Botta e Risposta
Lugo, fondi pubblici per il campo rom. Insorge la Lega: "Prima i
ravennati"
L'amministrazione comunale ha stanziato 6 mila euro che, aggiunti ai
45 mila della Regione, andranno a ristrutturare la rete fognaria e gli impianti
elettrici del piccolo spazio di via Arginello. Il giovane consigliere del
Carroccio, Jacopo Berti: "Visto il periodo di crisi, questi soldi vadano
piuttosto al welfare o al rilancio del commercio" di Enrico Bandini | Lugo
(Ra) | 9 settembre 2012
Via libera al rifacimento del campo nomadi di Lugo. Una delibera regionale di
luglio ha scongelato 1 milione e 90 mila euro di fondi destinati nel 2005, in
conto capitale per l'immigrazione, alla manutenzione dei campi Rom presenti in
Emilia Romagna.
Della cifra complessiva solo poco più di 45 mila euro andranno al piccolo
stanziamento di via Arginello a Lugo. Il contributo regionale rappresenta il 90%
dei 50.867 euro necessari per intervenire sulla struttura. La restante quota di
5.500 euro la verserà il Comune.
È la goccia che fa traboccare il vaso per Jacopo Berti, giovane consigliere
leghista della provincia di Ravenna. Solidale con le critiche espresse da subito
in Regione dal consigliere berlusconiano, ex An, Galeazzo Bignami, Berti se l'è
presa con questo finanziamento fatto con denaro pubblico: "Prima bisogna pensare
ai ravennati", questa la sua linea.
Niente di nuovo sotto il sole. La polemica, prevedibile, è lo specchio di un
orientamento antitetico sulle tematiche dell'accoglienza e dell'inclusione
sociale. Lega e Pdl da una parte, arroccate in posizione di difesa e giunta
regionale Pd dall'altra.
"La delibera regionale che prevede lo stanziamento dei fondi per la messa a
norma dei campi nomadi risale a 7 anni fa. Gli assessori provinciali e comunali
ci hanno segnalato situazioni pericolose ed era necessario intervenire per
tutelare le persone che vivono in quelle strutture, prevenendo così eventuali
disgrazie". Così Teresa Marzocchi, assessore regionale alla promozione delle
politiche sociali e di integrazione per l'immigrazione, intende tagliar corto
con "una polemica gratuita, inadeguata e vecchia".
"I soldi stanziati serviranno soprattutto per interventi sugli impianti
elettrici: non è bello che una roulotte vada a fuoco. Poi contribuiranno a
migliorare la rete fognaria e il sistema degli scarichi. Diverso il caso di
Reggio Emilia dove verrà aperta una nuova micro area, poiché l'attuale campo è
sovraffollato. Per ora è allo studio la sua collocazione".
La lettura di Jacopo Berti sull'intervento di Regione e Comune è di altro tono:
"Di fronte ad una crisi che sta mettendo in ginocchio tutta la provincia
ravennate –afferma Berti- invece di pensare ad aiutare cittadini e commercianti
locali, l'amministrazione di Lugo preferisce stanziare 50 mila euro per il
rifacimento del campo nomadi. La cifra non sarà delle più alte ma pensiamo che
in un periodo nero come quello che stiamo vivendo sarebbe meglio destinare i
fondi possibili al welfare, all'incentivazione del commercio e alla sicurezza".
Si tratta solo di una polemica politica per Marzocchi che chiarisce il suo punto
di vista: "Tutte le volte che io presento la parte sociale del bilancio
regionale c'è sempre una parte politica che reagisce male. L'eccezione della
Lega riguarda sempre l'immigrazione, ma noi non riteniamo che questa costituisca
un problema. Per noi è un fenomeno che, se accompagnato nella maniera giusta,
rappresenta una risorsa. A ciò si aggiunga che molti dei rom che vivono nei
campi nomadi sono cittadini italiani poi, se anche non lo fossero, andrebbero
tutelati comunque. L'Emilia Romagna è una regione multiculturale, lo ha detto
anche Vasco Errani, e ormai il dibattito è vecchio. Ora gli immigrati sono più
in crisi di altri cittadini solo perché non hanno una rete parentale attorno".
L'assessore ci tiene a smentire anche le accuse di coloro i quali sostengono che
si spendano troppi soldi per misure di carattere sociale. "Anche quest'anno
–spiega- ci siamo avvalsi di fondi nazionali o derivanti dalla progettazione
europea, che hanno costituito di gran lunga la voce di intervento più
sostanziosa, rispetto a quanto abbiamo investito noi come Regione". Insomma il
messaggio all'opposizione è chiaro: "Piaccia o non piaccia, si devono
rassegnare. Non si torna indietro: la nostra è una società multiculturale".
Da parte sua il consigliere del Carroccio, immaginando di essere stigmatizzato
come razzista per la sua proposta, ha messo le mani avanti: "Il mio intervento
non deve essere classificato come razzista o xenofobo, bensì come razionale, in
quanto so con perfezione che i fondi ora presenti nelle casse delle istituzioni
su tutti i livelli sono scarsi, perciò vanno utilizzati al meglio e con
criterio. Non dico di non pensare al campo nomadi, ma nella mia concezione prima
dei nomadi vengono i cittadini ravennati, in questo caso lughesi".
Nelle note stampa il ventenne leghista di Castelbolognese presenta con prudenza
e pacatezza il suo pensiero. Sul suo profilo Facebook emerge invece un altro
Jacopo Berti. A dare una scorsa alla bacheca si è indecisi se ci si trova
davanti a un politico in erba o piuttosto a un pr delle discoteche di Marina di
Ravenna.
Il consigliere sobriamente sceglie come copertina del profilo una foto in cui fa
festa con due amici: petto nudo, occhiali sgargianti e piglio da discotecaro
habituè degli happy hour estivi.
Nelle informazioni su di sé Berti, fiero, ci tiene a precisare che lui non è
italiano, è romagnolo e non si vergogna troppo della sua omofobia, pubblicando
frasi dialettali: "Avé al mudandi roetti in te cul l'è mej d'avé e cul rott in
t'al mudand" ("Avere le mutande rotte nel culo è meglio che avere il culo rotto
nelle mutande", per chi non capisse il vernacolo locale).
Questo l'alfabeto umano e politico di un consigliere cresciuto in seno alla Lega
Nord Romagna, sotto l'ala protettiva dell'onorevole Gianluca Pini.
Costa (PDL): "Indispensabile i lavori al campo nomadi"
mercoledì 12 settembre 2012
"Dopo avere letto sulla stampa locale, l'intervento
del Consigliere Provinciale Jacopo Berti della Lega Nord, inerente
all'investimento di 50.000,00 euro, da parte dell'Amministrazione Comunale di
Lugo per interventi di ristrutturazione presso il campo nomadi di via Arginello,
volevo fare presente al collega, che il sottoscritto conoscendo la situazione
reale in cui versa il campo nomadi, può affermare con certezza che gli
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria previsti
dall'Amministrazione Comunale di Lugo, sono necessari e miglioreranno le
condizioni di vita delle famiglie che vi risiedono.
Attualmente i servizi igienici sono carenti in quanto insufficienti e datati.
Vorrei dire, al giovane collega della Lega Nord, sostenere che "prima di
spendere dei soldi per il campo nomadi, il Comune pensi ai lughesi e che prima
dei nomadi vengono i cittadini ravennati" sono affermazioni del tutto fuori
luogo in quanto anche i nomadi sono persone anche se hanno scelto di vivere
diversamente.
Dal momento che l'Amministrazione Comunale ha scelto seguendo le indicazioni di
una legge nazionale, di allestire un campo nomadi a Lugo, la medesima
Amministrazione deve garantire la vivibilità all'interno del campo.
L'investimento di € 50.000,00, di cui solo una piccola parte verrà pagata dall'
Amministrazione Comunale e la rimanente sarà finanziata dalla Regione Emilia
Romagna, è irrisorio per fare delle ristrutturazioni immobiliari. Secondo il mio
parere servirebbe un piano triennale per gestire le problematiche del campo e
dare soprattutto agli adolescenti che lì vivono la certezza di far parte del
territorio in cui si trovano e non venire discriminati nella scuola, nel lavoro
ecc.... e forse saranno proprio loro che attraverso la scuola e l'inserimento
lavorativo avranno quella autonomia economica utile per cercare una sistemazione
abitativa e lasciare definitivamente i campi nomadi.
In conclusione, se vi è la possibilità di usufruire di questi interventi
previsti dal piano degli investimenti, devo dire che sono indispensabili per
mantenere la struttura efficiente, vivibile e decorosa nella sua funzionalità."
Primo Costa - Consigliere PDL Comune di Lugo