Della sentenza, penso che ne abbiate già letto tutti. Visto che stavolta non
è mancato il clamore mediatico, me ne son stato zitto: non c'erano le solite
storie sconosciute da far conoscere. Ma aspettavo.... sicuro che i miei amici
non mi avrebbero deluso e non sarebbero stati zitti.
Puntuale come una bolletta, difatti è arrivato il
Giornale:
E' vietato dire: "Zingaropoli" Condannati il Pdl e la Lega, ma a
Milano è allarme rom
In campagna elettorale il centrodestra aveva predetto il futuro: "Con
Pisapia Milano diventerà una zingaropoli". Fiocca la condanna, ma i rom sono
triplicati davvero
di Sergio Rame - 13 giugno 2012, 16:04
Guai a usare il termine "zingaropoli"...
Subito doppiato dall'amichetto
Libero. E io da bravo psichiatra dilettante sono
andato a cercare cosa recitava quel manifesto;
é questo, giusto?
E' vietato (o meglio è condannato), e questo fa
parte, volente o nolente, della polemica politica, anche se su qualcosa riguardo
ad un anno fa. Però rileggo l'articolo di Sergio Rame (e redazione acclusa) e mi
sembra che "politicamente" manchi una riflessione essenziale:
- La più grande moschea d'Europa, ammesso che
sia un crimine, qualcuno l'ha mai vista?
- + campi nomadi, ma davvero quest'anno sono
aumentati? Ad essere generoso, soltanto ascoltando le lamentele
dei "soliti noti", mi sembra che c'erano prima e ci sono adesso.
Se proprio proprio vogliamo cercare una differenza: adesso in
qualche modo stanno cercando una qualche forma di stanzialità,
ai tempi di De Corato sceriffo erano sempre gli stessi campi
nomadi che facevano il girotondo in città.
Forse al Giornale si sono confusi col grattacielo di
Sucate, quello in via Puppa...
o col nuovo centro residenziale sorto
in un'area verde:
E per finire: un ricordo da Zingaropoli
Era maggio 2011, battute finali della campagna elettorale, festa VIA PADOVA
E' MEGLIO DI MILANO.
Dopo essere stati accusati da Bossi di essersi defilati per le elezioni,
erano scesi in campo in piazza Costantino alcuni volantinatori di CL, con i loro
foglietti su Zingaropoli e l'insicurezza in città.
Assieme a Legambiente si era organizzato un breve percorso sul naviglio
Martesana per una decina di bambini del campo di via Idro.
Fu così che quei volantinatori finirono circondati dal nostro arrivo, con una
morsa a tenaglia: bambini e Legambiente che sbarcavano dalle canoe, le truppe
meccanizzate (cioè le loro mamme munite di pericolosi passeggini) che arrivavano
contemporaneamente sull'altra sponda.
Gli altri partecipanti gagé della festa applaudirono il nostro arrivo. I volantinatori si
guardarono intorno, decisero che non c'era più religione e tornarono in
parrocchia.
il generale Giap mentre studia la situazione dalla sponda del Mekong