Permettete due parole?
Dopo aver accusato la Moratti di razzismo per anni, Pisapia supera De
Corato i nomadi: a Milano li chiudono in un recinto
«Abbracciamo i nostri fratelli rom e musulmani». L'invito era stato urlato in
piazza dal leader di Sel, Niki Vendola, il giorno della vittoria alle Comunali
di Giuliano Pisapia. Sei mesi dopo i fratelli sono già diventati nemici. Dopo
aver ricevuto consulte di nomadi a Palazzo Marino, annunciato liste di attesa
per le case popolari e preparato progetti per l'acquisto di cascine in provincia
di Pavia, la giunta ha deciso di alzare un muro fra gli zingari e la città. Un
muro che nelle intenzioni dovrebbe impedire ai rom di accamparsi sotto le volte
del ponte Bacula, ma che simbolicamente mette a nudo l'ipocrisia di chi da
sempre si professa amico dei nomadi.
Il ponte ferroviario di piazzale Lugano dal 2008 è diventato il rifugio di
decine di disperati. La giunta Moratti lo ha più volte sgomberato fino a
realizzare nell'estate del 2009 - su proposta dell'allora vice sindaco Riccardo
De Corato - una cancellata in acciaio per impedire la costruzione di tende e
casupole di fortuna a due passi dai binari. Dopo mesi di tregua, gli zingari
sono tornati. Complice il clima di "tolleranza" e la decisione di revocare alla
polizia locale il compito di vigilare sul territorio. Subissato di lettere di
protesta, il Comune ha deciso di intervenire. Nessuno sgombero all'orizzonte.
Palazzo Marino intende costruire un muro che impedisca ai rom di accamparsi
sotto il cavalcavia, come ha annunciato l'assessore alla Sicurezza Marco
Granelli.
«L'ipocrisia di questo annuncio è sotto gli occhi di tutti – tuona De Corato -.
Questa giunta prima accoglie i rom nella sede del Comune promettendo cascine e
case popolari e poi pensa di risolvere un problema grave come questo con un
muro». Che, fra l'altro, potrebbe dimostrarsi assolutamente inutile. «I rom sono
ottimi muratori. Se si costruisse un muro loro praticherebbero un buco nel giro
di qualche giorno, e lo attraverserebbero – prosegue l'ex numero due di Palazzo
Marino -. Per risolvere il problema del ponte Bacula bisogna chiedere
l'immediato intervento delle Ferrovie dello Stato, che hanno l'obbligo di
mettere in sicurezza l'area. E realizzare un cancello di acciaio inossidabile,
da far pagare alle stesse Ferrovie. Questa severità di facciata, con la quale
questa amministrazione pensa di prendere in giro i cittadini, non potrà
attaccare».
Ne è convinto anche il capogruppo della Lega a Palazzo Marino, Matteo Salvini.
«Questa giunta non è credibile – conferma -. Parla adesso di un muro, dopo che
la Lega ha fatto tre sopralluoghi per denunciare la situazione del ponte». E poi
ci sono i dissidi interni, perché se da una parte il Comune pensa al muro,
dall'altra il consiglio di Zona 8 – maggioranza di centrosinistra – ha appena
approvato un documento che prevede di integrare quei nomadi offrendo loro una
casa. «Credo che sia il caso che si mettano d'accordo – conclude Salvini -.
Questa maggioranza è allo sbando, mentre il piano Maroni resta fermo. Fra
l'altro, l'unica soluzione per il cavalcavia è la recinzione che avevamo
realizzato noi. Non certo un muro».
di Daniela Uva - 16/11/2011
Commenti:
Mettete un bel cancello in acciaio così dopo dieci minuti ve lo hanno già
fregato, ridotto a pezzi e rivenduto ai ferrivecchi. Quanto patetici siete a
Milano. Una bella grata attraversata da 20.000 Volt non sarebbe meglio?
Pensateci. di Alvit
Dalla redazione di Mahalla:
Direi che quei casinisti di Libero stavolta hanno centrato
in pieno.
Se proprio devo trovare un difetto, l'introduzione mi sembra confusa
come al solito, ma la cronaca non sbaglia: a Milano c'è una giunta che
(quatta quatta, zitta zitta) sta portando avanti la stessa politica che nei
loro tempi d'oro De Corato e Salvini conducevano con rulli di tamburo. Ovvio
che i due siano quantomeno agitati: pensavano che il copyright fosse loro,
non di un
Granelli ultimo arrivato!
Un appunto al simpatico commentatore: secondo me il cancello
d'acciaio andrebbe benissimo; ormai con la crisi che c'è, si parte la
mattina col furgone a raccogliere metallo, si gira tutto il giorno, e la
sera si torna a casa distrutti avendo guadagnato 10 euro (se va bene). Mi
sembra però che metterci la corrente a 20.000 volt sia un po' dispendioso
(per non parlare dei pericoli per ponte, ferrovia ecc.), costerebbe di meno
un comunissimo allaccio per la corrente civile. O forse ho capito male io le
intenzioni???