Parto
dalla fine, la mia (personale) delusione per il teatrino visto in 6 mesi. In
questo periodo ha visto, cercato, contattato, persone importanti e meno,
ascoltato le loro dichiarazioni e poi le loro smentite, ho trovato tanti che
volevano PARLARE, ma quasi nessuno che cercasse di DIALOGARE.
Settimana affollata di eventi, quella appena passata:
PRESIDIO A PALAZZO MARINO
Campi rom, trattative e stop agli sgomberi
Un tavolo di confronto entro Natale e, nel frattempo, niente sgomberi. L'
accordo con la Consulta rom e sinti è arrivato per voce di Paolo Limonta, della
segreteria del sindaco, che ieri pomeriggio è intervenuto al presidio
organizzato davanti a palazzo Marino. Prima una ventina, poi sempre più
numerosi, i rom hanno chiesto una moratoria per gli sgomberi («Quando fa freddo
anche le Nazioni Unite indicano di sospenderli») e di fermare il piano Maroni.
Circa 2 mila in tutta la città, i rom chiedono attraverso la portavoce Diana
Pavlovic di aprire un confronto con il Comune. Insorge però l'opposizione di
centrodestra. «Lo stop agli sgomberi dei campi nomadi è sconcertante, e ancor
più lo è il ruolo dell' onnipresente Paolo Limonta che ha concluso la trattativa
in nome e per conto dell' amministrazione comunale», osservano i pidiellini
Carlo Masseroli e Pietro Tatarella.
Pagina 7 - (2 dicembre 2011)
Venerdì 02 Dicembre 2011 - 09:17 di Michela Corna
ROM, IL
REBUS DEGLI SGOMBERI. GRANELLI: "BISOGNA INTERVENIRE SUBITO"
MILANO - È la rivincita dei rom con lo stop agli sgomberi? Ieri, una trentina di
nomadi, capeggiati dalla consulta rom e sinti, ha manifestato davanti Palazzo
Marino per chiedere «una moratoria agli allontanamenti forzati durante
l'inverno». «Quando fa freddo anche le Nazioni Unite indicano di sospenderli»,
han detto. Quindi, gli sgomberi programmati entro dicembre, come in via Bonfadini, saranno rinviati? A incontrare i nomadi è stato Paolo Limonta, della
segretaria del sindaco, ma senza ruolo istituzione all'interno della giunta, che
si sarebbe impegnato, «a istituire un tavolo di confronto entro Natale e, nel
frattempo, bloccare le ruspe». Una novità per l'assessore alla sicurezza Marco
Granelli che sostiene «di non aver firmato nessun accordo»: «Credo che proprio
per il bene delle persone che vivono nei campi sia necessario procedere più
celermente in modo che non trascorrano l'intero inverno in situazioni poco
dignitose e fortemente rischiose per la vita. Il campo di via Novara, per
esempio, presenta delle condizioni igieniche-sanitarie pessime e gli impianti
elettrici sono pericolosi. Vogliamo evitare una possibile tragedia e superare la
logica dei campi, proponendo soluzioni di tipo abitativo per intere famiglie.
Abbiamo già approvato progetti d'inserimento in case e cascine per venticinque
famiglie di via Novara, via Bonfadini e via Idro, utilizzando i percorsi
promossi dal Piano Maroni». Granelli incontrerà oggi Matteo De Bellis di Amnesty
International, dopo l'accusa di «non aver rispettato gli standard internazionali
dei diritti umani». L'assessore è chiaro nella sua posizione: «Ritengo di non
aver svolto azioni contro i diritti umani, ma riconosco come istituzione
umanitaria Amnesty e voglio stabilire un dialogo diretto»
di Karma Mara (Zona Autonoma Milano)
Presidio della Consulta Rom davanti a Palazzo Marino
Si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri il presidio voluto dalla Consulta
rom e sinti davanti a Palazzo Marino, presidio che ha visto la presenza dei
rappresentanti dei diversi campi, regolari e non, della città.
In piazza tante donne e tanti bambini aspettavano insieme una probabile uscita
dal consiglio Comunale, riunito in seduta, di Paolo Limonta, collaboratore del
sindaco sulle questioni più spinose che emergono dalle relazioni con la città.
Nel comunicato lanciato in rete la Consulta richiedeva all'amministrazione un
incontro per discutere il tema dei continui sgomberi e per chiedere l'apertura
di un tavolo di lavoro sulla questione rom e sinti.
Verso le cinque e trenta Paolo Limonta ha raggiunto il presidio ed è stato
accolto da due bimbe rom che gli hanno consegnato il comunicato-documento della
Consulta e una letterina scritta da una bimba rom di 11 anni risiedente in uno
dei campi sottoposto a futuro sgombero.
I rappresentanti delle comunità presenti, tra cui quelle di via Novara e via
Negrotto, hanno fatto richiesta a Limonta di un segno di discontinuità da parte
di questa amministrazione rispetto alla politica della precedente; segno che
fino alle dichiarazioni di ieri dell'assessore Granelli di una probabile
sospensione degli sgomberi, non c'era stato.
E' stata fatta dunque richiesta di una moratoria degli sgomberi per l'inverno e
di una deroga perché nei ricoveri comunali si accolgano le famiglie senza
dividerle.
Limonta durante l'incontro ha tenuto a precisare che : "Questa giunta a
differenza della precedente vi considera persone e non numeri, tanto che come
avete visto i nostri sgomberi non avvengono ne in tenuta antisommossa né
tantomeno con la presenza di ruspe… che sappiamo tutti cosa possono creare
nell'immaginario dei bambini".
Dichiarazione subito smentita dall'intervento di un volontario operante nei
campi che sollevando il problema dei campi non regolari ed in particolare quello
di Bonfadini, gli ha ricordato come nell'ultimo tentato sgombero, proprio del
campo irregolare di via Bonfadini, fossero presenti due ruspe e due camion Amsa.
Riguardo questo particolare campo è singolare come da poco si sia saputo che è
decaduto l' originario motivo dello sgombero, sembra infatti essere notizia
ufficiale che la strada statale Paullese di lì non passerà più, tanto che ci si
domanda se quindi lo sgombero previsto per il 12 Dicembre sarà effettivo o meno.
Limonta si farà relatore per il sindaco sulla questione, ha promesso, e ha
richiesto alla Consulta di fornirgli un resoconto che descriva le diverse realtà
rom presenti sul territorio e le loro richieste; la Consulta ha accettato, ma ha
richiesto l'apertura di un tavolo di lavoro sulla questione con una veduta più
lunga sul futuro e una interrogazione su tutti gli atti dichiarati illegittimi
dall'ultima sentenza del consiglio di Stato che dichiarava illegittimo il
decreto emergenza.
Di fatto, rimane incerto il futuro per le comunità rom di questa città.
Di fatto, fino a quest'ultima sollecitazione, l'amministrazione non aveva
realizzato un intervento conoscitivo sulle diverse comunità e le loro richieste,
ma aveva applicato quasi alla lettera la politica della precedente, finendo così
con il non differenziarsi su un tema delicato come il rapporto con una delle
minoranze della città più bersagliate negli ultimi anni.
Ci piacerebbe che la scuola delle bimbe rom che hanno accolto ieri Limonta,
sulla cartina di Milano all'opposto rispetto alla scuola elementare in cui lui
insegna, formino in futuro un asse e non due linee parallele che non si
incontrano mai.
e siamo a dicembre...