Sergio Bontempelli - 31 marzo 2014 su
Corriere delle migrazioni
Andrea è un giovane rom italiano. E' nato e cresciuto a Roma, e
non ha mai vissuto in un "campo nomadi": ci tiene a dirlo, perché il "campo" -
spiega - non è l'abitazione "naturale" dei rom e dei sinti, ma un luogo di
segregazione imposto dalle istituzioni. Andrea è stato scelto come testimonial
della campagna "Per i diritti, contro la xenofobia", promossa da Associazione 21
Luglio, Antigone, Lunaria e Associazione Studi Giuridici Immigrazione.
La Campagna - scrivono i promotori sul loro sito, lanciato proprio in questi
giorni - "nasce, alla vigilia delle elezioni europee, dall'urgenza di arginare
il rigurgito razzista e xenofobo che rischia di investire molti paesi e
orientare il discorso pubblico verso una progressiva marginalizzazione dei
diritti umani e delle libertà fondamentali".
Per questo, i promotori intendono avviare iniziative di informazione e di
denuncia sulla segregazione di rom, migranti e detenuti. Lavoreranno, già nelle
prossime settimane, per "riportare i diritti e la loro violazione al centro del
dibattito nella campagna elettorale", e proporranno ai candidati e alle
candidate italiane di sottoscrivere "un impegno diretto presso il Parlamento
europeo" su questi temi.
Il video che trovate qui sotto rappresenta - appunto - una delle prime
iniziative si sensibilizzazione, specificamente dedicata al tema dei rom. In
pochi e densi minuti, con un linguaggio semplice e diretto, Andrea racconta la
condizione di questa minoranza in Italia. "Moltissimi rom - dice Andrea - vivono
nei campi attrezzati: sono degli spazi asfaltati, senza vegetazione, circondati
dai muri e monitorati costantemente da telecamere. Ogni "ospite" è numerato, e
deve indossare un "badge" con il suo numero".
Emarginati, etichettati e persino "marchiati", i rom non sono messi nelle
condizioni di uscire dal loro isolamento. "Quando vanno a cercare un lavoro per
poi pagarsi un affitto e avere una vita dignitosa, vengono spesso discriminati.
Molti cercano di nascondere la loro identità, l'appartenenza all'etnia rom". Il
quadro che emerge da queste brevi e dense pennellate è quello di un gruppo
costretto a vivere in veri e propri ghetti, condannato alla marginalità
abitativa e sociale. "Quello che proporrei a un candidato europeo", conclude
Andrea, "è di chiudere i campi".
Una proposta - ci viene da dire - di disarmante semplicità. Come di disarmante
semplicità è il video: da vedere, da rivedere e da diffondere.