Da
Czech_Roma
I Rom lentamente abbandonano le abitudini alimentari ereditate
dall'India By
Mária Hušová - on October 8, 2012
Sino a poco tempo fa, un Rom non avrebbe mangiato gli avanzi del giorno
precedente. In altre parole, mai avrebbe toccato il cibo avanzato da un pasto
precedente, e la donna che avesse avuto l'audacia di servirglielo sarebbe stata
rimproverata. Ma non soltanto l'uomo si sarebbe comportato così, anche una donna
o un bambino avrebbero fatto a stessa cosa. E' uno degli ultimi costumi che i
Rom mantenevano dai tempi antichi dell'India. I Rom cucinano cibo fresco ogni
giorno ed alcuni cibi preparati per pranzo non vanno bene per cena. Questo
discende da una credenza per cui il cibo andrebbe già decomponendosi e non
sarebbe più buono da mangiare. Alcuni Rom si aggrappano con ostinazione a questa
abitudine, nonostante il fatto che la donna debba cucinare diverse volte in un
giorno, oltre a pulire la casa e curare i bambini, se vuol stare al passo coi
compiti quotidiani.
Tuttavia, ho notato che alcuni giovani Rom, trasferitisi ad esempio in
Repubblica Ceca per lavoro, hanno abbandonato completamente questa abitudine.
Sono stati obbligati a farlo per ragioni economiche e per mancanza di
tempo libero. Alcune giovani coppie hanno formato famiglia a Mladá Boleslav. Ma
se un marito o il partner lavorano su tre turni giornalieri, la donna ha
abbastanza tempo per occuparsi delle faccende domestiche e della cura dei
bambini, senza aiuto da parte dei parenti. Cucinando così per i due giorni
seguenti e conservando il cibo in frigorifero.
Mi sono dovuta adattare a questo regime, anche se sono rimasta scioccata
quando il mio partner si è offerto di aiutarmi. Anche lui è rom e per anni aveva
vissuto senza pasti cotti al momento. Non aveva molto tempo libero e non voleva
sprecarlo cucinando.
Io vengo da una famiglia dove non veniva mai servita la zuppa del giorno
prima, altrimenti con ogni probabilità mio padre avrebbe rovesciato il piatto.
Oviamente ho portato questa abitudine con me nella Repubblica Ceca. Qui avvenne
un grande cambiamento, come quando scioccai il mio ragazzo perché volevo gettare
gli avanzi del giorno prima. Mia madre cucina due, a volte anche tre pasti al
giorno. Naturalmente ciò ha un costo sul portafoglio, ma si dice che "non si
deve mangiare il cibo stantio" ed alcuni Rom semplicemente si aggrappano a
questa tradizione.
Fui costretta a cambiare perché non avrei potuto agire diversamente. Così
ammetto che per me è più conveniente cucinare per il giorno seguente e quindi
risparmiare tempo per me stessa. E sono qui, sopravvissuta, nonostante ciò. I
non-Rom ridono di noi quando diciamo "puah" di fronte al cibo del giorno prima.
I Rom dicono che bisogna essere taccagni per poter mangiare la zuppa di tre
giorni.
Il mese scorso sono andata in visita dalla mia famiglia in Slovacchia, e mi è
dispiaciuto vedere la quantità di cibo che ogni giorno si butta via. Mia cognata
aveva preparato tortini di patate. Il giorno dopo ci fu un barbecue, così
nessuno toccò i dolci avanzati. Il mio ragazzo ed io abbiamo detto che li
avremmo mangiati lo stesso. Tutti ci guardarono in modo strano, sorridendo
quando dissi che nulla poteva succedere a delle torte di patate che erano state
conservate in frigo, e questo ci fece sentire come se fossimo arrivati da un
altro mondo.
E conosco un'altra strana abitudine che data dal periodo che i Rom hanno
passato in India. Quando una donna da alla luce un bambino, nelle sei settimane
seguenti non le è permesso cucinare, per motivi collegati all'igiene. Altre
donne della comunità cucineranno per la famiglia. Ma è una tradizione che non
esiste più, e nessuna Romnì al giorno d'oggi cucinerebbe per un'altra famiglia.
Forse qualcuna porterebbe da mangiare alla neo-mamma, e se la donna ha un marito
"emancipato", lui potrebbe aiutarla. Altrimenti, deve continuare a cucinare.
I ritmi del nostro tempo ci costringono ad adattarsi a nuove circostanze, e
lasciarci dietro vecchie abitudine e tradizioni. Non possiamo evitare che, come
ogni nazioni, si perdano abitudini che diventano lentamente pezzi da museo.
Chiediamo ai più anziani come sono riusciti a mantenere vive le tradizioni e
cosa rappresentava quella specifica tradizione. Purtroppo, alcune di queste
rimangono solo in forma scritta, perché le generazioni seguenti possano
apprendere di più sulla loro storia e radici, sulle nostre radici.