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Quotidiano.net
Leggevo a Capodanno un articolo su MicroMega di
Barbara Befani: Quel che non si dice della Montalcini, in cui la tesi
grossomodo era che sulla stampa e sugli onnipresenti social network non ci si
dimentica mai di indicare se l'autore di una malefatta sia (a torto o
ragione) di etnia-religione ebraica, ma se si tratta della morte di un premio
Nobel da tutti osannato e rispettato (se escludiamo Grillo, Storace e gente di
solito poco politically correct), nessuno ricorda che questa premio Nobel,
scienziata, senatrice a vita e altro ancora era non solo di origine ebraica (per
quanto atea), ma in più riprese aveva pagato il suo essere ebrea.
Noto dai commenti (i commenti sono sempre indispensabili, anche quando si
ha niente da dire) che da una parte c'è la rimozione del fatto che IN
QUESTO CASO la sua origine sia scomparsa, dall'altra (i commentatori non
sono tenuti a rispondere nel merito, sono un po' come il sale nella minestra,
basta non abbondare) non sapendo che dire, si ritorni al vecchio argomento
(ho detto vecchio, non che sia giusto o meno) dei crimini israeliani.
Non prendete la mia chiusa come irriverenza verso un morto, ma mi
torna in mente un fatto di cronaca di un paio di mesi fa:
Audace colpo dei soliti ignoti - cioè quando c'è un furto spesso e sovente
appare la nota "si sospetta che il furto sia stato commesso da un gruppo di
zingari..." In quel caso dove forse i ladri sarebbero potuti risultare
simpatici, quella nota STRANAMENTE mancava.