Articolo tutto sommato divertente e paradossale quello de
La Provincia di Varese.
Molto italiano, soprattutto, indicate tutte le
nazionalità coinvolte: mi sorge però un dubbio su che nazionalità sia quella sinta e da chi sia riconosciuta presso l'ONU (insomma c'è
sempre chi è meno
italiano degli altri). Una svista grammaticale (almeno spero che lo sia!) fa sì
che sia stato condannato anche il povero singalese che ha provato ad inseguire i
rapinatori. Non si capisce se la vittima del furto debba essere
classificata italiana oppure padana.
Veniamo però a sapere che in assenza di nazionalità, la vittima è illustre,
anzi: nientepopodimenoché è la moglie dell'attuale Ministro degli Interni
(padano o italiano? Mi resta il dubbio). Fatto l'elenco della refurtiva,
l'articolo non può fare a meno di notare che le indagini (padane o italiane che
siano), sono state quantomeno "sollecite" in questo caso (o sollecitate?). Insomma, questi
scalcagnati borseggiatori (per cui istintivamente provo simpatia) hanno avuto
sfiga, più o meno come quando in Sicilia qualche piccolo balordo, senza saperlo, pesta
i piedi ad un mafioso locale.
Ultima annotazione: furto commesso il 17 novembre 2010, arrestati il 3
febbraio, l'articolo è del 3 ottobre. O la giustizia nel frattempo ha ripreso il
suo passo abituale, o nella redazione in quella provincia non hanno molto da fare.