Non avrei citato il lancio di sopra, se qualche minuto
prima non avessi letto questo articolo del Giornale,
che dalla parte avversa ripete lo stesso errore. Per par-condicio, vi
invito a leggere anche quello:
«A borseggiare
mandiamo i più piccoli così, se li prendono, li
rilasciano subito» - di Rita Smordoni - Quando tornano da
una giornata passata a borseggiare, i piccoli rom dicono: «Siamo
andati a lavorare». Dovrebbero andare a scuola. Ma l'evasione
scolastica nei campi nomadi, secondo le stime in possesso del Sulpm,
è pari all'88 per cento. «Leggermente più bassa
fra le etnie di origine italiana - ...
Se leggete l'articolo, troverete che la notizia non
c'è. E' un articolo fotocopia come quello sulle code a
ferragosto o sulla neve a gennaio. Manca qualsiasi dato, anche solo
per capire se questi furti (che ci sono sempre stati, inutile
nasconderlo) sono in aumento o in diminuzione. Probabilmente,
rimangono stabili. Però, secondo fonti delle stesso
quotidiano, sono aumentate le presenze di Rom stranieri; quindi per
assurdo dovrei leggere l'articolo come un segnale incoraggiante.
Subito, in uno slancio di rutellismo,
l'articolo spara un 88% di evasione scolastica. Qui sarei più
critico: mi risulta, potrei sbagliarmi, che almeno tra i Rom di
origine italiana l'assenteismo scolastico viaggi tra il 30 e lo zero
%. Altro che “leggermente inferiore”. Alla stessa
maniera, mi viene istintivo pensare che l'88% sia una cifra per forza
esagerata.
Nota: Rutellismo sta ad indicare la teoria
(sposata in pieno dal Giornale) che i bambini non vadano a
scuola, solo perché i genitori li mandino a rubare; altre
cause non vengono citate. Chi legge Mahalla o Sucar Drom
o Romano Lil, troverà notizie dove invece la mancata
frequenza o l'abbandono scolastico discendono dagli sgomberi
piuttosto che dall'abbandono, se non dall'aperto boicottaggio, che
tanti comuni, a volte anche quello di Roma, applicano nei confronti
dei Rom stranieri (qualche volta anche nei confronti di quelli
italiani).
Posso concedere che le due “scuole di
pensiero” abbiano la medesima dignità. Ma quando queste
notizie sono malgestite, ecco il rischio di diventare
autoreferenziali, e di ripetere a se stessi i medesimi discorsi. Con
qualche dubbio, sull'onestà di chi scrive. Ad esempio, sempre
il Giornale, quando termina col solito attacco al comune di Roma, per
una situazione che si ripete (stabile?) da chissà quante
generazioni. O, par condicio! rispolverando la notizia dello
sportello del lavoro, perché è stato voluto dal comune
di ... (indovinate un po'?)