Da
Rom e Sinti in Italia e nel mondo
Partendo per la Romania, ho avuto la sensazione di imbarcarmi in un'avventura
assurda, fuori dal tempo, quell'avventura che sognavo da parecchio.
I metodi poco limpidi per arrivarci di certo non mi tranquillizzavano, quelli
che la mia famiglia Rom chiamava 'pullman per la Romania' altro non sono che
auto grandi (tipo l'Ulysse o auto/furgoncini simili) guidati da questi soggetti
che passano la loro vita a fare avanti - indietro tra Bologna e Craiova... una
scenetta da prime pagine dei giornali sul tema dell'immigrazione. Ma partiamo
dall'inizio.
Ho conosciuto la mia famiglia Rom mesi fa, ad una festa nel parco dietro casa
mia, abito alle periferie di Bologna e ci sono dei posti molto carini che
purtroppo, essendo fuorimano, non vengono sfruttati. Ci sono state iniziative
molto belle, ho fatto un corso di cucina Rumena dove ho conosciuto Irina, la
mamma delle mie future amiche, poi alla festa serale ho conosciuto e ballato con
Rebecca, Cirasela e Adelina e da quella sera ci siamo viste praticamente tutti i
giorni, per mesi.
Ora non starò a raccontare qui tutte le emozioni e le cose fatte con la mia
nuova famiglia adottiva, basti sapere che ad un certo punto sono arrivati dei
momenti brutti, dei pasticci con le burocrazie, e la famiglia ha fatto le
valigie per tornare in Romania, in un piccolo paese vicino Craiova, Barca. E io
sono andata con loro.
Di prima mattina, dopo avere dormito per terra abbracciata alle mie amiche
(perché la mamma, la capo famiglia, avendo paura di fare tardi per il viaggio
aveva buttato via tutti - TUTTI! - i letti della casa la sera prima della
partenza!), c'è stata la fantastica 'colazione alla Zingara', ovvero una
scorpacciata di pollo, pane e maionese, per iniziare bene la giornata! Poi
contrattazioni varie e finalmente, si parte!
Venti ore di viaggio, mille e ottocento km, con musica Rumena a palla nello
stereo, gente che balla, mangia, che continuamente si stupisce vedendomi: 'Ma tu
sei Italiana? Cosa vai a fare in Romania? Cosa ci fai in mezzo a questi brutti
zingari, non hai paura?!'
E alla fine, tra pic nic improvvisati nelle aiuole degli autogrill e dormite:
Italia, Slovenia, Ungheria... Romania! Arrivati!
La prima cosa della Romania sono stati tre bambini. Piccoli, sporchissimi, che
si aggrappavano ai vestiti chiedendo soldi, con le cicatrici in faccia.
Poi una visita a Cerata, paese abitato solo da famiglie Rom, un giro di saluti e
abbracci, tra gente che già conoscevo e facce nuove, che avevano deciso di
volermi bene.
L'aspetto più bello della Romania sono state le persone.
E a loro lo dicevo sempre, camminando nel paesino tutti mi guardavano come fossi
un'aliena, si domandavano come fosse possibile che un'Italiana fosse in quel
paesello sperduto, povero, di Rom che raccolgono il ferro, di contadini... .la
felicità più grande era vedere lo stupore sulle loro facce e poi dei grandi
sorrisi.
Vedermi lì con loro, a passare le giornate come le passano loro, in un posto
dove non c'è nulla, al di fuori di ignoranti pregiudizi, per loro era davvero
una gioia, e lo dicevano senza vergogna.
Il bello di questo popolo è anche la sincerità... .un popolo che per i gagi
dovrebbe vergognarsi di tutto e invece non si vergogna di niente.
Le emozioni sono quelle e si comunicano senza troppi giri di parole...
.oltretutto, non credo di essere stata toccata tanto in vita mia come in quella
settimana in Romania! Quanti abbracci, mamma mia! Che gioia! Quante strette di
mano, quante mani che mi prendevano su ad ogni ora del giorno e della sera per
andare a ballare un po' nel cortile o in camera, vicino alla stufetta.
Perché poi, c'è da dire che faceva un freddo incredibile! La nevicata che c'è
stata qui in Italia, durante il mese di febbraio, è partita dai Balcani... .la
stessa neve fina fina, l'ho riconosciuta!
Ecco, una bella mattina ci siamo svegliati ed era tutto bianco e la neve non
smetteva mai di cadere.
Immaginate la stessa nevicata dell'Italia, le stesse stalattiti di ghiaccio che
pendono dai muri ma... niente riscaldamento!
Senza acqua calda!
Si, perché lì c'era la luce... e basta.
L'acqua si va a prendere al pozzo che è in fondo alla stradina e l'acqua si
scalda poi sulla stufa a legna..la legna si prende nella stalla dei maiali... il
maiale si uccide, altrimenti da mangiare non c'è nulla... .e si fa la festa per
la morte del maiale!
Quella serata è stata fantastica, dopo le ore passata a preparare salsicce,
zuppe di carne, e tutto quello che si può preparare con un maiale (taaaaaaante
cose, non si butta via niente!!!), hanno iniziato a spuntare parenti e amici da
ogni dove, zie, cugini, eccetera... ognuno aveva una bottiglia di qualcosa
sottobraccio, per cui vi lascio immaginare!
Dalla strada principale si sentiva la potenza delle casse dello stereo di Ursari,
il fratello più grande, che metteva su le grandi hit di musica pop Zingara, e
tutti ballavamo come matti, tutti alticci!
Da bravi contadini alla mattina mi svegliavano con un bicchiere di vino caldo
zuccherato!
E le giornate erano così, molto semplici, sempre affollate di persone.
I tempi sono quelli del sole si potrebbe dire, ci si svegliava prestissimo alla
mattina, si puliva la casa, si faceva da mangiare, si badava ai fratelli più
piccoli, si facevano dei giri in paese, si ballava e alla sera eravamo a letto a
dormire già alle sette, otto di sera... .sfinite!
Quello che soprattutto si fa, durante la giornata, sono delle chiacchiere,
discorsi e ragionamenti infiniti, non sempre basati su cose reali. Spesso mi è
capitato di parlare con ragazzi e ragazze Rom che palesemente si stavano
inventando quello di cui parlavano... ma era bello così, per loro credo che in
fondo, vero o non vero, sia uguale...
Io dormivo con le mie due amiche in un lettone matrimoniale, dormivamo tutte le
notti abbracciate strettissime per via del freddo... non ho mai dormito così
bene in vita mia.
La condivisione di tutto, anche del sonno.
Non c'è cibo buono che puoi gustarti da solo, ma non perché gli altri sarebbero
invidiosi, ma perché è più bello anche per te condividere le cose.
Una stecca di cioccolato comprata all'alimentari andava spartita per sei, sette
persone. Per qualsiasi cosa è così. Ed è un valore meraviglioso che noialtri non
abbiamo più... Si condividono gli spazi, la privacy non esiste, perché poi
dovrebbe esserci? Io facevo pipì guardando in faccia le mie amiche che nel
frattempo continuavano a parlarmi come se nulla fosse!
Di qualunque cosa non bisogna avere vergogna, in fondo siamo tutti fatti uguali,
no?
Il ruolo della donna è fondamentale, ed è per questo motivo che Irina, la mamma,
che avrebbe voluto tornare in Italia per lavorare, invece è rimasta là. Perché
la famiglia non sa andare avanti senza di lei... mi ricordo un giorno in
particolare, in cui Irina era stata a Craiova per andare a trovare il fratello
in carcere... e beh, sono visite che richiedono un po' di tempo e oltretutto al
ritorno ci ha raccontato che le si era pure ingolfata l'auto... per cui, è stata
via dalla mattina presto alla sera.
Al suo ritorno Sorin, il marito, era arrabbiatissimo, erano tutti affamati
perché non sapevano da che parte cominciare per prepararsi una cena... .è stato
il delirio! E infatti poi Irina mi ha guardata, sconsolata, e mi ha detto:
'vedi, Sire?' (il mio nome è stato trasformato prima in Seina poi in Sire) 'come
faccio a tornare in Italia quando qui, a casa, con un marito e quattro figli,
nessuno sa prepararsi da mangiare?'
Il giorno del mio compleanno ero là, in Romania. E' stato buffo perché tutti
sembravano sentirsi in colpa del fatto che non potevano offrirmi grandi regali o
grandi feste.
In realtà, io ero la più felice del mondo.
Eravamo là, alla sera, nella stanza di irina e Sorin, a mangiare pezzi di maiale
arrosto e pane fatto in casa, guardando un reality Rumeno assurdo, con Ursari
che raccontava storielle per farsi grosso e continuava a darmi baci per fare
ingelosire sue moglie, e ogni volta urla da ogni dove e scenette comiche... .che
buffi.
Ursari e Cirasela sono una coppia tenerissima: lui ha 18 anni, lei 15 ed è già
incinta, di tre o quattro mesi, non ricordo bene.
Quando si sono sposati, un paio di anni fa, si erano visti soltanto una volta e
per pochi minuti.
E' stato un matrimonio organizzato dalle due famiglie degli sposi.
Il video della festa lo avrò visto dieci volte! Ogni settimana quando andavo a
casa loro qui a Bologna, Irina metteva su il video e si commuoveva ogni volta e
ogni volta mi ri-raccontava la storia del loro matrimonio!
Comunque sono una coppia buffa... .lui è un bel ragazzo e lo sa bene, per cui va
sempre in giro a fare il galletto e poi torna a casa a raccontare le sue
conquiste alla moglie, che infatti è sempre imbronciata! Una piccola moglie in
miniatura col pancione e le labbra imbronciate e 'da mucca', come dice Ursari,
sempre lusinghiero...
Sorin e Irina invece sono una coppia bellissima.
La loro storia però è iniziata in una maniera molto brutta.
I matrimoni tra i Rom possono farsi in diversi modi: o matrimoni combinati, in
cui quindi sono le famiglie ad accordarsi.
Oppure tramite la 'fuitina', molto diffusa anche in Italia anni fa a dire il
vero, cioè una fuga d'amore tra due ragazzi che decidono di scappare insieme e
al loro ritorno sono già una coppia.
Oppure, il modo più 'cruento'(per la donna): il 'rapimento'.
La donna viene proprio 'rapita' dall'uomo che la desidera e portata via... .a
quel punto la donna può essere d'accordo oppure chiamare i carabinieri e tornare
a casa. Per Irina non è stato così... .ci sono poi state lotte tra le famiglie e
caos di vario tipo, per cui alla fine Irina ha deciso di andare a vivere con
Sorin per evitare ripercussioni sulle famiglie.
Irina me l'ha raccontata tante volte questa storia, tranquillamente.
Era sempre bella la parte finale in cui mi diceva che ora invece è tutto
diverso... .ora lei è proprio innamorata di Sorin!
Le piace di più anche fisicamente, perché all'inizio era magro e ora invece è
decisamente grasso (lei dice 'bello sano'), e tutte le mattine si danno il
bacino del buongiorno!
Mi vengono le lacrime agli occhi scrivendo di queste piccole cose. Queste
confidenze, questi gesti piccoli ma significativi, questa infinita semplicità...
.
Invece Rebecca, la mia amica (che ha appena compiuto 16 anni, ma come tutte le
zingare sembra molto più grande), lei ha fatto la fuga d'amore ed era 'sposata'
(senza cerimonia) con un ragazzo, Vali, poverissimo e che a quanto pare ha
venduto i suoi orecchini d'oro e fatto tante altre carognate, oltre a trattarla
male (ovviamente solo dopo la fuga)... per cui, ora è come se avessero
'divorziato' e la mia amica, da brava ragazza Rom, non aspetta altro che un
marito per fare una grande festa di 3 giorni, come da tradizioni!
Insomma, sono stati dei giorni molto belli e intensi in Romania e io mi sento
una privilegiata ad essere riuscita ad entrare in questo mondo che mi è così
caro.
Ci sono tutta una serie di privilegi ai quali posso attingere al momento:
intanto in Romania non mi succederà mai niente di male, perché sono 'protetta',
nel vero senso della parola, dai parenti più grossi e nerboruti della
famiglia... .e anche a Bologna, dove la comunità più grande di Rom viene dalla
Romania (anzi, per la precisione proprio da Craiova e dintorni), basta dire di
essere amica di Irina e famiglia perché ti si aprano le porte per delle
conversazioni e dei sorrisi che io vado sempre cercando, tra questa gente.
Di sforzi ce ne sono voluti, e tanti.
Si tratta comunque di un incontro tra culture completamente diverse... ma non è
impossibile, credetemi.
E una volta all'interno, si possono scoprire cose di un'umanità incredibile.
E' un invito a non lasciarsi abbindolare da stupidi stereotipi. E' un invito a
guardarli come persone, e non come guardereste il vostro cane. E' un invito ad
essere aperti alla diversità, all'altro, alle altre culture. Perché c'è del
Bello ovunque, e sarebbe una così grossa perdita non coglierlo.
Il viaggio del ritorno, infine:
c'è da dire che è stato molto dubbio, fin dall'inizio! Intanto, con la neve che
c'era, non si era nemmeno sicuri di partire... e poi, al ritorno ero da sola.
Per cui c'era un po' di ansia inizialmente, per via di questi autisti che
comunque alla fine si sono rivelati assolutamente corretti e disponibili...
però, non si sa mai. In fondo sono 20 ore di viaggio che non sono poche, in
balìa di questa gente che potrebbe portarti un po' dove vuole, tanto voglio
dire, se mi trovo nei guai in Ungheria, chi mi viene a recuperare?
Questo era un consiglio di viaggio: prendete le Euro Linee di trasporti per la
Romania! Costose ma facili e sicure!
Le parti più divertenti erano quelle alle dogane. In pratica si danno i
documenti e poi lo sbirro apre la macchina e chiama a voce alta tutti i nomi
guardandoti in faccia.
Ecco, faceva parecchio ridere perché ogni volta c'era grande stupore nel vedere
tutte queste facce lunghe e brutte da zingaroni coi denti d'oro e in mezzo io,
felicissima che saluto dicendo 'qui, sono io!' !
Al ritorno il viaggio è stato più bello dell'andata, siamo partiti di giorno e
quindi con la luce ho potuto vedere un po' di paesini dall'interno, mentre
l'auto girava per prendere su i passeggeri dalle varie case... ho visto una
parte di Timisoara, delle chiese bellissime coperte di neve, mi ricordo tutti i
bambini in strada che salutavano il nostro furgoncino quando passavamo... poi
delle distese di neve con dei cani lupo bellissimi che correvano... sono posti
tutti da scoprire.
Durante quelle 20 ore ho avuto modo di parlare un po' con tutti...
In particolare con una madre (giovanissima, ha la mia età) che ad un certo punto
ha tirato fuori dalla borsetta la fotografia dei suoi tre figli e con
tranquillità mi ha detto:
'Vedi il più grande? lui ha i capelli biondi biondi biondi... non sembra un
brutto Zingaro... forse lui avrà fortuna nella vita.''
Serena Raggi