Da
Roma_Francais (nb. i link sono in francese)
La-croix.com Una settimana ordinaria in un campo rom, par Paula BOYER
05/11/2010 18:28 - Tre mesi dopo l'inizio della polemica del luglio 2010
riguardo l'installazione dei Rom in Francia, l'inviata speciale di "La Croix",
Paula Boyer, ha passato cinque giorni in un campo a Ormoy (Essonne) che conta 47
roulotte. Un campo incastrato tra strada, ferrovia e fiume, dove, lontano dai
luoghi comuni, la vita è fatta soprattutto di espedienti, di miseria e
dell'angoscia delle espulsioni.
L'accampamento Rom di Moulin Galant si estende su tre comuni: Corbeil, Ormoy et
Villabé. La parte del campo che si trovava sul territorio del comune di Corbeil
è stata evacuata il 7 ottobre 2010 (photo : Alain Keler/M.Y.O.P)
LUNEDI'
I salici ed i pioppi che costeggiano l'Essone nascondono una sordida realtà.
Un campo s'è installato illegalmente nel 2008, ospitando circa 200 Rom, per la
maggior parte originari di Timisoara e dintorni (Romania), ma la maggior parte
presenti in Francia da tempo. Qui, niente elettricità, o acqua potabile, o
sanitari (la legna serve da WC). All'ingresso, mucchi di rottami. Dentro, un
insieme di mobili, panni stesi sulle corde, vecchi furgoni e una quarantina d
roulotte, della stessa età, formano una sorta di reticolo di stradine.
Sulla destra, una trincea - un buon metro di profondità - accompagnata da un
tumulo di terra: la città di Corbel ha realizzato questo lavoro per impedire ai
Rom di tornare
sul terreno da cui sono stati evacuati nel mese di ottobre 2010. Il campo è
a cavallo di due altri comuni, Ormoy et
Villabé, ed è stato sufficiente spingere le roulotte a 20 metri per sfuggire
provvisoriamente all'espulsione.
Questa mattina, il campo è quasi vuoto. Molti bambini sono a scuola. Qualche
uomo è partito a raccogliere ferraglia da rivendere o per lavorare in nero.
Altri, uomini e donne, sono andati con i bambini a mendicare, sino a Parigi,
prendendo la RER alla vicina stazione di Moulin-Galant.
Nel pomeriggio, il campo si risveglia. Le vetture si accostano alle roulotte.
Le donne, che hanno finito di raccogliere l'acqua (vanno ad un idrante di un
complesso residenziale lì vicino, con un bidone caricato su un carrello), lavano
e pelano le patate. Gli uomini parlano a voce alta. I bambini corrono
dappertutto. Le ragazze chiacchierano.
Pierre Germain e Yves Bouyer, due preti-operai in pensione, membri della Mission de France
e militanti dell'Associazione di Solidarietà di Essonne con le famiglie rumene e
rom, distribuiscono corrieri giuridici o amministrativi ricevuti dalle famiglie
domiciliati presso di loro. Spesso arriva anche Paul Israël, un altro militante.
Vicino alla carovana di Robert, il "capo" (impossibile, malgrado le domande,
sapere il perché di questo titolo), c'è festa. Dolci, frutta, soda e...
preghiere. Un anniversario? O, come sembra, una cerimonia di ringraziamento?
Improvvisamente, una vettura si ferma all'ingresso del campo. Un'infermiera
in pensione ne esce per distribuire vestiti. C'è la corsa, la ressa ed i pianti.
Quelli che, come Roxana, abitano nelle roulotte più lontane, sono arrivati
troppo tardi. Ne nasce una colluttazione, coltello alla mano. Poi la schermaglia
viene evitata per miracolo.
MARTEDI'
Oggi c'è sciopero.; niente trasporti per recarsi ai propri "affari" a Parigi
o altrove. Neanche la scuola. Il campo è animato. Gli uomini riparano le
vetture, altri dividono i rottami. In fondo al campo, Petre brucia l'immondizia
che s'è accumulata. La comunità urbana ha ritirato il cassonetto dopo che
Corbeil aveva fatto evacuare il suo terreno.
Anche dei ratti enormi strisciano a due passi dagli abitanti. Nella sua
minuscola roulotte, Roxana rumina ancora la sua collera: "Non ho avuto niente,
mi manca tutto!" Non ha notizie di suo marito, espulso giovedì scorso. Ha
ricevuto l'ordine di lasciare il territorio francese (in gergo amministrativo,
si parla di ODTF) dove ha vissuto per oltre tre mesi.
Privato del titolo di soggiorno, di domicilio fisso e di risorse,
rappresentava, secondo la prefettura, un "peso irragionevole per lo stato
francese". Cittadino rumeno - e dunque europeo - può, con la sua carta
d'identità, circolare liberamente nell'Unione (1). Quindi
tornare ad Ormoy, dove il viavai Francia-Romania, volontario o forzato, è
frequente.
Suo marito ha i 120 € necessari per l'autobus di ritorno? "No, ma loro te li
anticipano e tu hai due settimane per rimborsare... 150 €", racconta Roxana
senza voler dire chi sono "loro". "Mio marito ha cercato a lungo un vero lavoro,
invano."
"Ora, stava rifacendo una casa, ci permette di mangiare", spiega questa
giovane di 24 anni che ammette di aver mendicato e a volte rubato il mangiare
per le sue tre figlie. Fortunatamente, l'anno scorso, dopo la nascita
dell'ultima, ha potuto trascorrere alcuni mesi in un ostello per famiglie
monoparentali. Come molti Rom, non è sposata col padre dei suoi figli.
"Essere separati è stato terribile, ma i piccoli erano al caldo," insiste
Roxana sull'angoscia per il prossimo inverno. Perché restare in Francia se è
così dura? "E' meno peggio della Romania! Qui, abbiamo la roulotte, questa è la
differenza!"
Poco lontano Ionel, 37 anni, divide con la sua donna e quattro dei cinque
figli due vecchie roulotte. "Se si gonfiano un po' i pneumatici, vanno ancora,"
ride. Lui vende giornali nelle stazioni. Proprietario di un furgone -
"assicurato" insiste -, raccoglie anche oggetti ingombranti e ferraglia. Sua
figlia Carina, 9 anni, sogna di diventare avvocato. "Per proteggerci", dice. E
l'altro figlio? "Vive in Romania, sposato con una Rom che è ricca. La sua
famiglia ha una casa!"
MERCOLEDI'
Appena 4 °C. Questa mattina, c'è un via-vai di furgoni e vetture caricate di
ogni tipo di oggetti. "Qui, non siamo ladri," assicura con forza Robert,
"lavoriamo. Abbiamo imparato a cavarcela. Sicuro, come dappertutto, alcuni ce la
fanno meglio degli altri. La vita, è la seconda scuola."
Vende i rottami a 14 centesimi al Kg. E 2,40 € il rame. Un giorno sale,
l'altro scende... "Quando arrivo ad una tonnellata a settimana, non guadagno 100
€, pagato il diesel." Da Robert ci sono sei bocche da sfamare: la sua compagna
Eugenia e quattro figli.
Per fortuna, Eugenia ha una carta di soggiorno, quindi la CMU (copertura
malattia universale) e l'indennità familiare, contrariamente alle altre donne
furiose di essere "private della CAF, anche dopo dieci anni in Francia!"
Vicino alla sua roulotte, Maria è tutto un sorriso: suo marito, anche lui
espulso giovedì scorso, arriva stasera, ha telefonato! "Vieni a bere un caffè!"
Nella sua roulotte con le finestre rattoppate con lo scotch, l'acqua gocciola
dal soffitto. I quattro bambini giocano sull'unico letto dove la famiglia si
rannicchia la notte.
Maria prepara il caffè alla turca, in un pentolino. Dopo lascia il bruciatore
acceso come calorifero. "La bombola del gas dura appena tre giorni.
Fortunatamente, l'ho comprata da Carrefour a 20 €", sospira. Come molti altri,
Maria fuma e beve caffè su caffè. "Per calmare la fame," spiegherà più tardi
un'attivista delle associazioni.
Nel primo pomeriggio. quattro testimoni di Geova si avvicinano esprimendosi
in rumeno. Vengono qui regolarmente. Per "reclutare"? Esclamano: "Vogliamo
annunciare la buona novella e fare un po' di lavoro sociale."
Al calar della notte, Lazar ed un amico riescono a trasformare un barile in
una stufa a legna. Dai vicini, un'altra stufa raccolta per strada è installata
su un appoggio circolare per proteggere il fragile pavimento della roulotte. Una
piastra metallica buca il tetto per lasciare passare il condotto d'areazione.
Stasera, queste due famiglie avranno caldo. I loro vicini più "ricchi"
faranno funzionare una stufa a petrolio. La maggior parte si accontenterà, come
Maria o Roxana, di un bruciatore a gas, oltre a qualche centimetro di coperte.
Stasera ancora riunione, a Évry, dei militanti delle associazioni. Dopo gli
sgomberi di Fleury-Mérogis, Massy e Sainte-Geneviève-des-Bois, Ormoy è diventato
il più grande campo dell'Essonne. Anche questo sarà sgomberato. Secondo gli uni,
il tribunale si pronuncerà il 23 novembre. Gli altri credono che la procedura
verrà interrotta.
Molti evocano il campo di Athis-Mons, in preda ai traffici di alcool e
sigarette, l'affitto delle baracche gestito dal "capo" e forse prostituzione. "I
militanti sono stanchi", dice una giovane che ha visto partire per la Romania i
bambini che a fatica aveva iscritto a scuola. Segue allora un vivace dibattito e
qualche nome d'uccello viene scambiato sugli "atteggiamenti" dei Rom...
Altri si domandano che fare di fronte alle attività criminose. Goyïta Epaillard,
la presidente, conclude: "Che la polizia faccia il suo lavoro! Il nostro ruolo è
di proteggere i Rom contro le ingiustizie e la negazione dei diritti, non di
gestire la loro vita o quella dell'accampamento."
GIOVEDI'
Il termometro è sceso ancora. Vicino all'ingresso del campo stanno tre uomini
ben vestiti. "Sono i dipendenti della città di Corbeil che vengono ad
assicurarsi che non siamo tornati sul terreno evacuato," spiega Robert, berretto
di pelo canadese sulle orecchie. Stamattina si scaglia contro tutti, compresi "i
Rom che non puliscono" ed i militanti delle associazioni "troppo morbidi".
"Nell'Essonne, nessuno vuol fare qualcosa per noi. Sono dei razzisti. In
Francia, da ventun anni, non ho mai visto un dipartimento come questo," si
adira. Perché restare, allora? "E' il solo terreno che abbiamo trovato dopo
l'espulsione di Créteil (Val-de-Marne). Se Ormoy ci caccia, dovremo alla fine
partire." Dove? "Cercherò." La sua roulotte può muoversi? "Sono meccanico." Al
limite, ne troverà un'altra, tra i 200 e i 400 €.
Sulla provinciale davanti al campo, stamattina non è parcheggiata nessuna
macchina. Sembra che tutti siano in giro per i loro affari. In ogni caso, i
bambini sono a scuola, tranne quelli che non hanno il veicolo paterno ad
accompagnarli. Una frequenza costosa. "Sono 1 € al giorno o 3 litri di
carburante a settimana", sospira una mamma.
Nella sua roulotte, Roxana è felice. Christian è di ritorno e non finisce di
abbracciare le figlie. Cambia loro i pannolini, dona frutta sciroppata dalla
Romania, sorride alla sua donna. Questi cinque si amano, impossibile dubitarne.
Di primo pomeriggio, Caroline, Hélène e Borys, dell'associazione
Intermèdes
Robinson, carichi di giochi, libri, carte, matite, penne si sistemano su
pezzi di cartone e propongono attività curriculari a tutti i piccoli non
scolarizzati. "Fanno progressi, parlano meglio il francese," insiste Hélène. In
un anno una delle sue colleghe, Sophie, è riuscita a mandare a scuola 19 dei 50
bambini del campo.
Poco dopo la loro partenza, si presenta con grandi baffi neri e completo nero
impeccabile, Bibbia alla mano. E' un pastore protestante rumeno installato nella
regione parigina. Chiama cinque persone ad assisterlo nel culto dentro la
"chiesa", in effetti una roulotte per cui i Rom si sono autotassati. Tra i
partecipanti, Mariana, la donna di Lazar, una cattolica imparentata con P.
Germain e anche dei testimoni di Geova.
Sincretismo che non sorprende questa donna, costretta a letto la maggior
parte del tempo (attende una nuova operazione ginecologica): "Se c'è un Dio, ce
n'è uno solo, lo stesso per tutti!" E' più preoccupata per le bollette portate a
casa da scuola da sua figlia: 20 € per la mensa, 40 € per lo studio. "Non ho
soldi, cosa succederà?" s'interroga, ripetendo: "la vita è dura!"
All'ingresso del campo, Robert ha in mano un volantino di Jean-Pierre Bechter,
il sindaco UMP uscente di Corbeil. Attento alle proteste degli abitanti che si
lamentano dei furti in aumento, fa campagna (2) sul tema: "Ho
eliminato le baraccopoli create dai Rom sul nostro territorio."
VENERDI'
La trincea che separa il campo dal territorio di Corbeil s'è riempita
d'immondizia. Attorno, i ratti sono sempre più numerosi. Davanti alla sua
roulotte, Monica spazza le foglie. Sua madre vive in Romania grazie alla piccola
pensione di suo padre, custode statale ai tempi di Ceausescu. "Allora, là per
noi era meglio. Si guadagnava poco, ma tutti lavoravano ed i Rom erano meno
discriminati di oggi."
In Francia da quindici anni, Monica erra da un campo all'altro. "E' dura. Non
voglio più parlare, se no piango," dice. "Vorremmo un lavoro ed un alloggio
stabili," insiste suo marito. Stamattina, il prezzo del rottame è sceso a 9,5
centesimi al kg. Arriva un gruppo di giovani. La conversazione si anima attorno
ad un unico tema: "Anche Ormoy ci caccerà?"
(1) Il progetto di legge sull'immigrazione attualmente in
discussione al Parlamento prevede misure più restrittive.
(2) La giunta comunale è dimissionaria, a Corbeil-Essonne ci
saranno nuove elezioni il 5 e il 12 dicembre.