La prima volta che vidi, ero seduto accanto a loro, dei Rom durante lo
svolgimento di un Consiglio di Zona fu nei primissimi anni '90, e la cosa mi
fece un effetto strano: beceri, urlanti e litigiosi i consiglieri, calmi ed
educati i Rom presenti in sala. Quella sera ci furono anche risvolti comici, ma
non è questo il momento di scriverne.
Martedì sera, ho rivissuto la stessa sensazione, purtroppo senza gli
effetti comici di allora. Per capire qual era il contendere della serata, potete
leggere questo intervento che alcuni cittadini hanno
letto prima dell'inizio del consiglio.
Mercoledì sera ne ho riparlato con un rom che era presente, mentre in
televisione sbirciavamo distrattamente una partita che non interessava a nessuno
dei due. Lui è A.B., lo conosco da anni, incensurato, lavora e ha la fortuna di un contratto a tempo indeterminato, con la
sfortuna di fare dei turni micidiali; ha anche una bella famiglia e da tempo (come molti) vorrebbe uscire dal campo. Per seguire i nostri ragionamenti, le sue
parti saranno in corsivo.
Non c'era alcuna certezza che l'argomento venisse discusso, sino all'ultimo
avevo anche il timore che dal campo non si presentasse nessuno - e sarebbe stato
abbastanza incongruente discutere un argomento che i rom ritengono molto urgente
quando loro per primi non si facevano vivi.
Ma poi, puliti e ordinati, abbiamo fatto fatto ingresso in sala.
La maggioranza in CdZ, a fatica, era dalla nostra parte; l'opposizione, con
altrettanta fatica e stanchezza, del tutto contraria, per cui sin dall'inizio si
assisteva a varie comunicazioni in codice. Il dibattito prosegue lentamente, i
due fronti sembrano squadre che si studiano in attesa della mossa altrui.
L'opposizione traccheggia, insomma tira per le lunghe, fa intendere che sul
punto che ci interessa non intende arrivare alla discussione.
I cittadini possono intervenire solo a inizio seduta, non a consiglio in
corso. Non è piacevole rimanere seduti in fondo senza niente da fare. Ogni tanto
qualcuno dai banchi della maggioranza veniva a salutarci, o solo a controllare
che non ci fossimo addormentati.
Nonostante i tentativi di tirare per le lunghe, alla fine la minoranza
soccombe e deve accettare di discutere sulla mozione presentata dalla
maggioranza. Ma prima di votare la mozione, c'è ancora da affrontare il
dibattito: tirare nuovamente per le lunghe o tentare un assalto alla baionetta?
Le opinioni le rispetto, anche quelle diverse, ma mentre che parlavano di
noi sentivo inesattezze una dopo l'altra: c'era chi parlava di scontri tra bande
e con lo stesso cognome mischiava vittime e colpevoli.
Come se io mi chiamassi Provenzano e dovessi per forza essere affiliato ad un
clan o condividerne le colpe.
E poi c'era una che era fissata che nei campi rom ci fosse l'aria
condizionata.
Neanch'io ho mai saputo di un campo con l'aria condizionata. Qualche tempo fa
nel centro di via Lombroso i rom si lamentarono che nei container d'estate si
sarebbe morti di caldo, e il Giornale titolò che volevano l'aria condizionata.
Da lì la voce è circolata ed è stata stravolta sino a ieri sera.
Ma io ricordo che quei consiglieri sono stai qui. Hanno visto in che
condizioni viviamo. Non possono far finta di non sapere e inventarsi queste
cose.
Credo che allora l'abbiano fatto apposta.
Perché mentre li stavo ad ascoltare, alle cose inventate si aggiungevano,
qualcuno sottovoce e altri molto sfacciatamente, sempre più provocazioni. Tanto
noi dovevamo ascoltare in silenzio.
Ad esempio, c'era uno spilungone che continuava a ripetere che chi abita nel
vostro campo (tutti, indistintamente) vive nell'illegalità, e se vuole può
uscirne. Ma io non capisco come si possa essere nell'illegalità, solo perché si
abita in un campo comunale, assegnato dallo stesso comune. Bisogna vivere in un
campo abusivo? Comunque, non ho problema a farvi leggere cosa scrive
chi la pensa in quella maniera.
Sembra che per essere illegale basti essere rom. Qualcuno provava a
rispondere con un semplice ragionamento: anche noi siamo persone, individui, non
una cosa o una categoria politica.
Ci sono stati interventi (anche nella minoranza) che erano più ragionevoli, e
man mano crescevano i toni, il presidente del consiglio (non lo invidio) provava
a sanzionare gli interventi e riportare un tono civile.
Finché non ha convocato i capigruppo, forse per calmare il dibattito, ma
a questo punto i provocatori hanno alzato ancora di più la voce.
Avevano capito che stavano perdendo la partita e non sapevano più cosa fare.
Così hanno provato a buttarla in caciara, sperando di fare la figura delle
povere vittime. Ma a quel punto hai perso la pazienza.
Non ce l'ho fatta più. Ognuno può pensarla come crede, ma il rispetto è
dovuto a tutti. Così ho risposto a voce alta che io ero più italiano di loro.
Ma è stato quello che hanno detto, o per tutto quello che avevi ascoltato
prima?
Non ho neanche capito cosa avessero detto in quel momento. So che ad un
certo punto anche gli altri consiglieri dicevano che era troppo, che si stava
esagerando e che frasi simili non dovevano essere accettate. Ecco, è stata la
goccia che ha fatto traboccare il bicchiere.
A quel punto, ti abbiamo gentilmente accompagnato fuori (A.B. è la persona
più pacifica del mondo, ma se perde la pazienza sono 140 kg. scatenati. Chi lo
ferma? ndr.)
Avete fatto bene. Anche se sono convinto che avevo ragione, poi mi sono
fermato fuori ad aspettare. C'era un consigliere che continuava a ripetere a me
e gli altri di rientrare, ma non volevamo cadere nelle provocazioni.
Devo dirti, non mi è spiaciuto sentirti rispondere a quel modo. Ma ormai
mancava pochissimo ad approvare la mozione, e il rischio era di rovinare tutto
all'ultimo momento. Era quello che volevano.
Insomma, alla fine la mozione è passata.
Il Consiglio di Zona ha fatto tutto il possibile, ma non ha potere in merito,
può solo fare pressione in Comune, che in questi mesi è stato il vero collo di
bottiglia della vostra vicenda.
Allora siamo a posto! Vero...???
Come si dice "Stai sereno".
Va bene. Domenica passi ancora a trovarci, così posso salutarti nello
stesso modo?
Milano 1° aprile 2014
Al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio di Zona 2 di Milano
Non è la prima volta che interveniamo in questa sede sulla questione di via Idro
e sappiamo che potrebbe non essere l'ultima. Siamo del tutto consci che i
problemi complessi non si risolvono con i proclami militareschi alla De Corato,
con i continui trasferimenti di persone da un capo all'altro della città e
nemmeno con gli atti amministrativi, se questi non sono sostenuti da un progetto
politico e da risorse economiche e umane. E sappiamo che ci vuole del tempo.
Ma non possiamo fare a meno di segnalare, appunto, che il tempo sta passando e
le misure prese finora sono lontane dall'essere adeguate. Aspettiamo che il
Piano rom sinti e caminanti decolli e ci auguriamo che produca effetti positivi,
sia per le comunità rom, sinti e caminanti, sia per quelle che sono maggiormente
investite dalle problematiche connesse, per questioni diverse tra le quali,
innanzitutto, la prossimità.
Stasera interveniamo proprio per sollecitare questo Consiglio ad affrontare, con
le misure che gli sono proprie, con maggiore determinazione la situazione che si
va creando anche a causa della crisi economica e nello specifico quella di via
Idro, di cui stiamo segnalando da tempo i problemi. E ci permettiamo di
sollecitarlo ad approvare senza esitazioni la delibera all'ordine del giorno,
che riteniamo coerente con gli obiettivi che questo Consiglio ha finora
perseguito.
Non avremmo altro da aggiungere se nei giorni scorsi non fosse stata qui
approvata una mozione che non investe direttamente la questione in oggetto, ma
la evoca, secondo il nostro parere, con ambiguità. Ci riferiamo a quella
presentata dalla consigliera Sardone, che ha ottenuto un consenso molto ampio.
Noi comprendiamo il disagio e i timori dei cittadini di fronte a situazioni di
degrado e di devianza e comprendiamo anche le preoccupazioni del Consiglio di
zona, che a quei cittadini deve cercare di rendere conto. Non è pertanto nostra
intenzione sindacare la decisione di installare una barriera antiroulotte in via
Trasimeno. Ma non è un caso che su questa decisione si siano gettate con un
interesse sorprendente, e sospetto, la stampa e la televisione, forse
opportunamente messe al corrente della vicenda. Raramente una barriera
antiroulotte ha avuto tanto risalto mediatico.
D'altronde, si va verso le elezioni e non c'è da stupirsi se forze politiche
travolte da ripetuti scandali e a corto di argomenti si apprestano nuovamente a
giocarsi il jolly degli "zingari", rivolgendosi non alle teste ma alle pance dei
cittadini. Sappiamo bene che c'è sempre chi è disposto, pur di guadagnare
qualche voto, a usare queste furbizie, senza badare ai danni che producono nel
corpo vivo delle comunità, nella loro cultura. E non ci meraviglia se a farlo
con più sistematicità e spregiudicatezza sono quelli che pretendono di essere i
migliori italiani e i migliori cristiani. Sono vent'anni che governano, qui e
altrove, e abbiamo imparato a conoscerli bene: sappiamo che è la povertà a
disturbarli, non la corruzione, né, è ormai risaputo, la mafia.
E non ci meraviglia nemmeno che certa informazione, in questo caso quella
incarnata dal giornalista Capuozzo, sia sempre alla ricerca di "sangue" (lo
diciamo usando le virgolette), e scelga di accompagnare un'intervista a due
consiglieri di una zona di Milano con immagini riprese non importa dove purché
allarmanti. In Zona 2 ci saranno anche tantissime situazioni di degrado, come
sostiene la consigliera Sardone, ma non è ancora la periferia di una megalopoli
del sud del mondo, nonostante sia molto colorata: e se è un male o un bene ce lo
diranno la storia e la demografia.
Amici di via Idro
#viaidro