Un campo rom in centro: è proprio anarchia
Di Fabrizio (del 06/08/2011 @ 09:41:05, in media, visitato 3508 volte)
Altro articolo illuminante del
Giornale. Non solo per il razzismo sparso a piene mani (ho il sospetto che sia un loro marchio di fabbrica):
"Dormono dove capita. Mangiano sui marciapiedi. Trasformano le strade
in discariche a cielo aperto. Di giorno, fanno la spola tra la stazione
Garibaldi e i semafori che smistano le auto di passaggio davanti al cimitero
Monumentale: chiedono la carità, indispettiscono i più spruzzando
una brodaglia grigiastra con l’intento di lavare i vetri, fanno sparire
velocemente i portafogli dalle tasche dei pendolari in attesa che arrivi la
metropolitana, mandano i più piccoli a tampinare gli anziani che escono dal
supermercato. Di notte, invece, prendono possesso degli angoli dimenticati
dall'amministrazione comunale: si ubriacano di birra, pretendono l’obolo da
chi cerca un parcheggio prima di andare in discoteca, davanti allo storico
Radetzky Café le donne trascinano i figli svogliati nel tentativo di
impietosire chi, tra uno spritz e l'altro, fa l'aperitivo. Milano come Rio
de Janeiro. È questa la favela in salsa meneghina, dimenticata dal
neosindaco Giuliano Pisapia e che spaventa sempre più i residenti."
Ma soprattutto per alcune ragioni, che sfuggono a chi non sia milanese:
- quella che l'autore chiama "la zona più «fashion» della città",
altro non è che la principale piazza di spaccio cittadina, dove una
malintesa "movida" rende invivibile la notte ai residenti. Solo che è a due
passi dal centro direzionale, non in qualche malfamata periferia, ed allora
è meglio star zitti. Tanto più che i locali notturni sono cresciuti come
funghi, grazie alla compiacenza (e probabilmente l'interessamento) di noti
politici locali e nazionali della passata maggioranza.
- ignoro l'età dell'autore (QUI
il suo profilo Facebook), ma ricordo, 20/15 anni fa, che proprio in quella
zona c'erano diversi micro accampamenti dei primi Rom rumeni. Anche allora
c'erano cantieri e luoghi abbandonati. La speculazione edilizia li allontanò
e si sparsero in giro per la città. Allora c'era il centro-destra al governo
cittadino, che sia un'amnesia voluta?
- i comportamenti dei Rom di allora erano (purtroppo) simili a quelli
descritti oggi, non mi piace la facile demagogia. La differenza è che allora
a "pagare la vicinanza" erano semplici cittadini in odore di sfratto, ora
sono i fighetti cocainomani di corso Como. Che sia questa la ragione di
tanta rabbia?
- Pisapia può piacere o meno, ma cosa c'entri in una situazione che, a
causa della politica degli sgomberi, si ripresenta ciclicamente, non riesco
a capirlo. O no?
Ieri: il dovuto
CONTRAPPASSO!
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