Da
Nordic_Roma
Rom frugano nei cassonetti della ricca Norvegia - AUDREY ANDERSEN
- 7-12-2011
LETTERA DA OSLO: E' un freddo venerdì mattina d'autunno e già si sta
formando una fila di persone fuori da Fattighuset (La Casa Povera) nel centro di
Oslo. Si va dai ragazzini ai pensionati, e la coda finisce quando il centro di
carità chiude le porte al pubblico alle 15.30.
Mentre la Norvegia è uno dei paesi più ricchi al mondo, le statistiche
recenti mostrano che il 9,68% di chi vive ad Oslo viene definito povero.
In Norvegia circa 85.000 bambini vivono in povertà, ma è nella parte est di
Oslo, la più etnicamente sfaccettata, che il fenomeno si concentra. Una famiglia
di 3 componenti che vive con un reddito annuo di NOK 273.000 (€ 35.330) viene
considerata sotto la soglia di povertà.
In un'altra parte della città, un altro gruppo si riunisce per affrontare la
giornata. A Frogner Park, alcuni Rom sono rannicchiati su una panchina, mentre
alcuni turisti giapponesi sono in posa davanti alle famose sculture Vigeland che
delimitano il ponte principale.
Una Romnì di mezza età suona una pittoresca fisarmonica mentre passano i
turisti. Altri del gruppo, attrezzati con grandi buste di plastica Ikea,
iniziano il giornaliero rimestare nei bidoni, in cerca di bottiglie d'acqua e di
birra che siano rimborsabili.
Frogner ospita alcuni tra i cittadini più ricchi. Mentre il reddito medio è
in aumento, si allarga anche il divario tra ricchi e poveri. D'estate, diventò
una sorta di rifugio per alcuni Rom che vivevano in un campo improvvisato,
nascosto alla vista, in un bosco ai margini del parco. Tutto ciò che ora rimane
è il guscio di una struttura in legno improvvisata. A luglio, come altri in
città, il campo venne sgomberato dalle autorità comunali senza preavviso.
Per qualche periodo i problemi connessi con i Rom sono stati la produzione di
birra, con annesse questioni legate all'igiene ed alla criminalità. L'argomento
ha coinvolto tutto lo spettro politico, da ambo le parti. Sembra esserci
consenso sul fatto che, pur essendo poveri, trattare con loro è più problematico
rispetto agli altri gruppi.
Da un lato dello schieramento politico, sono visti come una minaccia
sanitaria, principalmente perché non hanno accesso a docce e servizi igienici.
Dall'altro, come vittime della xenofobia con i sostenitori dei diritti umani che
chiedono tolleranza e compassione. Marianne Borgen, del partito socialista di
sinistra (SV) e Kirkens Bymisjon, di un'associazione caritatevole ecclesiastica,
vorrebbero che ai Rom venissero forniti servizi di base, come docce e servizi
igienici.
D'altra parte, le autorità ritengono che offrire docce e servizi igienici sia
una pericolosa seduzione che potrà aprire i cancelli all'arrivo di un maggiore
numero di Rom.
Kari Helene Partapuoli, del Centro Antirazzista, è abituata a questo tipo di
retorica ufficiale, usata spesso per discriminare i Rom. "Vogliono gestirli come
nel resto d'Europa, come -spazzatura-, perché non ne arriva altra."
Ma sono stati i mezzi d'informazione a dipingere banchetti dei Rom a base di
topi, cani e piccioni selvatici, cosa che ha fatto infuriare tanto la comunità
rom che i suoi sostenitori.
La foto di un giornale ritrae i resti di un barbecue rom, con alcune ossa di
animale che si diceva fossero quelle di un topo. Poi la notizia si rivelò
infondata, e le ossa si rivelarono essere quelle di un pollo.
Il musicista zingaro Raya Bielenberg, da tempo residente a Oslo, ha reagito
con rabbia alle speculazioni dei media: "Siamo un popolo con un orgoglio, e
morire3mmo piuttosto che mangiare topi o cani," ha detto. "E se hanno il diritto
di venire qua e mendicare, dovrebbero almeno avere un posto dove andare in bagno
e lavarsi."
Concorda
Kari Gran, portavoce della missione ecclesiale (Kirkens Bymisjon) di Oslo, e
sente che la situazione sta arrivando ad un punto critico. Dice di incontrare
ogni giorno i Rom a Bymisjon, dato che sono l'unica organizzazione che li aiuta
attivamente
"Forniamo loro un posto dove incontrarsi, mangiare, usare i servizi igienici,
oltre ad un servizio di consulenza," dice. "Ma non abbiamo docce o lavanderia."
Kirkens Bymisjon è il solo posto che si prende cura dei Rom, ma la sola
carità non può fare molto.
Un problema è che i Rom, soprattutto dalla Romania, arrivando qui con visto
turistico non possono beneficiare dell'assistenza sociale o di servizi come un
posto dove dormire la notte, usufruire di docce o di lavanderia. Non possono
equipararsi ai bisogni di altri gruppi emarginati.
Gran ed altri sono molto preoccupati per i Rom, particolarmente per
l'avvicinarsi del rigido inverno. Alcuni Rom per l'occasione torneranno a casa,
ma per molti la tetra prospettiva è di dover dormire all'aperto.