Venerdì 9 dicembre si è tenuta una manifestazione a Budapest, contro sgomberi, segregazione e razzismo organizzata dalla Fondazione Rom per i Diritti Civici.
Foto e articolo di Simo Endre - Fonte: Hungarian_Roma
La manifestazione ha visto la partecipazione delle famiglie rom del cosiddetto "dzsumbuj", il 9° quartiere, direttamente toccato dagli sgomberi. Ma la causa era soprattutto nelle parole dl sindaco del quartiere, che aveva apertamente dichiarato "la necessità di ripulire il quartiere dai rom". Il consiglio distrettuale, guidato da Ferenc Gegesy ha siglato un accordo con la compagnia Bohus Ltd., incaricata di provvedere all'espulsione mensile delle famiglie che illegalmente hanno occupato edifici abbandonati. Un contratto a sua volta illegittimo, e anticostituzionale, che darebbe pubblici poteri alla Bohus Ltd. e che costa alle finanze pubbliche 228 milioni di fiorini olandesi (più IVA).
Ilona Sztojka, madre di quattro bambini e incinta al 9° mese, è intervenuta presentando il proprio caso: mobili e suppellettili distrutte per non aver ottemperato all'ingiunzione della Bohus Ltd. La Ministra del Welfare, Kinga Göncz, ha immediatamente sospesola collaborazione con l'amministrazione distrettuale, per protesta contro la politica anti-rom del sindaco di quartiere. [...]
Come rappresentante del Social Forum Ungherese, ho assicurato la nostra totale solidarietà e preso posizione in favore della strategia "Zero Sgomberi", chiedendo una moratoria per tutto il periodo del bisogno sociale delle famiglie, aggiungendo che in caso di decisione del tribunale, le autorità devono assicurare una sistemazione alternativa. Il problema dei senza casa e degli sgomberi, in Ungheria si lega agli alti livelli di impoverimento e come Social Forum sollecitiamo l'intervento della Comunità Europea, qui e in altri paesi dell'Europa dell'Est, volti al rafforzamento della coesione sociale nazionale, per evitare gravi danni alla democrazia europea.