Repubblica.it Nuovo regolamento in arrivo: ci saranno esibizioni fino a
mezzanotte e meno burocrazia. Sono previsti anche spazi espressamente riservati
agli spettacoli degli artisti di strada di ILARIA CARRA
Alcuni non pagheranno più nulla per occupare il suolo pubblico, palco temporaneo
delle loro esibizioni: un'esenzione dalla Cosap per favorire la creatività
di mimi, giocolieri e musicisti. Potrebbe essere diverso, invece, il futuro di
ritrattisti e cartomanti: loro forse la tassa dovranno pagarla ma, di sicuro,
sarà inferiore a quella di oggi, che in certi casi arriva anche ai 6mila euro
all'anno. È una delle novità della riforma dell'arte di strada milanese. Non
l'unica. Nelle intenzioni, c'è quella di ravvivare la città e la sua creatività:
così, d'estate, si pensa a esibizioni fino a mezzanotte, un'ora in meno durante
la settimana (oggi le regole sugli orari sono più arbitrarie). E poi di
aumentare gli spazi, con la creazione di zone franche per l'arte di strada.
Il regolamento attuale risale al 2000. Dopo aver abbandonato l'idea di un
registro per la categoria, si è deciso di rivedere l'intero impianto normativo.
Lavoro realizzato da due consiglieri comunali, Luca Gibillini (Sel) e Filippo
Barberis (Pd), con la collaborazione della Fnas (Federazione artisti di strada)
e della Piccola scuola di circo. La bozza è pronta, dalla prossima settimane
inizierà l'iter nelle commissioni comunali (Cultura, prima, e poi Commercio) e,
nelle intenzioni, potrebbe essere licenziata dal Consiglio comunale già per la
metà di aprile.
Nel testo sono specificate le due tipologie coinvolte: le espressioni artistiche
di strada, quelle che non prevedono un corrispettivo per la prestazione, salvo
la libera offerta col cappello a terra, e quindi giocolieri, mimi, musicisti
(anche street band), madonnari, acrobati, danzatori. E i mestieri artistici, dal
ritrattista dei Navigli al cartomante di Brera che, invece, vengono pagati.
Con le nuove regole, e l'aiuto dei consigli di zona, si dividerà la città in
varie sezioni: aree aperte a tutti gli artisti, altre dove non si potrà suonare,
altre ancora riservate più a pittori e ritrattisti che a giocolieri e musicisti.
E poi, zone di espressione estemporanea, dove ci si potrà esibire senza bisogno
di alcun permesso. In più, si eliminano anche alcune stranezze: un artista di
strada potrà esibirsi, per esempio, in coppia o con gruppo, cosa che oggi è
vietata. «Uno dei problemi in assoluto a Milano è il tema degli spazi, sia
chiusi ma anche aperti — rileva Gibillini — : con queste nuove regole vogliamo
dare più aree per la cultura, dare lavoro e rivitalizzare le strade della città
che ultimamente sono più morte».
Nella proposta di riforma, si snellisce anche la procedura burocratica per
ottenere i permessi: oggi, il mimo di turno deve fare richiesta ogni settimana
e, cosa molto singolare, attendere gli esiti di un sorteggio, visti i pochi
spazi disponibili per l'arte di strada. In futuro, l'idea è di attribuire un
permesso che valga tre mesi, trascorsi i quali l'artista deve cambiare zona per
una sana turnazione. La competenza, poi, non sarà più dei vigili urbani: per
sottoscrivere la dichiarazione d'attività, l'artista si recherà a uno sportello
di un servizio civico (si pensa a quello di Informa Giovani). In una seconda
fase, verrà anche attivato un sito per permettere agli artisti di prenotarsi
online e ai milanesi di scoprire, se vogliono, dove possono trovare l'arte di
strada di cui hanno voglia.
(01 marzo 2012)