comunicato stampa11 novembre '05 - Progetto Carcere
Emergency lancia un programma di attività umanitarie anche in Italia. Il 10 Novembre Emergency ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con il Provveditorato per l’Amministrazione Penitenziaria del Lazio, che segna ufficialmente l’avvio del nostro Progetto Carcere.
Il Protocollo prevede, per un periodo sperimentale di un anno, la possibilità per Emergency di condurre propri volontari - specialisti medici e paramedici - all’interno dei due grandi Istituti della capitale, Rebibbia Nuovo Complesso. e Regina Coeli. La modalità degli interventi è affidata a intese dirette (sottoprotocolli) con la Direzione degli Istituti.
Cosa faremo? Oltre a fornire più ampia possibilità ed esecuzione più rapida per visite e interventi specialistici, potremo fornire farmaci, presidi speciali, protesi, facilitare ricoveri per interventi nelle strutture pubbliche esterne, sollecitandone la disponibilità o provvedendo alla ricerca di soluzioni alternative. E’ già pronto il sottoprotocollo con Rebibbia, discusso il 27 settembre in una prima riunione operativa con i medici interni. Ora, con la firma del documento, le procedure saranno presto avviate anche a Regina Coeli.
Nella realizzazione di questo programma Emergency fa tesoro, tra l’altro, di anni di esperienza accumulata in Afganistan (soprattutto a Kabul) e in altri Paesi, dove abbiamo aperto nostre cliniche nelle carceri e curato migliaia di pazienti detenuti.
Se tra un anno ci saranno valutazioni concordemente positive sul lavoro svolto, Progetto Carcere potrà essere allargato agli altri Istituti del Lazio. Il suo scopo immediato è per noi quello di eliminare sofferenze ingiuste e inaccettabili per qualsiasi essere umano. Emergency, ben consapevole che in una società civile il rispetto dei diritti di tutti debba essere sempre garantito, intende richiamare le Istituzioni ad assolvere il proprio dovere e il proprio compito e in nessun modo intende sostituirsi ad esse.
La necessità di una profonda ristrutturazione della Medicina Penitenziaria d’altra parte è avvertita da tempo: nel 1999 il governo in carica aveva adottato un decreto legislativo (n. 230/99) che trasferiva dal Ministero della Giustizia (Medicina Penitenziaria) a quello della Salute (Servizio Sanitario Nazionale) l’intera funzione sanitaria nel carcere. Dal 1 Gennaio 2000 il decreto aveva avuto una parziale attuazione, limitata ai soli settori della prevenzione e dell’assistenza ai detenuti tossicodipendenti. Poi, fino ad oggi, più nulla. Con conseguenze disastrose sulla qualità dell’assistenza, in progressivo e rapido deterioramento.
Progetto Carcere è il primo intervento umanitario programmato in Italia, dopo anni di lavoro per la cura e la riabilitazione delle vittime civili delle guerre. Dal 1994, anno della nascita di Emergency, ad oggi abbiamo portato il nostro impegno e le nostre risorse in vari Paesi del mondo, dall’Afganistan al Sudan, dalla Cambogia all’Iraq, alla Sierra Leone, senza dimenticare Angola, Ruanda, Eritrea, Palestina, costruendo ospedali e centri di riabilitazione e curando circa 1,4 milioni di persone.
Roma, 11 novembre 2005
Per ulteriori informazioni:
Nicola Milillo,
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Cell. 335-470.471