di Bruna Iacopino
"Preferisco tornarmene nella baracca, la stiamo sistemando per la notte". Maria
(nome di fantasia) ha trascorso solo una notte al rifugio anti-freddo messo a
disposizione dal Comune di Roma presso l'ex fiera. "Fa troppo freddo là dentro è
come stare fuori" dice. E fuori infatti è tornata insieme alla sua famiglia e a
qualche altro nucleo famigliare. Dentro sono rimasti invece i senzatetto e una
famiglia che ha un bambino troppo piccolo per poter stare dentro una baracca con
l'abbassamento delle temperature previsto per questa notte. Le condizioni che
descrive non sono delle migliori. "L'edificio è enorme e non si scalda, poi le
porte e le finestre sono rotte e piove dal tetto."
Ma non ci sono riscaldamenti? Le chiedo. "Ci sono tre stufe, ma non bastano e
quando ho chiesto se potevamo accenderle e magari metterci vicino per scaldarci
mi hanno risposto che bisognava tenerle spente altrimenti la bombola non sarebbe
bastata per la notte." Lo stesso Maria si è sentita rispondere quando ha chiesto
se poteva avere un'altra coperta perché quella che le era stata data non era
sufficiente. " Non ce ne sono più" le hanno detto. Ieri all'ex fiera di Roma
erano circa 125 persone, racconta fra cui la maggioranza senzatetto, "barboni
ubriachi" dice lei. E in mezzo famiglie con bambini piccoli. Allora meglio
andarsene, lo ha fatto lei, lo hanno fatto anche altri ritornati ad una baracca.
"Se non mi credi puoi venire a vedere con i tuoi occhi".
Nel frattempo l'allerta rimane alta e per lunedì è prevista la chiusura dei
pubblici uffici nella capitale, mentre cominciano inevitabili a fioccare le
polemiche, e se in molti puntano il dito sul sindaco Alemanno, lui a sua volta
si rifà sulla Protezione civile che non avrebbe fornito adeguate previsioni
meteo.
Sarà. Fatto sta che dopo la neve arriverà il giaccio e la città volente o
nolente lunedì dovrà ripartire.