Segnalazione di
Alberto Maria Melis
Fondazione Anna
Ruggiu onlus COMUNICATO STAMPA
Cagliari 10 settembre 2010, Proprio mentre il Parlamento europeo approvava una
mozione di censura contro le espulsioni dei rom messe in atto da parte del
Governo francese e ribadiva, così, anche la censura contro la politica adottata
dal Governo italiano, le forze dell'ordine di Cagliari facevano irruzione nel
campo "nomadi" di Cagliari e prelevavano due giovani rom, un uomo ed una donna.
Il primo è stato rilasciato la sera con l'intimazione di lasciare l'Italia entro
5 giorni. La seconda, essendo già stata destinataria di un foglio di espulsione,
è stata processata per direttissima. La causa è stata rinviata e proseguirà
il prossimo lunedì 13 dopo che il P.M. ha chiesto la condanna ad un anno di
reclusione. Se, di per sé, è criticabile la cieca politica di espulsione
adottata dalle autorità, il caso in esame, per la sua particolarità, risulta
addirittura paradossale.
Laura e Zagor, infatti, sono due giovani entrambi nati e sempre vissuti in
Sardegna (ad Olbia e Cagliari), con la fedina penale pulita, che non sono mai
stati in nessun altro paese e non conoscono altra lingua che l'italiano ed il
romané, (la loro lingua materna).
Secondo il provvedimento delle autorità italiane, dovrebbero uscire dal paese
per recarsi non si sa dove, in un luogo che non hanno mai visto dove si parla
una lingua che non conoscono, senza il minimo mezzo di sussistenza.
La situazione appare paradossale anche per il fatto che entrambi i giovani,
sono stati a lungo regolarmente presenti nel comune di Cagliari in carico ai
rispettivi genitori e regolarmente iscritti all'anagrafe. Hanno perso tale
condizione solo perché è cambiata la posizione giuridica dei genitori o per
inadempimenti meramente burocratici, come la mancanza di presentazione di
istanza entro i termini previsti dalla legge.
L'espulsione e la condanna, accompagnata dall'espulsione, costituiscono un
atto di inaudita violenza che offende la dignità delle persone ed i fondamentali
diritti umani che la nostra Costituzione riconosce a tutte le persone
indipendentemente dalla cittadinanza, anche se presenti irregolarmente nel
territorio.
La stessa Corte Costituzionale, peraltro, ha sempre invocato il rispetto del
principio di ragionevolezza e di proporzionalità nell'applicazione delle norme.
A nessuna persona di buon senso può apparire ragionevole l'espulsione (verso
un ignoto inimmaginabile e terribile) di due giovani che sono nati e da quasi
trent'anni vivono in Sardegna senza che possa essere loro addebitata alcuna
colpa.
Facciamo appello al rispetto dei diritti fondamentali, alla ragionevolezza ed
al buon senso di chi è preposto al rispetto della legalità, per evitare atti che
costituirebbero una macchia per la nostra cultura giuridica e per la nostra
comunità.
La Fondazione si rivolgerà a tutte le autorità competenti ed invita tutti i
sinceri democratici a mobilitarsi per evitare questo grave atto possa essere
portato a compimento.
Il presidente: Gianni Loy
Gloy@unica.it
Tel. 3207232122