Zinga(l)i e orgogliosi di esserloPaul Jackson / Daily Yomiuri Staff Writer
L'ultimo paio di settimane ci hanno offerto un numero di performances esaltanti delle cosiddette bande Zingare, che variano dal sound neo-gypsy della Mahala Rai Band agli ottoni della Fanfare Ciocarlia - i cui suoni ipnotici hanno ammaliato il pubblico nei recenti concerti tenuti al Quattro gig di Shibuya, Tokyo.
Ma forse il piatto forte deve ancora arrivare, con le prossime esibizioni dei Taraf de Haidouks. L'esuberante "banda degli onorati banditi" proverà a collegarsi con lo spirito degli spettatori giappobnesi durante il programmato tour Time of Gypsies Vol. 2.
Ma è corretto tutto questo parlare di Zingari e musica zingara? Di sicuro, questi gruppi musicali non vogliono essere etichettati così, se non per il loro legame a un movimento più vasto.
Michael Winter, manager dei Taraf de Haidouks e di Mahala Rai Band:
"[L'interpretazione] dipende da cosa è corretto politicamente o non lo è" ci dice durante un'intervista telefonica dal Belgio, dove ha la sede. "Per anni, anni e anni, li hanno chiamati dappertutto Zingari, in Francia, Inghilterra, Germania... e questo all'inizio aveva chiaramente un significato peggiorativo.
Poi improvvisamente da un po' di tempo la gente ha iniziato a dire 'Oh no, non è corretto, chiamiamoli Rom' Ma se gli Zingari si chiamano tra loro Zingari, questo è solo un problema dei non-Zingari. Non è un insulto, dipende tutto da come lo si dice.
E' un dibattito davvero sterile. Non interessa a nessuno, a parte quelli che vogliono un mondo troppo pulito, piatto e senza montagne."
Winter insiste di nion essere un etnomusicologo, ma è stata la sua ricerca di musicisti in Romania che ha portato alla nascita dei Taraf de Haidouks nel 1990. Da allora, i musici da Clejani, Romania, hanno iniziato a suonare nei locali, tre giorni e tre notti durante i matrimoni, girando il mondo e apparendo nei film, incluso il giapponese Il vento piangente (titolo giapponese: Fuon). Hanno registrato quattro album e stanno già lavorando per il prossimo CD, mentre in Giappone dovrebbe uscire a breve il DVD che ripercorre la loro carriera.
Johnny Depp, che è apparso nel film The Man Who Cried assieme ai Taraf de de Haidouks, li descrive come il suo gruppo preferito e li scarrozza nei party privati a Los Angeles, mentre il designer-stilista Yoji Yamamoto li ama talmente che
oltre a averli presentati alla sua collezione di Parigi, se potesse li avrebbe
fatti sfilare in passerella
Winter ritorna sull'argomento della Gypsy music.
"In molti la chiamano così solo perché è semplice, ed è vero che ciò non vero" dice adoperando questa improvvisata allocuzione per indicare che non esiste di per sé la musica zingara.
"La musica dei Taraf de Haidouks, o della Fanfare Ciocarlia - agli inizi, perché ora è un po'
diversa - penso dovremmo chiamarla musica rumena suonata alla maniera zingara."
Con questo, Winter intende la libertà stilistica dei musicisti zingari,
comparata a come si intende la musica folclorica nei termini di armonia, ritmo e
improvvisazione.
Sottolinea inoltre che non esiste un repertorio tanto vasto di musica zigana
tra le varie comunità sparse in Europa. Invece, sono molto varie le radici
interpretative. Si può paragonare, chiede, a musica degli Zingari rumeni con
quella degli ungheresi, o alla tradizione flamenca in Spagna? A parte un
ristretto numero di "its" come "Gelem Gelem", i musicisti
tendono ad adattarsi alla musica del paese dove vivono, spiega.
Quindi, cosa distingue i Taraf de Haidouks dagli altri gruppi?
Ad una prima impressione, risulta evidente che la differenza tra Taraf de Haidouks
e Fanfare Ciocarlia è che il suono dei Taraf si basa su violini e strumenti a
corda, a differenza dei fiati che spingono la Ciocarlia.
Winter concorda, ma va oltre.
"Ciocarlia viene dalla Moldavia [in Romania] e la tradizione lì e dei
fiati, anche i toni sono completamente differenti" dice Winter.
"Capisco che è difficile per gente di altri paesi intendere la Romania
come un posto con molte culture differenti, ma è così. Ci sono la Moldavia, e
poi la Transilvania. Oltenia, Valacchia, dove Taraf de Haidouks e il resto [del
paese] ha una tradizione e un modo di vita completamente differente".
Mentre la musica dei Balcani è di solito molto veloce, Taraf de Haidouks non
carica il coro con la stess intensità della Ciocarlia.
"La musica della Valacchia è più esemplare di cosa sappiamo della
Romania e degli Zingari, dell'immagine di violini e fisarmoniche che accostiamo
ai musicisti zingari." dice Winters.
La strumentazione tipica della regione include violini e cimbali - strumenti
dolci, il cui suono [Winter] paragona al tocco di un pianoforte, quando percuote
le corde con i martelletti.
In questo tour, i Taraf de Haidouks schiereranno due violini, un cimbalo, due
fisarmoniche, un fiato e tre cantanti, uno dei quali sarà aggiungerà un
violino al palcoscenico.
La descrizione di Winter rende l'impressione di un'entità piuttosto
anarchica. Dice che la band non ha mai avuto un leader. Compreso Nicolae Neascu,
l'ultimo violinista settantenne che è stato un simbolo - ma non un leader -
della banda, prima di morire due anni fa. Viceversa, ogni solista si trasforma
in leader - finché dura l'assolo.
Ma questo non è tanto un riflesso d come si intende la tipica banda zingara,
dice. E' più un riflesso dello stile deiTaraf de Haidouks e del loro approccio
vitale e istintivo.
Comunque, rassicura Winter, il pubblico giapponese sarà immediatamente
catturato dal loro entusiasmo.
"Quello che attrae i giapponesi è quel tipo di pazzia e di libertà che
la banda sprigiona sul palco" termina Winter, cosciente del colpo che i
componenti hanno fatto sul pubblico di Chicago. "Tutti pensano che la
società giapponese sia estremamente ordinata e organizzata, ma so che a loro
piace festeggiare e divertirsi come pazzi. Così, con i Taraf possono [lasciarsi
andare] e neanche noi sappiamo più stare al [loro passo]." scherza.
[...]
(Nov. 3, 2005)