Crescono sempre più i nati in Italia. I bimbi rom sempre più esclusi
dal sistema scolastico.
15 marzo 2013 -
Presentato il rapporto "Alunni con cittadinanza non italiana.
Approfondimenti e analisi. A.s. 2011/2012" elaborato dal Ministero
dell'istruzione e dalla Fondazione Ismu.
Sono 415 le scuole italiane nelle quali la presenza degli alunni stranieri
raggiunge o supera il 50% e se si considerano le sole scuole dell'infanzia otto
bambini stranieri su dieci sono nati in Italia.
Lo evidenzia il rapporto Alunni con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e
analisi. A.s. 2011/2012 elaborato dal Ministero dell'istruzione, dell'università
e della ricerca (Miur) e dalla Fondazione Ismu. Nell'anno scolastico 2011/2012,
gli alunni stranieri nati in Italia sono 334.284 e rappresentano il 44,2% sul
totale degli alunni con cittadinanza non italiana. Cinque anni fa erano meno di
200mila, il 34,7%. Nelle scuole dell'infanzia i bambini stranieri nati in Italia
sono l'80,4%, più di otto su dieci, ma in alcune regioni la percentuale è ancora
più alta e supera l'87% in Veneto e l'85% nelle Marche, sfiora l'84% in
Lombardia e l'83% in Emilia Romagna. Mentre non raggiunge il 50% nel Molise e lo
supera di poco in Calabria, Campania e Basilicata. Negli ultimi cinque anni gli
studenti stranieri nati in Italia sono cresciuti del 60% nelle scuole
dell'infanzia (dove hanno raggiunto le 126mila unità, a partire dalle 79mila del
2007/2008) e nelle primarie (145mila), mentre sono più che raddoppiati nelle
secondarie di primo grado (46mila) e di secondo grado (17mila).
Secondo il rapporto del Miur e dalla Fondazione Ismu in totale le scuole in cui
la presenza di alunni stranieri non è inferiore a quella degli italiani sono 415
(corrispondenti allo 0,7% delle scuole), 10 in più dell'anno scolastico
precedente. Due terzi delle province italiane hanno almeno una scuola con un
numero di alunni stranieri non inferiore al 50%. Le scuole dell'infanzia con
almeno il 50% degli alunni stranieri sono 233. Le province con il maggior numero
di scuole con almeno il 50% di alunni stranieri sono Milano (55), Torino (34),
Brescia (32).
Gli alunni con cittadinanza rumena si confermano, per il sesto anno consecutivo,
il gruppo nazionale più numeroso nelle scuole italiane (141.050 presenze),
seguono gli albanesi (102.719) e i marocchini (95.912). Tra le crescite annue
più rilevanti si registrano quelle degli alunni moldavi (+ 12,3%) nei diversi
livelli scolastici, e ucraini (+ 11,7%) nelle primarie e filippini nelle
secondarie di primo grado (+8,5%) e di secondo grado (+11,2%).
La Lombardia si conferma la prima regione per il maggior numero di alunni con
cittadinanza non italiana (184.592). Seguono il Veneto, (89.367), e l'Emilia
Romagna con (86.944), il Lazio (72.632) e il Piemonte (72.053). Quanto agli
alunni rom, sinti e caminanti diminuiscono gli iscritti. Sono 11.899 nell'anno
scolastico 2011/2012, il numero più basso degli ultimi cinque anni, in
diminuzione del 3,9% rispetto al 2010/2011. Significativo il calo di iscritti
nelle scuole superiori di secondo grado (con una variazione del -26% dal
2007/2008 al 2011/2012) scesi a sole 134 unità di cui 10 in tutto il Nord Ovest.
Si osserva un calo degli iscritti nella scuola primaria, -5,7% rispetto ai
cinque anni precedenti, nelle scuole dell'infanzia, -5,8%, mentre risulta
leggermente in crescita il numero di iscritti nelle scuole secondarie di primo
grado. Un fortissimo calo di iscrizioni si registra già nel passaggio dalla
scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, solo la metà degli alunni
rom prosegue gli studi pur essendo nella fascia dell'obbligo di istruzione.
(Red.)