"Dietro un campo sosta che i cittadini non vogliono, c'è quasi sempre l'ennesimo
centro commerciale, un grattacielo, un parcheggio da costruire, quasi mai
quell'area sarà a disposizione della cittadinanza... informatevi sugli interessi
immobiliari!" Considerazione amara, scrivevo così nel 2004. Una conferma:
La Nazione I cittadini sul piede di guerra per la realizzazione di una
stazione ecologica di raccolta differenziata
Pisa, 2 giugno 2011 - La cosa più singolare è il nome: si chiama «Stazione
ecologica centro di raccolta differenziata Oratoio», ma verrà realizzata a
Putignano. Il nome è sbagliato — è ancora quello del primo progetto, quando
si pensava appunto di realizzare la struttura a Oratoio, idea poi bocciata a
furor di popolo — eppure compare nella delibera ufficiale approvata in giunta a
metà maggio, con la quale poi si precisa che la stazione ecologica verrà invece
fatta a Putignano, sotto il ponte delle Bocchette, nell'area che fino a poche
settimane fa era occupata da un accampamento rom abusivo.
«Ci sono voluti anni per mandare via gli zingari e adesso arrivano i rifiuti. Un
vero affare» sbottano i residenti del locale Comitato che cerca di opporsi
all'arrivo dei cassoni dei rifiuti. «Forse siamo cittadini diversi da quelli di
Oratoio? O forse non abbiamo alzato abbastanza la voce. Di sicuro siamo stati
fregati da palazzo Gambacorti» dicono altri residenti (quasi tutti di via
Benozzo Gozzoli, via delle Bocchette, via Fagiana, via Putignano, via
Fiorentina) che hanno animato la protesta e il sit-in in sala delle Baleari,
durante il consiglio comunale di martedì, agitando dei volantini con scritto
«Vergogna». «Di sicuro siamo stati fregati due volte: la prima perché nessuno ci
ha avvertito né detto niente, neppure il Consiglio territoriale di
partecipazione che ha approvato all'unanimità dei presenti (14) la proposta di
realizzare la stazione ecologica, senza nemmeno convocare un'assemblea pubblica.
Un voto, quello del Ctp, del quale ha subito approfittato la giunta comunale che
infatti nella delibera con la quale 'condanna' Putignano, parla appunto di
scelta determinata dalle indicazioni favorevoli e unanimi del Ctp. E poi è stata
tradita un'altra promessa: l'area sotto il ponte delle Bocchette era stata
espropriata molti anni fa, ancora quando fu costruito il ponte, per realizzarvi
un polmone verde in maniera da attutire l'impatto delle nuove infrastrutture (e
questa è la destinazione del terreno). Vennero anche piantati decine di alberi.
Ci sono voluti tutti questi anni per veder crescere le piante, ma i residenti
non hanno mai potuto beneficiare di quel parco perché l'area è stata a lungo
occupata dai rom. E adesso cosa succede? Quasi tutti gli alberi sono stati
abbattuti, in fretta e furia senza dare tempo agli abitanti di fiatare. Un vero
scempio. Giù gli alberi, avanti i rifiuti. No, non ci stiamo, va trovata
un'altra soluzione».
Ma anche la politica ci ha messo lo zampino per cancellare ogni residua capacità
di sopportazione dei residenti. In apertura del consiglio comunale, martedì, il
capogruppo del Pdl, Giovanni Garzella, ha presentato un question time per
chiedere spiegazioni e subito dopo ha proposto una mozione urgente con la quale
si impegna il sindaco e la giunta a trovare un altro sito. Testo sul quale si
sarebbe poi dovuto sviluppare il dibattito e il voto. Ma così non è stato.
Ebbene, il consiglio ha infatti votato e riconosciuto l'urgenza della mozione,
ma poi non c'è stato il tempo per la discussione. Tutto rinviato al 9 giugno
nella speranza che, nel frattempo, i cassoni dei rifiuti non siano già arrivati.
Guglielmo Vezzosi