I Rom residenti a Govanhill intendono essere parte della soluzione
by Catriona Stewart,
Columnist/reporter. Wednesday 08/01/2014
EveningTimes
[...]
Tutti parlano dei problemi più pubblicizzati nella comunità del South Side -
provvisorietà, sovraffollamento, crimine.
E' il tipo di discorsi che si ascoltano in continuazione dai residenti
stanchi dei problemi di
Govanhill... e della sua reputazione.
L'unica differenza è che questo gruppo è rom, la comunità regolarmente
accusata di scatenare i problemi.
"I problemi c'erano già prima del nostro arrivo," dice Marcela Adamova,
operatrice di sviluppo per i Rom presso Oxfam Scozia.
"Veniamo però colpevolizzati per cose non causate da noi. E' soltanto un
piccolo gruppo di persone che sta dando a tutti una cattiva reputazione."
Uno dei problemi principali, ritiene Marcela, è la mancanza di comunicazione
tra i residenti "storici" di Govanhill ed i Rom.
Come risposta, assieme ad Eva - Kourova, lavoratrice di comunità, ha
creato un nuovo centro comunitario in Albert Road per Rom e no.
Dice Eva: "Vogliamo che i Rom abbiano a disposizione gli stessi servizi di
chiunque altro a Govanhill; un posto dove incontrarsi e parlare. Ma speriamo che
anche gli altri abitanti del luogo prendano parte attiva a questo dialogo, tra i
due gruppi. "
"Qui una gran parte del problema sono la mancanza di comunicazione e
comprensione culturale."
I gruppi rom dalla Slovacchia e dalla Romania iniziarono ad arrivare a
Glasgow, e la maggioranza di loro si insediò a Govanhill.
Il rapporto più recente, Mapping the Roma Community in Scotland, stima ci
siano tra i 3.000 e i 4.000 Rom che vivono nella città.
Per una comunità piccola, l'influsso è stato enorme e la gente del posto ha
trovato difficoltà nell'accogliere questi nuovi vicini.
I Rom sono stati rimproverati di scaricare rifiuti abusivamente,
comportamenti antisociali e problemi alloggiativi come il sovraffollamento.
Dice Marcela, proveniente dalla Slovacchia: "Siamo arrivati a Glasgow per le
stesse ragioni degli altri gruppi - un'opportunità di vita migliore. Ma voci e
preconcetti possono rendere tutto difficile. Siamo una cultura di strada che gli
altri trovano scomoda. A noi piace, parlare e socializzare all'aperto, è così
che condividiamo le notizie e scopriamo cosa succede. Ma la gente pensa che
stiamo complottando. Inoltre, per noi non è insolito avere i nostri nonni che
vivono con noi o sostenere altri parenti, ma la gente si lamenta del
sovraffollamento. E poi, appartamenti in cui vivano sino a 20 persone, come dice
la stampa - in realtà è una cosa veramente rara. Non sono mai stata in un
appartamento con così tante persone."
Madalin Caladras, un giovane di 20 anni, negli ultimi cinque ha vissuto a Govanhill.
Eva e Marcela ritengono che potrebbe lavorare con loro - il suo inglese è
eccellente - ma Madalin ha altri progetti.
Madalin ritiene che la zona non sia più come quando arrivò ed ora spera di
trasferirsi in Francia - parla sia inglese che francese.
Dice: "Qui mi sento stabilito; arrivai perché mio zio era qui e parlava bene
della zona. Ma non è più come quando arrivai. Qua la gente combatterà per
strada, è abbastanza intimidante. La mia famiglia è a Parigi e così spero presto
di trasferirmi là."
Lenka Milkova ha vissuto quattro anni a Govanhill e ne ha fatto della zona la
sua dimora.
Aggiunge: "Qui mi sento bene. Sono felici di stare qui. E' molto meglio che
tornare indietro e sento per il bene dei miei figli che vivere qui è il mio
futuro e questo la chiamo casa. Le opportunità per noi potrebbero essere
migliori e mi preoccupo che i miei figli siano esposti alle discriminizioni di
altri gruppi giovanili, ma vogliamo lavorare e riuscire."
Marcela dice che ora l'obiettivo è lavorare per migliorare la vita della
prossima generazione di Rom.
Le scuole dell'area si sono attivate per aiutare gli alunni in classe e a
rimanere a scuola.
Marcela, 33 anni, due anni fa ha anche fondato il gruppo Romano Lav -
Voce Romanì in romanes - per dare sostegno ai Rom della zona.
Dice Eva: "Sono stati spesi un sacco di soldi e di sforzi in indagini,
relazioni scritte e impiegati, piuttosto che nel personale e nei servizi di
prima linea. Ma il problema principale è la comunicazione, e speriamo davvero
che gli abitanti di qui vengano a trovarci in Albert Road. Parlare tra noi - è
l'unico modo di risolvere i problemi."