Italia: ennesimo corto circuito informativo. Per
qualche strano caso (no, vabbè, non è così strano a pensarci bene ) ne
sappiamo di più su un muro che si vuole costruire in Romania nella città di Baia Mare per dividere Rom da
gagé (circa
101.000 risultati su Google), rispetto ad un identico progetto in Campania
(circa
37.100 risultati, sempre Google). Visto che in passato
se n'è già scritto, torniamo sull'argomento con uno degli ultimi articoli
usciti su internet, che riporto senza ulteriori commenti.
Il Levante GIOVEDÌ 04 AGOSTO 2011 14:39 DI LILIA LOMBARDO
L'idea è quella di dividere e proteggere la zona industriale Asi di Giugliano
dai campi rom confinanti: è per questo che gli industriali hanno progettato un
muro alto 3 metri e lungo 450, inaugurato ieri presso la sede del Cig
(consorzio che raggruppa gli imprenditori di Giugliano), che comprende in tutto
45 aziende dei settori elettronica, farmaceutica ed abbigliamento. Alla
cerimonia di presentazione erano presenti rappresentanti delle istituzioni e il
presidente degli imprenditori giuglianesi, Dott. Angelo Punzi.
Gli stessi industriali tengono a precisare che non si tratta di una forma di
razzismo, ma rappresenta una sorta di protezione dai furti di acqua, cavi della
rete elettrica, la manomissione delle cabine elettriche e la distruzione delle
varie linee telefoniche per rubare il rame, che per anni si sono verificati
senza che nessuno se ne preoccupasse o prendesse provvedimenti.
Lo stesso Punzi ha tra l'altro precisato che con questa creazione non si auspica
la completa risoluzione dei problemi derivanti da una convivenza obbligata, né
si vuole far credere che tutti gli atti di vandalismo siano attribuibili ai soli
rom (perchè ci sarà certamente chi si fa scudo con questo alibi), ma che tale
iniziativa serve principalmente a rilanciare un'area industriale degradata.
<>, ha affermato il
presidente.
Da anni ormai la situazione era questa: industria da una parte, rifiuti di ogni
tipo dall'altra, ed in mezzo decine e decine di rom accampati. Dopo
l'abbattimento della baraccopoli di Giugliano alcuni gruppi ( si parla di 120
persone su 600), sono stati trasferiti per iniziativa del Comune in alloggi
vicini alla suddetta area ed infatti da quel momento si sono ridotti, insieme ai
rom, anche gli spiacevoli episodi, che non sono tuttavia spariti del tutto.
Ad essere invece sempre presente è l'immondizia e gli sversamenti di rifiuti che
la creazione del muro di propone di fronteggiare.
Non sono certo mancate le polemiche intorno a questa decisione: l'associazione
"Opera Nomadi" ha infatti affermato: << Li segregano per stare tranquilli, è
una cosa vergognosa>>, e non è la sola a dirsi indignata; anche altre
associazioni di Giugliano non hanno visto di buon occhio questo progetto
ritenendolo <>.