Buongiorno,
Le invio un comunicato del "Gruppo di confronto e ricerca sulle politiche locali
per i gruppi zigani in Europa" nato all'Università di Milano Bicocca in risposta
a quanto affermato dal Ministro degli Interni Roberto Maroni alla puntata del
13/02/2011 del programma "Che tempo che fa" .
Cordialmente,
Alice Sophie Sarcinelli
Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Paris
Nella puntata di "Che tempo fa?" del 13/02/2010, il Ministro degli
Interni Roberto Maroni ha affermato di aver firmato il piano sviluppato dal
Comune di Milano secondo il quale "lo sgombero c'è quando c'è una soluzione
alternativa". Egli si è detto "garante della buona attuazione di questo piano".
Come ricercatori sul campo, siamo a diretta conoscenza della concreta situazione
relativa agli sgomberi delle baraccopoli costruite a Milano dai rom immigrati
dall'Europa sud-orientale. Quanto è stato affermato dal Ministro degli Interni
Roberto Maroni non trova alcun riscontro di realtà. Al contrario, nella maggior
parte dei casi gli sgomberi, che sono ciclici e reiterati, avvengono in assenza
di alternative abitative e senza il rispetto dei diritti fondamentali. Esemplari
sono i ripetuti sgomberi delle famiglie che ruotano attorno al quartiere
Feltre/Lambrate. Il primo, in data 19/11/2009, prevedeva di separare gli uomini
da donne e bambini, e le madri dai figli maggiori di sette anni. Le famiglie
sono rimaste in strada, sotto la pioggia, mentre alcuni bambini e anche alcune
famiglie sono stati ospitati per qualche giorno da maestre e cittadini del
quartiere. Lo stesso campo (con le stesse famiglie) è stato sgomberato a inizio
settembre 2010, a pochi giorni dall'inizio delle scuole, che la maggior parte
dei minori che vi abitavano frequentano. Dopo molte negoziazioni, alle famiglie
rom è stata proposta una soluzione temporanea, che tuttavia prevedeva di
separare gli uomini da donne e bambini. Solo una percentuale inferiore al 20%
delle madri che avevano fatto esplicitamente richiesta scritta è stata ospitata
per un breve periodo in alcune strutture pubbliche o convenzionate di
accoglienza. Queste famiglie hanno passato gli ultimi due inverni a subire
sgomberi, vivendo in strada: alcuni bambini hanno subito 20 sgomberi in un anno.
Nella stragrande maggioranza dei 170 sgomberi effettuati nel corso del 2010
nessuna alternativa è stata offerta, e sul luogo non erano presenti i servizi
sociali. Lo sgombero dei rom è un trattamento differenziale nel duplice senso
che è rivolto a una popolazione in particolare, e che aumenta e produce le
differenze.
Riteniamo di estrema importanza reagire a quanto detto affinché il Ministro
degli Interni si faccia davvero garante della buona attuazione del piano da lui
firmato, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone.
A nome del Gruppo di confronto e ricerca sulle politiche locali per i gruppi
zigani in Europa
Laura Boschetti Institut d'Etudes Politiques de Grenoble
Raffaele Mantegazza, professore associato Università degli Studi di Milano
Bicocca
Chiara Manzoni, Università degli Studi di Milano Bicocca
Oana Marcu, Università Cattolica di Milano
Greta Persico,Università degli Studi di Milano Bicocca
Andrea Rampini, Codici Agenzia di Ricerche
Alice Sophie Sarcinelli, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales
Tommaso Vitale, Sciences Po