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Un'opera essenziale per Expo 2015
Il 15 luglio scorso le ruspe sono entrate in azione nell'insediamento rom di via
Monte Bisbino al confine con Baranzate. In un paio di giorni buona parte delle
case costruite dagli stessi abitanti, che avevano acquistato quei terreni
trent'anni fa, sono diventate un cumulo di macerie per fare spazio allo svincolo
Expo previsto dal secondo lotto del collegamento tra la SS11 all'altezza di
Molino Dorino e l'A8 Milano - Laghi. Si tratta di un'opera considerata
essenziale nel dossier di candidatura di Expo 2015, che devasterà la città di
Pero all'altezza della fermata della MM1 Molino Dorino (formalmente territorio
di Milano, ma sul confine con il Comune di Pero) tagliando in due il centro
abitato, e proseguirà con un tunnel sotto l'area di Cascina Merlata per poi
riemergere dietro al Cimitero Maggiore dove si diramerà una viabilità di
servizio funzionale al nuovo quartiere residenziale previsto dall'adp di Cascina
Merlata. Il tutto per un costo complessivo di 150 milioni di euro di cui 30
milioni a carico di Regione, Provincia e Comune di Milano; più o meno quanto il
Comune di Milano conta di ricavare dall'aumento degli abbonamenti ATM che
scatteranno a settembre per ripianare i buchi di bilancio.
Un'offerta che non potevano rifiutare
Il 21 dicembre 2011 Infrastrutture Lombarde spa notifica gli espropri alla
famiglie di via Monte Bisbino e stabilisce un prezzo di esproprio pari a 7 euro
al metro quadro in quanto la destinazione d'uso di quei terreni all'epoca era
agricola. Successivamente - nel maggio 2012 - il Comune di Milano approva il
PGT, che rende quei terreni edificabili permettendo ai nuclei familiari
interessati dall'esproprio di rinegoziare gli indennizzi. A questo punto,
l'offerta di Infrastrutture Lombarde spa sale a 30 euro al metro quadro per i
proprietari dei terreni, più un'indennità aggiuntiva di 70 euro al metro quadro
per le famiglie occupanti decisa con un provvedimento straordinario del
Commissario Unico di Expo Giuseppe Sala e, il giorno della consegna degli
assegni, i funzionari di Infrastrutture Lombarde spa si presentano con ruspe e
forze dell'ordine al seguito per mettere subito in chiaro alle circa 200 persone
interessate dall'esproprio, che si trattava di un'offerta che i rom non potevano
rifiutare.
Dopo lo sgombero
Successivamente allo sgombero, alcune famiglie hanno acquistato i terreni ai
lati del tratto espropriato. Altri hanno preso delle abitazioni in affitto a
Baranzate; abitazioni trovate non senza difficoltà (per usare un eufemismo),
perché nell'Italia razzista che vede il vice presidente del Senato dare
dell'orango a un Ministro della Repubblica perché nera, mentre altri le lanciano
delle banane mentre parla dal palco della festa del PD, se sei rom nessuna ti
affitta un'abitazione a meno che tu non abbia un terzo che garantisca, meglio se
un ente pubblico. Per cui quando le agenzie immobiliari capivano che si trattava
di rom, gli appartamenti risultavano "magicamente" non più disponibili
obbligando le famiglie rom a cercare qualcuno che affittasse in nero delle
abitazioni. Una volta finiti i soldi ricevuti come corrispettivo dell'esproprio
l'alternativa per le circa 200 persone sgomberate sarà la strada.
Expo 2015 e la pulizia etnica dei rom
Quando nel 2009 l'ex sindaco di Rho, Roberto Zucchetti, presidente del Patto del
territorio nord ovest Milano in vista di Expo 2015 - a cui ha aderito anche il
Comune di Baranzate - incontrò l'allora sindaco di Milano Letizia Moratti nella
sua qualità di commissario straordinario per l'Expo, chiese che in vista del
grande evento vi fosse un "raccordo operativo sulle azioni nei confronti dei
campi nomadi" tra i comuni del Patto e quello di Milano. lo sgombero di via
Monte Bisbino si inserisce in questo quadro - ma anche quelli di via Triboniano
e via Barzaghi interessati dalla viabilità di accesso al sito Expo, oltre a via
Novara dove sorgerà uno dei parcheggi remoti per l'esposizione universale.
L'insediamento di via Monte Bisbino si trova da un punto di vista amministrativo
sul territorio del Comune di Milano, ma essendo sul confine con il Comune di
Baranzate è questo a dover affrontare l'emergenza generata dallo sgombero
effettuato per fare spazio allo svincolo per Expo.
Marco Granelli, assessore alla sicurezza del Comune di Milano, ha garantito al
Comune di Baranzate l'impegno dell'amministrazione Pisapia per impedire che si
stabilizzino altri insediamenti, anche attraverso l'inserimento dei rom nei
progetti di integrazione che il Comune di Milano ha già in itinere. La verità,
però, è che non esiste alcuna strategia sociale della giunta Pisapia - rispetto
a progetti di integrazione e di inserimento scolastico e lavorativo - perché
quando si parla di rom l'unica strategia adottata dalle amministrazioni locali è
quella dello struzzo, che ha come corollario quello di delegare alla Prefettura
e alla Questura il compito di risolvere la questione con l'uso della forza
pubblica.
Pubblicato da Furio_MiM il 5 agosto 2013.