Sitart.org Milano 19 - 20 Maggio 2012
ZigzArt è il titolo dell'evento promosso da SITART nel campo Rom di via Idro a
Milano.
Il progetto nasce con le intenzioni di riqualificare più che il luogo, le
relazioni tra i Rom e i cittadini in occasione della festa di "Via Padova è
meglio di Milano" cantiere d'integrazione multiculturale in progress.
Gli artisti: Ilaria Beretta, Beppe Carrino, Angelo Caruso, Federico De Leonardis,
Carlo Dulla, Pino Lia, Elisabetta Oneto, Sabina Sala, Stefano Sevegnani, con la
direzione artistica di Jacqueline Ceresoli, hanno creato installazioni
site-specific, temporanee sul luogo, per condividere con gli abitanti un
progetto di estetica sociale e di arte sostenibile.
Sitart, da anni agisce nei luoghi urbani con azioni di Social Art: una forma di
arte pubblica attiva, temporanea, che trasforma le relazioni tra gli artisti, le
persone, il luogo e il pubblico in un progetto di attivazioni di dinamiche
culturali e sociali.
Social Art di Jacqueline Ceresoli
Nell'era dell'iperconnessione veloce "Tout change, tout bouge, tout va de plus
en plus vite" e la rete per alcuni è una corsia preferenziale che accelera
contatti ed evoluzioni sociali, per altri, gli emarginati digitali, separa vite,
stili e identità di moltitudini di persone che si rifugiano in campi situati ai
confini della città dove, nei migliori casi, si recupera un modello di comunità
agricola, di villaggio contadino, in alternativa al modello urbano, ponendo alla
base della società non il denaro, ma il patto di rispetto e di solidarietà tra
gli individui.
Il Campo di via Idro è un Eden anomalo, trasformato in centro di convivenza tra
etnie diverse, situato al termine di via Padova e vicino alla Tangenziale est,
abitato da oltre 20 anni da circa 120 Rom Harvati, diventati cittadini italiani.
Questa tribù urbana è costituita da residenti iscritti al Servizio Sanitario con
bimbi scolarizzati e la metà di loro ha meno di 18 anni. Date queste condizioni
di stanzialità, ex nomadi hanno trasformato il campo in una comunità, dove si
contano più case che roulotte, molte delle quali con verande, orti o giardini,
cavalli, galli e galline, tacchini, cani, gatti, ponendosi in un rapporto
osmotico con il territorio, ma non con il tessuto urbano. In questa comunità di
integrati, ma divisi dai cittadini per scelte di vita, 9 artisti italiani
diversi per età, formazione e linguaggi adottati, hanno creato site-specific e
installazioni a tecnica mista temporanee sul luogo, per condividere con gli
abitanti un progetto di estetica sociale e di arte sostenibile promosso da
Sitart.
ZigzArt nasce con le intenzioni di riqualificare più che il luogo, le relazioni
tra i Rom e i cittadini in occasione della festa di via Padova, cantiere
d'integrazione multiculturale in progress.
Dall'inizio di via Idro, lungo la Martesana, all'angolo di via Padova fanno
capolino le vele colorate e i nastri di carta riflettente che definiscono un
"Isola" immaginaria di Stefano Sevegnani, affacciata sul Naviglio.
Da via Padova fino al Villaggio Idro si estende intorno alla campagna limitrofa
il "Serpente d'oro", di Sabina Sala, composto da chicchi di grano: l'oro del
Mediterraneo e delle civiltà contadine.
Ilaria Beretta evoca il concetto di "migrazione" con una gigantesca capanna di
stoffa, come ready made del nomadismo dei Rom, prototipo di abitazione di uomini
in movimento, divenuti stanziali con la casa.
All'ingresso del Villaggio, troverete disegnato sul muro con martello e
scalpello l'opera "Pastorale" di Federico De Leonardis, un grande bastone,
simbolo del pastore che guida e accudisce al suo gregge, come insegna di un
modello di vita idilliaca e bucolica, come alternativa a quello urbano.
Angelo Caruso ricopre con "Foulards" variopinti di gusto gitano, donati dalle
donne del Villaggio, "la grande serra del perduto lavoro" della Cooperativa Rom
che coltivava piante da vendere al mercato ora abbandonata, qui riutilizzata
come rifugio per galline e altri animali da allevamento, cavalli al pascolo,
liberi di circolare sull'antistante orto coltivato: è un'altra evocazione
simbolica di vita agreste, perduta con la rivoluzione industriale, quando l'uomo
ha interrotto la relazione con la natura.
Zigzagando dentro il villaggio, lungo la strada principale, noterete
l'installazione "Fiat Lux", realizzata con alcune centraline di energia in
disuso, trasformate da Carlo Dulla in simbolici altarini, in cui compaiono ex
voto di luce, di gas e di acqua come apparizioni, presenze miracolose non sempre
garantite in questo campo.
Davanti al Centro Polifunzionale del villaggio, pensato come presidio sanitario,
sociale e culturale, sempre chiuso e poco utilizzato dal Comune, Elisabetta Oneto presenta,
"Pori", un'installazione di code di cavallo, che per i Rom
rappresenta un mezzo di trasporto, di sostentamento ed è il simbolo della loro
cultura nomade.
All'interno dell'edificio, Beppe Carrino ha rivestito una stanza con
"Scritture
del corpo": una serie di disegni a matita che rappresentano i calchi di mani,
piedi e fronte di varie persone e abitanti del Villaggio. Questa istallazione
ambientale prevede il coinvolgimento del pubblico che si presterà a lasciare una
traccia del suo passaggio nel campo.
Nel cortile dell'edificio dismesso, c'è ormeggiata una "Bari–Barca" di
Pino Lia,
a forma ellittica, in centro una ruota, simbolo del timone, circondata da
ramificazioni dalle quali pendono guanti in lattice e rose con immagini
multietniche, come metafora del viaggio e delle migrazioni di popoli sulla scia
del sogno di una terra promessa.
Sitart, da anni agisce nei luoghi urbani con azioni di Social Art: una forma di
arte pubblica attiva, temporanea, che trasforma le relazioni tra gli artisti, le
persone, il luogo e il pubblico in un progetto di attivazioni di dinamiche
culturali e sociali, mettendo in discussione il ruolo dell'artista in questo
ambito, meno autoreferenziale e più utile alla collettività, sull'esempio della
"Scultura Sociale" di Beuys e trasforma Milano in un prototipo di "Museo
diffuso", dal centro alle periferie, open-space di un'arte sostenibile contro la museificazione dell'arte contemporanea, dinamica e complessa.
Info:
Titolo: ZigZart - Evento organizzato da SITART - Ideato e curato da Angelo
Caruso - Direzione artistica Jacqueline Ceresoli - Direzione all'accoglienza nel
Villaggio Fabrizio Casavola - Luogo: via Padova angolo via Idro al Campo Nomadi
sul Naviglio Martesana. - Periodo: 19+20 Maggio 2012
Partner: Comunità Rom di Via Idro, Comitato Vivere in Zona 2, Associazione AB,
City Art, Anpi Crescenzago, Martesana 2, Teatro degli incontri.
Per info: Angelo Caruso - Cell. 3357689814
info@sitart.org –
www.sitart.org –
www.meglioviapadova.org
Per informazioni: City Art, tel. 02-87167065, cell. 335-7689814, www.cityart.it,
info@cityart.it
Patrocinio: Comune di Milano - Consiglio di Zona 2