Allora... mentre a Milano la sinistra non sa cosa dire (che novità!) sui
"nomadi" il Comune è nella confusione più totale:
- da un lato dice di non volere più campi sosta in città, dall'altro vuole
costruirne uno per 600 persone a rotazione (in pratica, un Triboniano 2
senza politiche di integrazione);
- un comitato leghista ha raccolto 10.000 firme contro gli stessi leghisti
che siedono in consiglio comunale;
- la maggioranza in consiglio si spacca perché d'improvviso ha scoperto
che il piano finanziato dal ministro Maroni prevedeva anche di
consegnare
ben 25 case ai Rom che lasceranno il campo;
- per finire il finanziamento del piano scade al 31 dicembre, e dopo un
anno e mezzo che se ne parla, ancora non si è mosso niente.
Insomma, se il paragone non vi sembra azzardato, la situazione sembra una
ripetizione di quella dell'EXPO 2015:
chiacchiere, un casino di soldi in ballo, a cui nessuno vuole rinunciare, anche
se non c'è uno straccio di idea su come giustificarne la spesa.
Così, con le elezioni che si avvicinano,
CronacaQui (giornale noto per la sua indipendenza di giudizio) non
trova di meglio che prendersela con don Colmegna, che sarà pure un volpone, ma
in mezzo a questa gentaglia deve in qualche modo sopravvivere.
ULTIM'ORA
Mannaggia! Devo imparare a stare attento a come scrivo: avevo appena affermato che
dopo un anno e mezzo non succedeva niente, ed ecco il fulmine a ciel sereno...
COMUNICATO STAMPA con preghiera di diffusione
Milano, 24 settembre 2010
La presente viene inviata a nome delle famiglie di Rom italiani che da
oltre 20 anni abitano nel campo comunale di via Idro 62. Dal maggio
dell'anno scorso si parla dello sgombero del nostro campo, ma in tutto
questo tempo nessuno ci ha mai detto quando e come sarebbe avvenuto lo
sgombero, e soprattutto quale sarebbe stato il nostro destino, di cittadini
italiani che in questa zona risiedono, lavorano, mandano a scuola i figli.
Questa mattina si sono presentati i vigili, notificando ad una ventina di
famiglie (la quasi totalità del campo) un vero e proprio avviso di sfratto,
esecutivo entro 48 ore.
Difatti, in base ad una interpretazione del "Regolamento delle aree
destinate ai nomadi nel territorio del Comune di Milano" [art. 12 par.
a)], consegnatoci l'anno scorso, chi ha commesso reati perde
"l'autorizzazione all'ammissione e permanenza" nel campo e "l'assegnazione
del modulo abitativo", e con lui tutto il nucleo famigliare.
Questo Regolamento è stato oggetto di diverse contestazioni, sia a livello
italiano che da parte della Comunità Europea. Nessuno di quanti hanno
ricevuto la notifica si è mai macchiato di reati particolarmente gravi,
trattasi in buona parte di reati giudicati sospesi o di accattonaggio. A
qualcuno vengono addirittura contestati reati commessi negli anni '70. Reati
comunque antecedenti l'entrata in vigore di questo regolamento.
E' una misura a nostro giudizio crudele e ingiusta, soprattutto quando
riguarda tutto il nucleo famigliare. I nostri bambini hanno appena
ricominciato l'anno scolastico. E' lesivo dei diritti fondamentali della
persona.
Noi, cittadini italiani, non abbiamo alcun posto dove andare, né riusciremo
a trovarlo in 48 ore. A meno
di non doverci accampare per protesta davanti a Palazzo Marino o alla Casa
della Carità.
Le famiglie del campo comunale di via Idro 62
Per informazioni:
Antonio Braidic, 338-771.28.56