Pristina/Belgrado, 22 Dec. (AKI) - Marek Novicky, ombudsman per il Kosovo, ha criticato lo stato dei diritti umani nella provincia, sotto amministrazione ONU dal 1999, dicendo che è "lontana dagli standards internazionali". Novicky, nominato cinque anni fa' dalla comunità internazionale per supervisionare la situazione sui diritti umani in Kosovo, ha detto che le minoranze etniche nella regione, in particolare Serbi e Romanichals, "non sono ancora in grado di muoversi liberamente", cosa che limita le loro condizioni economiche e di vita.
Mercoledì scorso a Pristina, durante la conferenza stampa d'addio, Novicky ha ammonito che la situazione peggiorerà se la comunità internazionale non nominerà un nuovo controllore dei diritti umani.
Il capo dell'amministrazione ONU, Soren Jessen Petersen, che ha ampli poteri nella provincia, ha deciso di incaricare le locali autorità di etnia albanesi al controllo dei diritti umani, una mossa che Novicky considera prematura.
Petersen è stato critico anche verso le autorità di Belgrado, sui tempi di formazione dei ministeri degli interni e della giustizia, attualmente sotto il controllo dell'etnia albanese. Da quando i Serbi hanno abbandonato la regione, a seguito dei bombardamenti del 1999, questi poteri sono stati sotto il controllo internazionale.
Dusan Batakovic, in rappresentanza del presidente serbo Boris Tadic, replica che le sue competenze sono state invalidate da Petersen e che il suo trasferimento aumenterebbe la pressione sui 100.000 Serbi che rimangono nella provincia.
Sono oltre 200.000 i Serbi e gli appartenenti a etnie differenti da quella albanese, che hanno lasciato il Kossovo dal 1999. Ora l'etnia albanese chiede l'indipendenza, a cui Belgrado si oppone. non avendo più nessuna autorità nella provincia. I colloqui sullo status finale dovrebbero iniziare a gennaio.
(Vpr/Aki) 22-Dec-05 11:55