Da
Czech_Roma
Prague, 27.11.2012 0:31
Commento: "Yuck, l'hanno toccato gli zingari!" First published in Deník Referendum. Miroslav Hudec, translated
into English by Gwendolyn
Albert
"Yuck, l'hanno toccato gli zingari!"
Il grido proveniva dalla madre di un bambino di due anni che, spaventato, è
scoppiato a piangere. Si era incuriosito per qualcosa sopra un cestino dei
rifiuti in una città della Boemia del Nord. Il primo ammonimento di non toccare
il cestino sembrava aver terminato il suo effetto - sembrava non aver capito.
Dall'aspetto e dal comportamento, immaginai che probabilmente venivano da una
famiglia povera. La madre indossava un cappotto rosa un po' sporco e fumava
mentre parlava ad alta voce col ce3llulare attaccato all'orecchio, controllando
il bambino di tanto in tanto con rapide occhiate, mentre lui cercava in giro
qualcosa di divertente.
Mi è venuta in mente quella madre "bianca" quando ho letto l'articolo su Právo
intitolato "A nessuno piacciono i Romanì, ma gli estremisti stanno perdendo" del
22 novembre. Non so chi abbia effettivamente toccato il cestino prima del
bambino, e probabilmente non lo sa neanche sua madre. La piazza era silenziosa
come se tutti lì attorno fossero morti da tempo in quel noioso, ventoso tardo
pomeriggio di sabato. Evidentemente, la madre aveva usato quello che considerava
il suo argomento pregnante per non toccare il cestino.
Nel concetto popolare, il termine "zingaro" intende qualcosa di realmente
detestabile. Sostanzialmente, un sinonimo per asociale. Questo stereotipo
concettuale dura da decenni e viene tramandato da generazioni. "Sono come
zingari bianchi", dicevano i nostri genitori 50 anni fa, parlando di gente
disordinata, il cui aspetto personale o i quartieri dove vivevano erano
trascurati, o in qualche manieri problematici. Se gli intervistati di recente
dall'agenzia di sondaggi STEM soltanto hanno avuto un ricordo di quelle nozioni,
quando hanno risposto alle domande sulle persone rom, non c'è da stupirsi se il
risultato è che "nessuno" li ama.