Bulgaria
Di Fabrizio (del 23/02/2012 @ 09:37:57, in Europa, visitato 1773 volte)
Da
Bulgarian_Roma. Segnalazione precedente
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GreenLeft
Jock Palfreeman in prigione a Sofia, 2009. Photo: Freejock.com -
Thursday, February 16, 2012
Nel dicembre 2009, il ventitreenne australiano Jock Palfreeman
venne condannato a 20 anni di prigione per omicidio a Sofia. Due anni prima era
stato coinvolto in una rissa contro un gruppo di 15 uomini, di cui uno morì per
una coltellata.
Palfreeman affermò di aver agito per legittima difesa, dopo essere stato
assalito da una banda di giovani ubriachi, mentre era intervenuto in
soccorso di due Rom, aggrediti a loro volta. Le dichiarazioni rese alla polizia
dai componenti della banda e da testimoni indipendenti, confermano ampliamente
la sua versione degli eventi.
Il processo è stato contrassegnato da diverse gravi anomalie, prima fra tutte
che la polizia ed i componenti della banda hanno cambiato la loro versione,
affermando che nessun Rom venne aggredito e che Palfreeman aveva attaccato il
gruppo senza motivo. Alla difesa è stato impedito di adoperare in tribunale le
dichiarazioni originali, come pure di interrogarli sul perché avessero cambiato
le loro testimonianze.
Nell'appello susseguente, alla difesa venne concesso di interrogare polizia e
membri della banda sul perché avessero cambiato le versioni sugli eventi. Molti
tornarono sulle loro dichiarazioni precedenti, che sostenevano la versione di
Palfreeman. I testimoni addussero confusione e perdita della memoria come causa
dell'aver cambiato le loro storie. Nondimeno, la corte d'appello confermò la
condanna originale.
Durante il processo sono state organizzate in tutto il mondo azioni di
solidarietà per Palfreeman. E' stato appoggiato anche da un importante gruppo
bulgaro dei diritti umani, il Bulgarian Helsinki Committtee.
Di seguito, Green Left Weekly rende pubblica una nuova lettera aperta
di Palfreeman.
* * *
Cari Compagni,
Da agosto 2011 sono stato condannato senza diritto d'appello al più alto
tribunale della Bulgaria, ad una pena di 20 anni in un carcere di massima
sicurezza.
Però, il tribunale ha cambiato il primo verdetto, stabilendo che erano presenti
dei Rom e che vi fu "una lotta tra i Rom ed il gruppo dei ragazzi".
Dato che i Rom erano 2 e il "gruppo dei ragazzi" in 15, l'uso del termine
"lotta" è abbastanza improprio. I neonazisti della South Division Levski Ultras
hanno negato che ci fu una "lotta" con qualsiasi Rom e persino negato la
presenza dei Rom stessi.
Tuttavia la corte d'appello, nonostante le contraddizioni dei neonazisti su
questo punto, ha continuato a sostenere che le dichiarazioni dei neonazisti
erano veritiere. Stranamente, il punto cruciale delle argomentazioni del
pubblico ministero è che non ci fu rissa tra neonazisti e Rom e che là non
c'erano Rom, da cui l'accusa contro di me di averli assaliti senza motivo.
Questa è stata anche la scusa per cui gli inquirenti non hanno portato i Rom a
testimoniare in tribunale. Però adesso il tribunale ha dichiarato che i Rom
erano presenti e che ci fu contatto fisico tra loro ed i neonazisti, ma nel
contempo la corte si ferma a screditare le testimonianze di questi ultimi e a
non fare alcun tentativo di trovare questi "nuovi" testimoni.
Fino ad oggi le uniche prove usate per accusarmi sono state le dichiarazioni dei
neonazisti stessi. Non ci sono altre testimonianze portate alla corte che io
abbia "senza alcuna ragione assalito 15 persone con l'intento di ucciderle".
Non ho cambiato la mia versione iniziale, che rimane la stessa quattro anni dopo
essere stato rapito dallo stato bulgaro. Ho assistito all'assalto di una banda
di 15 neonazisti contro due Rom, a causa del colore della loro pelle. Sono
intervenuto per difendere i due Rom.
Per questa e molte altre ragioni, stiamo tentando di rivitalizzare il movimento
di solidarietà sul mio caso, e su tutte le connotazioni che comporta, es.
razzismo, violente bande neonaziste e le complicità tra i poliziotti corrotti,
corruzione in tribunale e nel sistema carcerario.
I neonazisti non attaccherebbero la gente per strada, senza le protezioni
offerte loro da polizia e tribunali. E' significativo di come centinaia di
agenti dello stato siano necessari per fermare me, individuo solitario.
Nonostante queste centinaia, ho mortalità, sono nel giusto e sono loro nel
torto, questo è il perché sia necessario che loro siano così in tanti.
Chiamo all'azione quanti si oppongano al razzismo , tanto per strada che nelle
forme istituzionalizzate di fascismo: Questo marzo 2012 organizzatevi presso le
ambasciate o consolati bulgari nelle vostre città. Portate a conoscenza dello
stato bulgaro che [...] non riconoscete la decisione di incarcerarmi e di
proteggere i razzisti.
Ho anche chiesto l'estradizione in Australia per poter essere più vicino alla
mia famiglia e fuggire dalle persecuzioni contro di me, condotte
dall'amministrazione penitenziaria a favore di chi è legato al mio caso. Ma il
procuratore capo Boris Velchev con la sua cagnolina, procuratore Krassimira Velcheva,
hanno già provato a costringermi a ritirare la mia richiesta di trasferimento.
Ho rifiutato di farlo e perciò l'ufficio della Procura della Repubblica non
intende rispondere alle mie richieste, sulla base della legge bulgara, di
trasferimento in Australia.
Solidarietà a tutti i compagni, sia dentro che fuori.
Le richieste di
March 2012 solidarity sono:
- Sia riaperto il caso di Jock, soprattutto per la mancata
testimonianza dei due Rom vittime.
- Siano puniti i neonazisti per i crimini passati e siano
messi in condizione di non compierne altri.
- Sia permesso a Jock di trasferirsi in Australia, come a
tutti gli stranieri di trasferirsi nei loro paesi.
Le lettere devono essere inviate a:
- Head prosecutor of Bulgaria, Boris Velchev, Ns 2 Vitosha Boulevard, Sofia 1061,
Bulgaria.
- Directorate of International Legal Assistance and European Integration,
Krassimira Velcheva, 2 Vitosha Boulevard, Sofia 1061, Bulgaria.
- Minister of Justice, Diana Kovacheva, Ns 1 Slavanska Street, Sofia 1040,
Bulgaria.
- Prime Minister of Bulgaria, Boiko Borrisov, Ns 2 Dondukov street, Sofia 1123,
Bulgaria
- President of Bulgaria, Rosen Plevneviev, Ns 2 Slavanska street,
Sofia 1040, Bulgaria
- Ministry of Foreign Affairs, N2 29 "6th September" street,
Sofia 1000, Bulgaria.
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