Da
Roma_Francais
Ci sono campi di fortuna, nascosti sotto un ponte, rannicchiati su un
terreno abbandonato... improvvisati dietro una strada. L'anticamera
dell'espulsione. E poi ci sono, tra i Rom, quelli che sopravvivono al vagare. A
Lilla, alcuni vivono nel vecchio ospedale Saint-Antoine, a Moulins.
Altri nel villaggio d'inserimento di Fives, in un pugno di case mobili. Altri
infine avrebbero potuto stabilirsi a Wazemmes. Nell'ex scuola privata di rue
Gantois, Saint-Michel. "Sette pezzi potevano essere trasformati molto
rapidamente, sarebbe bastato mettere due docce." Chi racconta è padre
Arthur, uno dei pionieri della questione rom nella metropoli. Pensava di avere
una soluzione d'emergenza per sette famiglie a Mons-en-Baroeul, alloggiati in
tende da quando le ruspe hanno demolito i loro ripari di fortuna a fine maggio.
Ma Rom in rue Gantois, il sindaco non ne vuole. "Non voglio aprire quella
scuola, anche se provvisoriamente", taglia corto Marie-Christine
Staniec-Wavrant.
"Come utilizzare"
A padre Arthur, che gli aveva telefonato in settimana, l'assistente del
comune di Lilla alla solidarietà ha opposto un niet categorico. Secondo
la socialista, Lilla non ha la vocazione per accogliere tutta la miseria del
mondo e fa già la sua parte. "Abbiamo 1.200 posti letti ricovero, il 30%
dell'agglomerato. E' sempre lo stesso, si porta la povertà dove c'è già. Padre
Arthur può chiedere a Bondues, Marcq-en-Baroeul o Lambersart." Cero. Ma questi
tre comuni non si sono autoproclamati "Città della solidarietà". Padre Arthur,
non demorde. "A Mons-en-Baroeul, queste famiglie sono state cacciate dal loro
bosco, sono finite con le loro poco cose nella metropolitana. Che ne sarà di loro?
Quella scuola sarebbe meglio per loro." C'è un esempio. Un precedente. A
gennaio, cinquanta Rom si stabilirono in una vecchia scuola privata a Ronchin.
Una struttura in disuso, messa a disposizione dal suo proprietario,
l'Associazione fondiaria di Lilla e periferia (AFLB). La stessa, braccio
immobiliare delle istituzioni cattoliche, recentemente ha avvertito padre
Arthur: Lilla ha una scuola privata vacante, Saint-Michel, chiusa a giugno 2009.
Alleluia, ha detto l'uomo di chiesa, che ha visto la possibilità di duplicare
l'esperienza di Ronchin.
Ma, l'AFLB non ne è più proprietaria. La sindaca ha fatto valere il suo
diritto di prelazione. L'edificio è suo. "L'atto è firmato," afferma Mme Staniec.
"Riguarda un programma di alloggi sociali." Padre Arthur propone un compromesso:
"Noi ci impegniamo a partire da una data convenuta. In attesa che si facciano i
lavori, si può utilizzarlo."
Ma Mme Staniec non vuole intendere. "Se ci incontreremo, non si potrà fare
niente. E poi mettere delle persone in un edificio non idoneo, non è rispondere
ai loro bisogni." Rinviando ancora le responsabilità alle città vicine. Morale,
quando Lambersart virerà a sinistra e la presidente Aubry negozierà una
soluzione europea a Bruxelles, allora i Rom saranno salvati. Padre Arthur avrà
la pazienza di attendere questo dono dal cielo? • S. B.