Segnalazione di Stefano Pasta
Storie migranti
Il 21 Maggio del 2008 il Governo Italiano emana un decreto (Decreto Emergenza
Nomadi riguardante le Regioni Lazio, Campania e Lombardia) con il quale dichiara
lo stato di emergenza e attua una serie di misure dirette e indirette nei
confronti dei cittadini rom e sinti presenti sul territorio nazionale. A seguito
di tale decreto sulla base di tre Ordinanze Presidenziali emanate in data 30
Maggio 2008, i Prefetti di Napoli, Roma e Milano vengono nominati Commissari
Straordinari per l'emergenza nomadi, poiché, si legge nel preambolo del Decreto,
"[…] la situazione non è fronteggiabile con gli strumenti previsti dalla
normativa ordinaria".
A Milano, in Lombardia la politica attuata per fronteggiare la questione rom
segue due direzioni, una relativa alle "Aree di sosta autorizzata destinate ai
nomadi", ovvero gli undici campi regolari del Comune di Milano stesso e l'altra
che riguarda gli insediamenti definiti "campi abusivi".
Le risorse a disposizione della città di Milano e vincolate all'implementazione
di azioni rivolte ai cittadini rom e sinti arrivano a circa 13.000.000 di euro
destinati dal Ministero dell'Interno nel Luglio 2009 per fronteggiare
"l'emergenza nomadi". Del totale circa 4.000.000,00 euro sono destinati ad
attività sociali da realizzare all'interno dei campi regolari, il resto, ovvero
circa 9.000.000 euro, vengono spesi per azioni volte a migliorare la sicurezza
urbana e tutelare l'ordine pubblico, azioni che si concretizzano principalmente
negli sgomberi forzati dei campi abusivi.
Il presente contributo vuole fornire sinteticamente alcuni elementi relativi
alle politiche di sgombero attuate come unica misura di gestione degli
insediamenti abusivi, ovvero insediamenti di varie dimensioni (da poche persone
fino a 600 abitanti come accadde nel campo di Piazzale Alfieri alla Bovisa nel
2008) che sorgono spontaneamente su terreni privati o pubblici, palazzi
abbandonati, aree verdi etc…e abitati nella quasi totalità dei casi, da
cittadini rom di origine romena presenti sul territorio nazionale da ormai
alcuni anni.
La complessità della realtà rom e il suo declinarsi come questione
socio-politica infatti necessiterebbe di un approfondimento che non è possibile
esaurire in poche righe.
Nelle sue dichiarazioni pubbliche, il vice sindaco De Corato ha più volte
ribadito la volontà di eliminare la totalità degli insediamenti abusivi
allontanandone gli abitanti dal territorio milanese. Dal 2007 ad oggi la
soluzione proposta è dunque quella dello sgombero continuativo di tali
insediamenti con una frequenza che è andata intensificandosi fino a raggiungere
la media di circa uno o più sgomberi al giorno.
Sempre nelle dichiarazioni pubbliche dei politici interessati viene registrato
un significativo abbassamento delle presenze dei rom sul territorio cittadino,
numeri smentiti dai censimenti ufficiali realizzati dalla Questura nonché dalle
informazioni diffuse dalle agenzie di ricerca sociale e dagli enti del terzo
settore attivi a Milano ed hinterland.
Altro dato interessante che emerge da un'analisi diacronica della politica degli
sgomberi è che la stessa concorre in modo primario al riprodursi dei campi
stessi e in modo frequente all'interno di aree già ripetutamente sgomberate,
all'aumento del numero degli insediamenti abusivi, al peggioramento delle
condizioni di vita degli abitanti rom, all'interruzione di percorsi di
scolarizzazione dei minori, di inserimento lavorativo degli adulti e di tutela
sanitaria di minori e donne con particolare attenzione alle donne in gravidanza.
Le modalità di sgombero forzato adottate, oltre che violare il diritto ad un
alloggio adeguato, non tengono conto di nessuna delle procedure di garanzia
individuate dal Comitato sui Diritti Economici, Culturali e Sociali e delle
Nazioni Unite (CESCR) quali:
a) L'opportunità di una reale consultazione con gli interessati
b) Un adeguato e ragionevole preavviso per tutte le persone interessate prima
della data prevista per lo sgombero
c) Informazioni sugli sgomberi previsti e ove possibile sull'utilizzo successivo
del terreno o delle abitazioni, dovrebbero essere rese disponibili in tempi
ragionevoli a tutti coloro interessanti dai provvedimenti;
d) In particolare, quando sono coinvolti gruppi di persone, funzionari
governativi o loro rappresentanti dovrebbero essere presenti durante lo
sgombero,
e) Tutte le persone che effettuano lo sgombero dovrebbero essere correttamente
identificate
f) Gli sgomberi non dovrebbero aver luogo in condizioni climatiche
particolarmente avverse o di notte a meno che le persone coinvolte non ne diano
il consenso,
g) Dovrebbero essere forniti strumenti di ricorso legale e
h) dove possibile, assistenza legale alle persone che lo richiedono qualora
volessero ricorrere alla giustizia
Di seguito sono indicati i principali sgomberi effettuati dal 31.08.2010 al
30.09.2010 di cui è possibile trovare traccia in comunicati stampa, articoli e
dichiarazioni pubbliche.
A titolo di esempio si segnala la situazione del campo abusivo di Via Rubattino
sgomberato lo scorso 19 Novembre 2009 (300 persone) nonostante la mobilitazione
dell'intero quartiere che voleva preservare i percorsi di integrazione
scolastica e sociale di 36 minori e delle loro famiglie. Le insegnanti, i
genitori dei compagni di classe, le associazioni del terzo settore, a seguito
dello sgombero si sono mobilitate per collocare alcune delle famiglie.
Il 7 Settembre 2010 Via Rubattino arriva a contare nuovamente circa 200
presenze. All'appello mancano le circa 80 persone, tra adulti e minori, che sono
state inserite in percorsi di autonomia abitativa, inserimento lavorativo grazie
alla rete di solidarietà creata dai cittadini del quartiere e dalle
associazioni.
Tutti gli abitanti presenti al campo sono persone pluri- sgomberate che nei
giorni seguenti subiranno una vera e propria "caccia all'uomo".
(Greta Persico e Stefano Pasta, settembre 2010)
31 agosto 2010:
Parco Cassinis (2 campi): 35 Rom rumeni (25 adulti e 10 bambini) sgomberati
dalla polizia locale. Vengono smantellate 20 tende.
Dal 2007, totale sgomberi effettuati: 306.
03-04 settembre 2010: 6 sgomberi in 24 ore.
Via Zubiani: 20 rom rumeni vengono sgomberati da una zona di verde pubblico da
parte della polizia locale, 7 tende vengono demolite.
Via Zubiani: durante la notte, la polizia locale sgombera 15 Rom rumeni che
hanno acceso un fuoco per scaldarsi.
Parco Cassinis (nei pressi di via San Dionigi): 20 Rom rumeni sono sgomberati da
5 auto della polizia locale.
Via Malaga: 5 caravan appartenenti a Sinti provenienti dalla Sicilia vengono
sgomberati. I proprietari delle roulotte ricevono ammende pari a 450 euro.
Via Civitavecchia: 3 roulotte di Rom rumeni vengono sgomberate. I proprietari
delle roulotte ricevono una multa di 450 euro.
7 settembre 2010:
Rubattino: circa 180 rom rumeni vengono sgomberati sotto la pioggia. Per tutta
la giornata e nei giorni seguenti i rom vengono allontanati ripetutamente dai
luoghi dove cercano riparo. Alle donne sole o con minori di età superiore ai 5
anni circa vengono offerti alcuni posti presso il dormitorio pubblico sito in
viale Ortles; accettano la proposta in 29 tra cui 12 minori. Alle mamme con
minori neonati o molto piccoli viene offerta l'accoglienza presso alcune
comunità mamma-bambino in città e provincia; accettano il collocamento solo due
donne con due minori, altre rifiutano l'accoglienza per paura che i minori
vengano loro sottratti una volta in struttura. Agli uomini non viene fatta
alcuna proposta di accoglienza, ad esclusione di un nucleo di anziani anch'essi
collocati presso il dormitorio pubblico.
8 settembre 2010:
Un gruppo di rom – circa 30/40 persone, secondo le forze dell'ordine - sono
arrivati intorno alle 21 in via delle Regioni, zona Redecesio, in seguito allo
sgombero dell'insediamento di via Rubattino.
10 settembre, 2010:
Bacula; 40 Rom rumeni sgomberati.
Rubattino; 30 Rom rumeni sgomberati da via Caduti di Marcinelle-via Rubattino.
Due donne e un bambino accettano la separazione dal marito e vengono accolte in
comunità.
Via Ceresio: 4 caravan di un gruppo proveniente da Napoli viene sgomberato da
una rimessa di autobus
Via Novara: 12 roulotte di 40 Camminanti siciliani vengono sgomberate
13 settembre 2010:
Via Gozzoli: 24 Rom rumeni (di cui 6 bambini), provenienti da Rubattino sono
sgomberati, 9 tende e una baracca vengono demolite.
Sale a 320 il totale sgomberi effettuati dal 2007
15 settembre 2010:
Rogoredo (zona Tangenziale Est): 38 baracche e 2 tende vengono demolite dalla
polizia locale (22 poliziotti) in un'area pubblica. Secondo il Comune di Milano,
tutti i rom rumeni hanno rifiutato alternative di alloggio per donne e bambini.
Via Forlanini (ex polveriera in una zona abbandonata). 30 Rom rumeni sgomberati
da 3 pattuglie (polizia locale), 5 tende e una baracca vengono demolite. Nel
momento dello sgombero, erano presenti due soli uomini (di circa 35 anni). Via
Forlanini, come moltissimi altri luoghi di questo elenco, è stato sfrattato più
volte.
Via Toledo in zona Rogoredo: 8 Rom rumeni tra cui 2 bambini vengono sgomberati
dalla polizia locale e 2 baracche demolite. Nel luogo dove hanno vissuto vi era
un cantiere abusivo abbandonato con presenza di amianto.
16 Settembre 2010:
Bacula, 40 persone circa provenienti dal campo precedentemente sgomberato di via
Rubattino vengono nuovamente allontanate; non vengono fatte offerte alternative
di alloggio.
La situazione del cavalcavia Bacula è forse una tra le più emblematiche tra
tutti gli sgomberi presentati; non è infatti possibile, ad oggi, conteggiare gli
sgomberi effettuati realmente in tale insediamento.
Dalle testimonianze raccolte e ricostruendo le informazioni dei vari comunicati
stampa durante la maggior parte dell'anno vengono infatti realizzati circa due o
più sgomberi a settimana.
22 Settembre 2010:
Chiaravalle: 45 rom rumeni sgomberati dalla polizia locale (15 poliziotti) da
una zona tra il cimitero e l'abbazia di Chiaravalle. 5 tende e 8 baracche
vengono demolite.
Secondo le dichiarazioni di De Corato, erano presenti gli assistenti sociali ma
i rom hanno rifiutato le proposte di alloggio.
"Salgono a 335 gli sgomberi effettuati dal 2007 - sottolinea De Corato - 159 nel
2010[…]"
(Omnimilano.it del 22.09.2010 ore 11:16)
28 settembre 2010:
Via Cristina di Belgioioso: 7 baracche demolite in una zona privata, 20 Rom
rumeni sgomberati.