Il corso è tenuto dal professor Ljatif Demir e dalla professoressa
Hedina Tahirovich Sijerchich
L'insegnamento del romanes alla facoltà di filosofia. Di
Adriana Pitesha su
Jutarnji list
Il nostro corso è un vero successo. 40 studenti imparano la lingua rom
Il corso si tiene presso il dipartimento di indiologia ed è in programma la
creazione di un corso di laurea triennale.
"Questo è un giorno storico per la comunità rom, un giorno che ricorderemo per
sempre." ha detto ieri il deputato Veljko Kajtazi durante l'inaugurazione del
pannello bilingue, presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Zagabria,
per celebrare il primo anniversario dell'introduzione della lingua romanes e
della letteratura rom nell'istruzione superiore in Croazia.
La decisione di Kajtazi è stata presa dopo la celebrazione della Giornata
Internazionale del Popolo Rom e la prima conferenza si è tenuta nel novembre
dello scorso anno.
"Mi ricordo quando io e i miei colleghi, l'anno scorso, stavamo discutendo della
tecnica prima dell'inizio delle lezioni. A un certo punto ci siamo girati e ci
siamo accorti che vi era una quarantina di studenti dietro di noi. Siamo rimasti
davvero stupiti poiché non pensavamo che l'interesse potesse essere così alto."
dice il professor Ljatif Demir, di Skopje, che insieme a Hedina Tahirovich
Sijerchich, di Sarajevo, insegna al Corso di Introduzione alla Lingua Rom e
Introduzione alla Letteratura e alla Cultura Rom, corsi offerti come facoltativi
all'interno del Dipartimento di Indologia e Studi dell'Estremo Oriente, e che
rendono la Facoltà di Filosofia di Zagabria unica al mondo.
Studenti differenti
Quaranta studenti che sono rimasti fino alla fine del corso e che non hanno
risparmiato complimenti ai loro professori, l'unica nota di demerito è che
avrebbero voluto imparare di più.
Ciò sarà presto possibile poiché, è stato dichiarato ieri, il piano è quello di
lanciare presto degli studi universitari per far diventare Zagabria un centro
per lo studio della lingua romanes, della letteratura, della cultura rom.
I profili dei primi studenti erano diversi. La maggior parte erano studenti di
Indologia, ma non mancavano di studenti di sociologia, psicologia, pedagogia,
giurisprudenza e di scienze della formazione...
"All'inizio c'è stato un problema di coinvolgimento poiché non sono tutti
linguisti, ma siamo stati in grado di regolare il programma in modo da non
danneggiare il programma ne a diminuire il loro interesse" dichiara il professor
Demir.
Per far ciò hanno trovato della letteratura professionale. Inoltre, Ljatif Demir
e Hedina Sijerchich stanno sperimentando un manuale per la lingua e la
letteratura romanes che raccoglie manualistica e letteratura provenienti da
altre comunità locali ed europee.
Temevano una rapina
"Comprensibilmente, gli studenti sono più interessati alla cultura che è a loro
sconosciuta e rimangono sorpresi quando dici loro che Veijo Balzar vende titoli
in 25.000 copie in Finlandia o quando si richiama l'attenzione su certi film. Ma
la nostra non era una comunicazione unilaterale. Abbiamo imparato da loro che
tutti hanno bisogno di agire, secondo i principi della filosofia orientale, con
amore. Non c'erano barriere e siamo diventati amici. Questo è l'unico modo per
far si l'integrazione non rimanga solo sulla carta. La gente è
spaventata e piena di pregiudizi pregiudizi quando non conosce qualcosa. Alcuni
dei nostri studenti hanno ammesso che, al'inizio, avevano paura di essere
rapinati dai rom quindi abbiamo detto loro: 'Beh, non abbiate paura, io e la
professoressa, che siamo rom, non vi deruberemo.'" racconta ridendo il professor
Demir.
Tra gli studenti c'è una sola rom che studia alla facoltà di legge.
"Per noi erano tutti uguali. Sono molto contento all'idea che quattro o cinque
di loro continueranno con lo studio scientifico della lingua, della letteratura
e della cultura rom e che una di di loro, una studentessa che non è rom, sarà,
con ogni probabilità l'assistente di uno futuro corso.
Ieri sono stati in molti a sottolineare il problema dell'integrazione dei rom
nel sistema scolastico. Lo scorso anno 811 bambini rom hanno frequentato
regolarmente la scuola materna, 5173 le scuole elementari, 480 le scuole
superiori. Quest'ultimo dato è considerato un grande progresso poiché è il 2005
gli studenti rom frequentanti le superiori erano solo 14.
Per quanto riguarda gli studenti universitari, nell'ultimo anno accademico solo
28 studenti si sono dichiarati rom. Probabilmente il numero è più alto poiché
alcuni non si presentano come rom a causa della forte discriminazione sociale.
Anche se gli studi della lingua rom non sono ovviamente rivolti esclusivamente
ai membri della comunità rom, la loro esistenza potrebbe influenzare la
percezione della loro cultura.
"Non possiamo chiudere gli occhi davanti al fatto che l'identità rom si stia
perdendo a causa della paura dei rom a dichiararsi tali. Vorremmo ricordare che
questa è una cultura che è significativamente più antica rispetto a quella
croata e che, quindi, dobbiamo insegnare e tutelare" ha dichiarato il preside di
facoltà Damir Boras.
Un buon investimento
Il costo dei due corsi ammonta a 120.000 kune, comprendente l'acquisto della
letteratura e le spese di viaggio dei professori, ed è stato diviso tra il
Consiglio delle Minoranze e la Facoltà di Filosofia.
"Non consideriamo un costo ma un investimento che ha molteplici benefici per
l'intera comunità" ha detto il preside Boras.
Alla cerimonia di ieri hanno partecipato i rappresentanti della comunità
accademica, rappresentanti politici, rappresentanti del Parlamento, il consiglio
comunale e quello per le minoranze.
L'attuale situazione politica non è stata dimenticata. Gvozdan Flego ha
sottolineato che l'atto è tanto più significativo in quanto avviene in un
momento in cui alcuni vorrebbero negare i diritti delle minoranze. Il pannello
è, inoltre, una delle prime tavole bilingui che ha come seconda lingua il
romanes, non solo in Croazia, ma nell'intera Europa.