Segnalazione di Sara Palli
PISA notizie - Botta e risposta tra il consigliere Scaramuzzino e
l’assessore Maria Paola Ciccone in Consiglio Comunale
Breve ma importante discussione ieri (giovedì 17 febbraio) in Consiglio Comunale
a Pisa sulla questione degli sgomberi dei campi rom nella nostra città. A porre
il problema e a chiedere chiarimenti con un question time è stato il
capogruppo in consiglio di Sinistra Ecologia e Libertà, Carlo Scaramuzzino.
Quest'ultimo nel suo intervento ha ricordato la tragedia dei bambini morti a
Roma citando le parole di preoccupazione espresse in questi giorni dal capo
dello Stato, Giorgio Napolitano, in seguito a tale episodio.
"Chiediamo al Sindaco - spiega Scaramuzzino nella sua illustrazione - se
considera giunto il momento per affrontare in sede consiliare una discussione
complessiva sulla presenza dei cittadini rom nel nostro territorio, così come da
lui stesso proposto nei mesi scorsi, in occasione di risposte date a
interpellanze su fatti di cronaca che hanno coinvolto la popolazione rom. E se
ritiene di poter soprassedere alla decisione di dare seguito agli sgomberi, in
attesa dello svolgimento della seduta consiliare, nel corso della quale
potrebbero essere esaminate soluzioni eque e solidali per le popolazioni rom in
difficoltà".
Vista l'assenza del sindaco a causa di una indisposizione fisica, a rispondere
al question time è l'assessore alle politiche sociali Maria Paola Ciccone. La
risposta dell'assessore appare però molto risentita e polemica nei toni e nei
contenuti per le questioni sollevate dal consigliere comunale.
"Esprimendo il mio dispiacere per quanto avvenuto a Roma, voglio ricordare che
il comune di Pisa è uno dei pochi in Italia che ha messo a disposizione delle
famiglie Rom 400 alloggi, cose che pochi comuni hanno fatto. Pisa non è quindi
una città a cui si possono fare lezioni di accoglienza".
"Per primi - prosegue l'assessore - abbiamo denunciato le condizioni di vita dei
campi abusivi in cui non si rispetta il diritto minimo alla salute dei bambini.
Mantenere questi campi significa negare i diritti dell'infanzia".
Rispetto agli imminenti sgomberi, l'assessore precisa: "Stiamo facendo
rispettare l'ordinanza fatta dal sindaco nel dicembre del 2009 e così chiuderemo
in modo graduale gli insediamenti della Bigattiera e di via Maggiore di Oratoio,
come previsto dal protocollo d'intesa triennale siglato un anno fa da Regione e
Comuni della Zona Pisana. E continueremo a smantellare i nuovi accampamenti che
sorgeranno sul territorio comunale perché sono luoghi pericolosi per la salute e
la sicurezza di chi ci vive".
"Parallelamente - conclude la Ciccone - proseguiremo anche il lavoro con la
Regione perché è importante che tutti facciano la loro parte per quanto riguarda
l'accoglienza: a Pisa lo abbiamo già fatto ampiamente negli anni passati e
continueremo a farlo. Ma non possiamo continuare da soli: se non si attivano
anche gli altri, continueremo a essere il polo attrattore di ulteriori nuovi
arrivi".
Per nulla soddisfatto delle risposte avute si dichiara il consigliere di Sel che
nella sua replica afferma: "Tutte le mie domande sono state eluse. Avevo chiesto
chiarimenti precisi riguardo al fatto se il sindaco, così come aveva annunciato
negli scorsi mesi, fosse intenzionato ad affrontare la questione in un consiglio
comunale ad hoc e quando questo si sarebbe svolto, ma al riguardo l'assessore
non ha detto nulla, come nulla ha detto rispetto alle modalità di sgombero e
agli interventi da parte dei servizi sociali nei confronti di coloro che abitano
in questi campi che sarebbero stati predisposti".
"Il mio question time - conclude Scaramuzzino - è stato eluso dall'assessore che
ha fatto una storia degli investimenti del comune di Pisa e del programma Città
Sottili, che noi tra l'altro abbiamo sempre difeso da chi lo voleva chiudere, e
non posso che prenderne atto".
Questo dibattito si intreccia anche con quanto avvenuto nella giornata di
mercoledì in Consiglio Regionale con l'approvazione di una mozione da parte di
tutti i partiti della maggioranza in cui si impegna la Giunta stessa a
"predisporre un piano, corredato dalle risorse necessarie, per attivare ogni
strumento utile a superare le attuali condizioni di pericolo e di degrado in cui
versano uomini, donne e bambini di etnia Rom soggiornanti sul territorio
toscano".
Soddisfazione è stata espressa al riguardo da parte di Rifondazione Comunista di
Pisa per tale mozione e sulla base di questa si chiede una discontinuità da
parte dell'amministrazione comunale di Pisa rispetto a come è stata fino ad ora
affrontata la questione della presenza della comunità rom nel nostro territorio.
"Purtroppo alcune amministrazioni toscane, negli ultimi anni - afferma il
segretario provinciale del Prc, Luca Barbuti - non hanno saputo resistere alla
facile politica della "sicurezza", hanno creato e risolto falsi allarmi come
quelli delle "invasioni" di nomadi e le politiche degli sgomberi hanno preso il
sopravvento anche nelle nostre città e dintorni. Ma finalmente oggi il consiglio
regionale della toscana, con un documento a firma di tutti i capigruppo di
maggioranza, ha ristabilito quella dignità e umanità che ha sempre
contraddistinto l'istituzione regionale".
"La Regione Toscana ha preso finalmente l'iniziativa sulla situazione dei Rom -
prosegue Barbuti - e approvando il documento consiliare, si è impegnata per
un'integrazione di queste persone. L'auspicio è che quello della Regione sia un
esempio che tutte le istituzioni locali che sino ad oggi si erano lasciate
trascinare dal "leghista pensiero" riflettano su cosa sta producendo la politica
dell'espulsione, dello sgombero nel nostro paese e recuperino quella guida
sociale, quella solidarietà e dovere legislativo che compete a chi fa parte di
una comunità come quella Toscana storicamente dedita all'accoglienza, alla
solidarietà, al rispetto dei diritti umani".
Da qui la federazione pisana del PRC rivolge un forte appello
"all'amministrazione del Comune di Pisa, che negli ultimi mesi ha abbandonato
questo senso di civiltà effettuando continui sgomberi nei campi di periferia. La
speranza a questo punto è che, conseguentemente all'impegno assunto dalla
Regione Toscana, l'amministrazione Filippeschi, sospenda gli sgomberi e tramite
la Società della salute e il coinvolgendo dei tanti soggetti, primi tra tutti la
comunità Rom che nel recente passato hanno contribuito al soddisfacente successo
dei progetti di integrazione, si faccia trovare pronta a riattivare i percorsi
di inclusione sociale quando la Regione avrà predisposto il piano".