Campaniasuweb.it 18 Giugno 2013
I nomadi che abitano il campo di Giugliano denunciano il degrado dell'area
circondata da rifiuti e gas nauseabondi. Padre Zanotelli: "Se ci saranno
conseguenze per la salute di queste persone riterremo responsabili i commissari"
"Non possiamo più rimanere qui, la puzza è insopportabile e abbiamo paura per la
salute dei nostri bambini". Č l'appello di una delegazione di Rom del campo
comunale di Giugliano che nei giorni scorsi ha incontrato i commissari
prefettizi del Comune per chiedere il trasferimento lontano da alcune discariche
da cui "continuano a fuoriuscire gas nauseabondi". "Se ci saranno conseguenze
per la salute di queste persone riterremo responsabili i commissari", dice il
padre comboniano Alex Zanotelli in rappresentanza del Comitato campano per i Rom
che riunisce diverse associazioni.
UN CAMPO DI 400.000 EURO TRA I RIFIUTI - Il gruppo di Rom, circa 400, è stato
trasferito in località Masseria del Pozzo due mesi fa dopo un esodo di due anni
nelle campagne della cittadina campana. Il campo provvisorio, dicono le
associazioni, è costato circa 400mila euro, tre centimetri di ghiaia e asfalto
per separare un insediamento umano da terreni in cui negli anni è stata sversata
ogni sorta di rifiuti, legali e illegali. Un'area, spiegano i comitati, di 30
chilometri su cui c'erano 6 discariche in cui sono finiti, negli anni, rifiuti
speciali, tossici e nocivi e che è diventata simbolo del disastro ambientale in
Campania. Secondo i comitati, le analisi dell'Arpac hanno riscontrato nella
falda acquifera un massiccio inquinamento da manganese, ferro, piombo, benzene,
idrocarburi, toluene, tetracloroetilene e persino consistenti anomalie
magnetiche "attribuibili alla presenza di materiali ferromagnetici nel
sottosuolo". Gran parte dell'area in questione è posta sotto sequestro
giudiziario.
COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA - Una situazione ambientale disastrosa
ricostruita nel dettaglio dalla relazione della Commissione parlamentare
d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che avrebbe
dovuto fare da premessa a un piano urgente di bonifiche redatto, approvato, ma
mai attuato. "Ci chiediamo come sia possibile una discrepanza così evidente con
le analisi ambientali, dicono i portavoce del Comitato per i Rom, che
sottolineano anche che il campo è stato costruito dal Comune in accordo con la
Prefettura e con il parere favorevole dell'Asl. "Venga fatta chiarezza, ma
intanto si cerchi una soluzione alternativa in tempi rapidi", concludono.