U Velto (foto da
La Gazzetta di Mantova)
Respingo
le accuse strumentali dell'assessore provinciale Elena Magri e la invito a
leggersi le relazioni inviate annualmente. Per l'annualità 2012 è stato chiesto
all'associazione Sucar Drom di prolungare l'annualità 2012 fino al mese di
febbraio 2013, noi eravamo contrari perchè tale scelta ci ha esposto
finanziariamente in maniera evidente per mantenere i servizi richiesti dai
territori. Nel mese di marzo sarà inviata la rendicontazione. Inoltre,
sottolineo che non è mai giunta all'associazione, dall'Assessore Elena Magri,
nessuna richiesta di spiegare come è condotta la mediazione culturale. Ricordo
però all'assessore che la stessa Provincia di Mantova ha pubblicato il libro “la
mediazione culturale: una scelta, un diritto” dove è spiegato come
l'associazione conduce la mediazione culturale.
Ritengo scorretto spostare l'attenzione pubblica su qualcosa di inesistente per
coprire la propria ostilità all'unica proposta seria e concreta su come offrire
un habitat diverso da un ghetto a famiglie mantovane.
L'assessore Elena Magri non è riuscita a formulare in due anni una proposta: ne
per la chiusura del cosiddetto “campo nomadi”, ne per implementare la
scolarizzazione, ne per tutelare le culture sinte e rom e neppure per aiutare le
famiglie sul tema fondamentale del lavoro. Dopo un primo incontro con le donne
sinte l'assessore è sparita, ma può incontrare le mantovane e i mantovani
appartenenti alle minoranze linguistiche sinte e rom, quando vuole. Certo, c'è
almeno da convocare le persone e quindi un piccolo sforzo è da fare; come quello
di mandare una comunicazione ufficiale della avvenuta stipula di un protocollo
d'intesa agli Uffici competenti ed è ridicolo pensare che l'Ente Provincia di
Mantova non sia in grado di mandare una semplice comunicazione. Io penso che non
l'abbia voluto fare.
Al contrario l'unica proposta che ho sentito dall'Assessore Magri è quella di
non chiudere il cosiddetto “campo nomadi”. Proposta fatta al Tavolo “Men Sinti”
alla presenza di tutti i partner che si sono guardati negli occhi stupiti e
scioccati perchè eravamo in procinto di firmare il protocollo d'intesa con
l'obiettivo di smantellare l'area di viale Learco Guerra. Ogni commento è
superfluo.
L'assessore Elena Magri spieghi ai mantovani, in particolare ai sinti, cosa
intende fare sui temi della scuola, dell'abitare, del lavoro, della cultura, ma
lasci all'associazione Sucar Drom il diritto di indire manifestazioni dove e
come lo ritiene opportuno nel rispetto della legge. Io non ricatto nessuno e
quindi respingo al mittente tale accusa. L'associazione Sucar Drom ha fatto in
questi anni decine di manifestazioni per mettere in evidenza le mancanze di
Assessori di tutti i colori politici, ma per l'assessore Elena Magri il dissenso
verso le sue mancanze sono da bollare come ricatti. La stessa identica tesi
ideologica delle frange più xenofobe mantovane.
L'associazione Sucar Drom non svolge solo attività di mediazione culturale, ma
svolge anche un ruolo politico. Questo ruolo lo rivendico con forza e decisione
perchè è chiaro a tutti che senza tale ruolo la situazione a Mantova non sarebbe
diversa da quella di altre città lombarde. E' chiaro che anche dentro alla
sinistra i bisogni espressi dai cittadini italiani, appartenenti alle minoranze
sinte e rom, non sono bisogni legittimi. Gli stereotipi e i pregiudizi che
pervadono la società italiana non vedono le persone che si professano di
sinistra immuni. A peggiorare le cose c'è un'idea che le questioni debbano
essere affrontate sull'onda delle emozioni e poi abbandonate al loro destino. Il
lavoro quotidiano di condivisione e di cammino anche nei momenti più difficili è
un concetto che non appartiene a molti perchè è più semplice fare il solito
progettino dove le questioni sono affrontate in maniera superficiale. Io le
affronto in tutta la loro complessità con passione e serietà e non solo un
pomeriggio alla settimana per un paio di mesi. Se non fosse così l'associazione
che ho formato, insieme a tanti altri mantovani appartenenti alla minoranza
sinta, non avrebbe la credibilità che invece ha a Mantova e non solo.
di Carlo Berini, vice presidente dell'associazione Sucar Drom