Disegnatore di moda aiuta il progetto
Romsky' Mentor
Prague, 9.2.2013 20:32, (ROMEA)
Jana Baudyshovà, translated by Gwendolyn Albert
2013: Il progetto Romsky' Mentor si svolge nel centro comunitario di Pràdelna
a Praga 5 per il secondo anno di fila
Il centro comunitario di Pràdelna in via Holechkova a Praga 5 sta ospitando il
Romsky'
Mentor per il secondo anno di fila. Il processo d'integrazione porta lo stesso
nome ed ancora una volta ha la collaborazione di successo del disegnatore di
moda Pavel Berky.
Si gela, ma la "casetta", come i bambini chiamano il centro, è pieno di
giovani voci. Poco prima delle 15.00 Pavel arriva col "suo" gruppo. Lo schermo
cinematografico nella piacevole penombra dell'attico, è riempito da sfumature
colorate anni '60: vestiti a fiori, capelli lunghi, pantaloni a zampa
d'elefante, segni della pace e il sorriso di Janis Joplin.
"Wow!" mi dico, guardando un gruppo di adolescenti che ascoltano attentamente le
storie dei loro nonni quando erano giovani. Non hanno paura di fare domande se
qualcosa li interessa e così il flusso della conversazione rotola su droga,
guerre, religione, amore libero, ed anche il lato scuro dello stile di vita
hippy.
Poi, la moda diventa la star dello show, ed inizia un vortice di misurare,
accorciare, cucire, selezionare i tessuti e intrecciare nastri nei capelli.
Quasi dimentico che sono lì col compito di scrivere sul progetto Romsky'
Mentor.
Raggiungere una cosa e capirne un'altra
Il progetto internazionale si svolge contemporaneamente con successo in
Bulgaria, Ungheria, Macedonia e Slovacchia. E' stato portato in Repubblica Ceca
dall'Open Society Foundations (OSF) e sin dal 2011 viene sviluppato da ROMEA.
"Lo scopo principale è contribuire verso l'integrazione dei bambini
svantaggiati, attuando attività ricreative nel campo delle arti e della cultura
nelle scuole," dice la coordinatrice Iva Hlavàchkovà.
Uno dei punti di contatto tra il progetto e il mondo esterno è un artista romanì
di successo: un professionista che regolarmente si incontra con un gruppo di
bambini e, assieme ad un pedagogo, ha preparato un programma per loro, in base
alla sua attenzione professionale. Come parte del programma, i bambini quindi
familiarizzano con un'attività specifica e coi suoi contesti più ampi, ma
soprattutto creano e inventano loro stessi.
Oltre a sviluppare competenze, però, i bambini imparano a lavorare in gruppo e
ottenere competenze sociali. Il modello positivo incarnato da una figura romanì
di successo, li motiv a sviluppare le loro idee sul futuro e di sforzarsi in un
percorso di carriera di successo.
Il progetto è aperto a tutti i bambini e, last but not least,
contribuisce ai bambini romanì o no ad imparare la cultura altrui. Il progetto
fa crescere la tolleranza e facilita l'integrazione scolastica.
Rivive la moda di tutto il secolo scorso
L'anno scorso il progetto Romsky'
Mentor si è focalizzato sullo spirito tradizionale del vestire romanì,
l'estetica dei suoi colori, il tipo di materiali adoperati, storia romanì,
cultura e moda indiana. Quest'anno Pavel, assieme al suo collega mentore,
l'insegnante Lenka Jiroudkovà, ha deciso di dedicare la sessione ad un viaggio
attraverso la storia della moda nel XX secolo.
Nell'accogliente attico della "casetta", grazie agli sforzi comuni, vediamo una
serie di fotografie di eleganti ragazze in attillati cappotti scuri, ombrelli
che ruotano dietro le schiene, come si fosse appena usciti dagli anni '40 o '50.
Vediamo punk hard-core con creste, hip-hopper con i pantaloni cascanti e dark
lady gotiche con cappotti che arrivano sino a terra, più neri del nero.
Col passare del pomeriggio, il centro comunitario si muta in una versione da
camera di Woodstock. Prevale tra i presenti un'atmosfera confortevole e
amichevole, mentre ci si diverte creando, godendo l'amicizia, condividendo
obiettivi comuni. Non ho dubitato per un momento - dopo tutto, di essere tra i
figli dei fiori.
Potete trovare qualcosa di più sul progetto Romsky'
Mentor sul sito di
ROMEA o su Facebook. IL progetto è totalmente finanziato da Open Society Foundation,
come parte del Programma Arti e Cultura di Budapest, e d anche parte del
Decennio Inclusione dei Rom.