- 04 luglio 2012 Il giudice di Milano annulla il
provvedimento di espulsione per un giovane serbo "nato e cresciuto in Italia".
Il 24enne, di etnia rom, era stato trattenuto in un Cie e poi espulso a
seguito di una condanna penale. I legali chiederanno la cittadinanza.
- 06 luglio 2012 A Palermo nasce il
centro interculturale per migranti e rom. "Oltre A
Vucciria" per offrire percorsi di sviluppo e di crescita della
persona ed occasioni di riflessione, approfondimento e lavoro
per una reale integrazione socio-lavorativa.
È "nato e cresciuto in Italia": questo il motivo con cui un
giudice di pace di Milano ha annullato il provvedimento di espulsione che aveva
costretto un giovane rom ad andare in Serbia, Paese d'origine dei suoi genitori,
ma dove lui non era mai stato.
Lo scorso 17 aprile, in esecuzione di un decreto di espulsione del 18 marzo
della Prefettura di Milano sulla base di una informativa della Questura, il rom
Dejan Lazic, di 24 anni e senza regolare permesso di soggiorno, era stato
rimpatriato in Serbia. Nel 2011 era finito in carcere per scontare una condanna
definitiva a 5 mesi e all'uscita era stato portato in Questura e gli era stato
notificato un primo provvedimento di espulsione. Era poi finito, in attesa di
essere mandato via, nel Cie milanese di via Corelli. A fine marzo il giudice di
pace di Milano aveva confermato il provvedimento di espulsione, decisione contro
cui la difesa, rappresentata dagli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, ha
fatto ricorso.
Nella sentenza presentata ieri dal giudice Claudio Bacherini si evidenzia che
Lazic "è cittadino serbo, ma nato e cresciuto in Italia e fratello di cittadino
italiano". E inoltre non si è "mai mosso dal suo Paese di nascita". Per il
magistrato, dunque, bisogna tener conto del "luogo di nascita", un "comune della
cintura torinese bizzarramente localizzato in Serbia" (il riferimento è ad
alcuni atti del procedimento di espulsione, ndr). Per questi motivi,
secondo il giudice, l'espulsione va annullata per "palese illogicità" e l'atto è
"irrimediabilmente viziato per eccesso di potere".
I legali avevano lamentato il fatto che il rom era stato espulso "senza nemmeno
attendere l'udienza sul ricorso" segnalando come, in
un caso analogo, il giudice di pace di Modena avesse deciso per la
liberazione di due fratelli di origine bosniaca che erano trattenuti da oltre un
mese nel Centro di identificazione ed espulsione modenese.
Dopo il rientro in Italia, gli avvocati del giovane hanno informato che si
avvarranno della sentenza per richiedere la cittadinanza italiana.
(Red.)
Ha ufficialmente aperto i battenti, a Palermo, il Centro
istituzionale interculturale per migranti e rom "Oltre A Vucciria".
L'iniziativa, promossa dalle associazioni Anolf Palermo e Jus Vitae, è
finanziata con i fondi della legge 328/00 e finalizzata a rafforzare ed ampliare
i servizi in favore degli immigrati e rom nell'ottica di una integrazione
efficace.
L'obiettivo del centro è quello di costituirsi come uno spazio aperto a tutti;
sia per i gruppi di migranti, siano essi singoli, famiglie, comunità o
associazioni; sia per minori, giovani, adulti e famiglie di origine italiana,
capace di offrire percorsi di sviluppo e di crescita della persona ed occasioni
di riflessione, approfondimento e lavoro, in un'ottica di costruzione di
progetti di vita mirati ad una reale integrazione socio-lavorativa.
Il centro si trova a Palermo all'interno dei locali dell'associazione del
dopolavoro ferroviario nei pressi della Stazione ferroviaria Notarbartolo e
resterà aperto nei mesi estivi tutte le mattine dalle 8 alle 14, dal lunedì al
venerdì (con chiusura ad agosto) e da settembre in poi nei pomeriggi di lunedì,
mercoledì e venerdì dalle 16 alle 20. Tutti i servizi e le attività sono
realizzate da operatori con pluriennale esperienza specifica nel settore
dell'integrazione.
(Red.)