ottobre 5th, 2011 | by rob Published in Articolo, smogville | 1 Comment
La storia è questa. A un certo punto del pomeriggio arriva un comunicato stampa
dal Comune di Milano, assessorato alla Sicurezza, oggetto: "Rom. Famiglie
lasciano campo abusivo sito in zona pericolosa al confine con Settimo Milanese".
Toh! penso, fino a pochi mesi fa ci toccava il bollettino quotidiano degli
sgomberi, ora il Comune ci informa che queste famiglie hanno lasciato il campo
in cui vivevano perché si sentivano in pericolo. Leggo le prime righe del
comunicato: "A causa della pericolosità del luogo questa mattina i cittadini
rom, che dal mese di luglio vivevano in un campo abusivo in via Gaetano Airaghi,
hanno lasciato le loro baracche". Eh si, il vento è cambiato. Continuo a
leggere: "Le famiglie sono state convinte ad allontanarsi dal quel campo non
autorizzato – ha spiegato l'assessore alla Sicurezza e Polizia locale Marco
Granelli – perché si trovava a ridosso della tangenziale in una zona
pericolosa". Ah. Sono state convinte. Da chi? "I vigili, accompagnati dal
Comandante Tullio Mastrangelo, questa mattina si sono presentati insieme agli
operatori sociali del Comune e hanno spiegato alle famiglie i motivi per i quali
non potevano più continuare a stare lì". Ah ok, capito, sono state sgomberate.
Almeno così si definivano fino a pochi mesi fa queste operazioni. E non di
qualche famiglia, come sembrava dall'oggetto, ma 133 persone. Ancora il
comunicato: "Il campo di via Airaghi, al confine con il Comune di Settimo
milanese, era costituito da 52 baracche, dove vivevano 41 famiglie, per un
totale di 133 persone, di cui 48 minori. La società Serravalle proprietaria
dell'area, sta procedendo alla pulizia e messa in sicurezza dell'area". Alle
persone sgomberate il Comune ha offerto più o meno le cose che offriva la Moioli
quando era nei giorni di grazia: "sistemazione provvisoria nei centri di
accoglienza" ma dividendo donne e uomini: i maschi da una parte, le femmine e i
bimbi dall'altra. "Al momento però le famiglie hanno preferito abbandonare il
campo senza accettare la nostra proposta" scrive ancora Granelli. E magari se ne
sono andate senza neanche ringraziare.
Quell'area sicuramente era pericolosa e lo sgombero è stato pensato a "fin di
bene". Ma il risultato è lo stesso del suo predecessore De Corato, che però
almeno chiamava le cose col loro nome e non usava giri di parole finto buonisti
per raccontarle. O forse nel favoloso mondo di Pisapie gli sgomberi sono
"gentili" e le famiglie "lasciano" le loro baracche?
CONSULTA ROM E SINTI DI MILANO
COMUNICATO STAMPA
Lo sgombero dei rom dell’ex campo di via Triboniano non deve essere la
ripetizione della politica di De Corato. La Consulta rom e sinti di Milano
chiede un incontro all’assessore alle politiche sociali: costruiamo insieme una
prospettiva positiva per la comunità rom e sinta
Stamattina la polizia locale ha sgomberato i rom accampati tra Quinto Romano e
via Novara. Tutti provengono dal campo di via Triboniano, chiuso dalla giunta
Moratti alla vigilia delle elezioni e dove queste famiglie abitavano. Di queste
alcune sono state escluse nel 2007 quando il campo bruciò e la giunta lo sistemò
riducendo però gli abitanti con il risultato che molti, pur regolari e senza
problemi con la giustizia, rimasero per strada perdendo tutto quello che
avevano; altre sono state espulse negli ultimi 5 anni in base al patto di
legalità e al successivo regolamento prefettizio applicato anche per bollette o
multe non pagate o per aver ospitato familiari nel container.
Quindi una situazione complicata che riguarda una comunità presente da anni
nel nostro territorio che va affrontata in maniera meno “semplicistica” e
soprattutto senza le conseguenze drammatiche che producono gli sgomberi sugli
uomini, sulle donne, sui bambini.
Ci preoccupano due aspetti di questa scelta, anzi tre se vogliamo citare le
prime parole del nuovo vicesindaco: a Milano è finita la paura. No, per i rom la
paura non finisce mai.
Il primo aspetto riguarda la motivazione dello sgombero: non è stata
presentata nessuna ordinanza di sgombero nei giorni precedenti e oggi all’atto
dello sgombero è stata mostrata una denuncia contro ignoti della società
Milano-Serravalle per sassi gettati sull’autostrada. Chi ha deciso che gli
ignoti sono i rom? Questo criterio ci sembra veramente pericoloso per la sua
illegalità: se valesse dovrebbero essere sgomberati tutti gli abitanti che
vivono vicino all’autostrada!
Il secondo aspetto riguarda la preoccupazione che si riproduca la politica
fallimentare della precedente amministrazione con le centinaia di sgomberi che
hanno prodotto solo grandi costi pubblici e accanimento crudele contro famiglie
che perdevano il poco che avevano.
La Consulta rom e sinti di Milano si è impegnata con la nuova amministrazione
per contribuire alla soluzione del problema delle comunità rom dando voce alle
comunità e costruendo proposte praticabili, per il Comune e per i cittadini di
Milano. Noi intendiamo continuare su questa strada coltivando la speranza che la
necessità di una politica diversa non naufraghi di fronte al perdurare del
pregiudizio e della discriminazione e al suo uso mediatico.
Questo obiettivo la Consulta lo sta perseguendo con riunioni con le singole
comunità e con altre iniziative tra le quali un confronto sulle politiche
europee al quale è stato invitato il Commissario per i diritti umani del
Consiglio d’Europa che in un suo sopralluogo nel maggio di quest’anno aveva
segnalato i gravi problemi di discriminazione nei confronti della comunità rom e
sinta di Milano.
La Consulta per tutte queste ragioni ritiene urgente incontrare l’assessore
alle politiche sociali per un confronto di merito sulle prospettive delle nostre
comunità.