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Di Fabrizio (del 05/07/2010 @ 09:02:52, in sport, visitato 3180 volte)

Da Roma_und_Sinti (Su Johann Trollman, leggete anche QUI)

Spiegel International By Siobhán Dowling

(Manuel Trollmann)
Johann Trollmann era una giovane stella della boxe, quando i nazisti andarono al potere. Il punto culminante della sua carriera avrebbe dovuto essere la vincita del titolo dei pesi massimi leggeri nel 1933. Ma Trollman era Sinto, e quel titolo gli fu tolto. Presto, sarebbe caduto vittima del genocidio nazista.

Sembra uno strano posto per un ring di pugilato - annidato sotto un baldacchino di alberi in un tranquillo angolo di Viktoria Park nel quartiere di Kreuzberg di Berlino. La struttura è di cemento, la base è fortemente inclinata in una direzione ed una dozzina di oggetti sferici di cemento che assomigliano a guantoni da boxe si aggrappano alle corde. Ma cosa ci fa qui?

Lì vicino, una targa con la fotografia di un giovane ben messo in guantoni da boxe, chiarisce ogni confusione. Il ring tra gli alberi è un memoriale temporaneo dedicato a Johann Trollman, un pugile che fu privato dai nazisti nel 1933 del suo titolo dei pesi massimi leggeri, dopo aver vinto un incontro ad un tiro di sasso da lì in Fidicin Strasse. Non c'era posto per un campione come Trollmann nel Terzo Reich - lui era Sinto. E come mezzo milione di Rom e Sinti, sarebbe caduto vittima della politica razziale nazista di annientamento, morendo in un campo di concentramento nel 1944.

La forte pendenza della scultura, dice Alekos Hofstetter, membro di Bewegung Nurr, il gruppo di artisti che ha progettato il monumento, rappresenta "l'abisso in cui fu trascinato Trollmann."

Lungi dall'essere solo un memoriale statico, il sito, inaugurato il 9 luglio - 77° anniversario del titolo vittorioso di Trollmann, è stato quest'estate il palcoscenico per una serie di discorsi e concerti. Laboratori per i giovani locali hanno sottolineato la vita di Trollmann e la persecuzione dei Sinti e dei Rom - definiti "zingari" dai nazisti - nel Terzo Reich. Il nome del monumento è semplicemente "9841", il numero di Trollman da prigioniero nel campo di concentramento.

Snobbato per il colore della pelle

Nato nel 1907 vicino ad Hannover, il nome ufficiale di Trollmann era Johann, ma in famiglia e tra gli amici era conosciuto come Rukeli, dalla parola "albero" in lingua romanés. Cominciò ad allenarsi alla tenera età di otto anni e presto gareggiò col club pugilistico Heros Hannover.

Già prima che i nazisti arrivassero al potere, fu vittima del razzismo quando il comitato selezionatore per i Giochi Olimpici nel 1928 gli preferirono un pugile che aveva battuto da poco. Per tutta risposta, Trollmann si trasferì a Berlino diventando professionista. La paga era buona e vincere, non il colore della pelle, era l'unica cosa che importava.

La sua fama crebbe rapidamente all'inizio degli anni '30, e divenne famoso per il suo stile "danzante"; il suo aspetto che fece di lui un rubacuori. Hofstetter sostiene che Trollmann fu "uno degli inventori della boxe moderna." Il suo stile agile e dinamico si sposava con la competenza tecnica e fece di lui un precursore di Mohamed Alì. Come i nazisti guadagnarono popolarità, venne sempre più attaccato dalla stampa fanatica di destra, che lo etichettò come "lo zingaro sul ring".

Una volta che nel 1933 si assicurarono il potere politico, i nazisti furono rapidi nel prendere il controllo di uno sport che era diventato molto popolare nella Repubblica di Weimar. L'introduzione dopo la I guerra mondiale di un orario lavorativo più corto aveva dato più tempo libero e creato un pubblico attento alle manifestazioni sportive di massa. Considerato come uno sport prettamente proletario, grandi star del pugilato come Max Schmelling attraevano fan borghesi e celebrità come Bertolt Brecht.

Bandito dallo sport

La presa di potere nazista ebbe un effetto immediato nel mondo pugilistico, con alti funzionari del partito che presero posizione ai vertici della federazione e gli Ebrei immediatamente banditi dallosport. Sarebbe seguita presto la proibizione per Rom e Sinti.

Hitler era grandemente entusiasta di questo sport, dice Roger Repplinger - autore di un racconto di semi-fiction sulla vita di Trollman "Leg dich, Zigeneur" (Sdraiati, Zingaro)."Solo due sport erano menzionati nel Mein Kampf, jujitsu e pugilato," ha detto a SPIEGEL ONLINE. "Hitler guardava allo sport come una dote e questo lo rendeva  importante per i nazisti." Le SS ed i soldati si addestravano al pugilato ed era insegnato nelle scuole, la parola Boxen di origine inglese venne sostituita da Faustkampf, o pugni. "Per una nazione che si stava preparando alla guerra," spiega Repplinger, "la boxe era vista come molto utile."

"Alla fine, fu perché i nazisti videro la boxe come nobile che Rukeli perse il titolo," afferma. Quel titolo del 9 giugno fu tanto il punto culminante della carriera di Trollman, che il suo punto di svolta.

Lui ed il suo avversario Adolf Witt combatterono 12 riprese alla Birreria Bock di Fidicin Strasse. Trollmann fu chiaramente il migliore ed avrebbe dovuto vincere ai punti. Ma gli ufficiali nazisti  presenti all'incontro fecero pressione sulla giuria per un pareggio. Il pubblico si rivoltò e gli avvenimenti stavano per prendere una brutta piega.

"Quello era un pubblico esperto di pugilato e che poteva vedere che l'incontro veniva manipolato per fini politici," spiega Sophia Schmitz, storica della boxe di quel periodo. "La folla non era assolutamente disposta a prendere parte a questo tipo di manipolazione basata sul razzismo." Temendo per la propria sicurezza, la giuria cedette e Trollmann, piangendo di frustrazione per avere avuto la vittoria quasi tra le sue mani, fu trionfalmente premiato con la cintura del titolo.

La sua vittoria ebbe vita breve. Pochi giorni dopo gli fu notificato il ritiro del titolo per la sua "performance insoddisfacente."

Combattere per la dignità

Ciò che seguì fu tanto una farsa che, in qualche maniera, una vittoria morale per Trollmann. Fu obbligato a combattere un altro grosso incontro il 21 luglio, contro Gustav Eder. Ma stavolta gli fu ordinato di combattere nello stile "tedesco", che significava stare fermi e scambiarsi pugni. Trollman sapeva di essere sicuro di perdere abbandonando il suo stile in movimento, così decise di lasciare il segno in un altro modo. Si ricoprì il corpo di farina e tinse i capelli di biondo - diventando la caricatura di un ariano. Quando salì sul ring quella sera non combatteva per vincere, ma per mantenere la sua dignità.

"Dopo aver perso il titolo di campione, gli fu assolutamente chiaro cosa lo aspettava come pugile sotto il nazismo," dice Schmitz. Vede la sua apparizione come una dichiarazione: "Non mi permetterò di essere discreditato come Sinto, farò una burla di questa descrizione razzista di zingaro danzante ed invece combatterò come un pugile ariano."

Cacciato dallo sport, Trollman lottò invece per far quadrare il bilancio negli anni '30 e spesso dovette nascondersi per evitare di essere mandato nei nuovi "campi zingari" dove i nazisti radunavano Rom e Sinti prima di trasportarli nei campi di concentramento. Divorziò da sua moglie, una non-Sinta, per proteggere lei e la loro figlia. Poi iniziò la guerra e Trollmann fu richiamato e combatté sino al 1942, quando tutti i Rom e Sinti vennero dimessi dalla Wehrmacht. Il pugile, una volta famoso, fu subito arrestato e inviato nel campo di concentramento di Neungamme, vicino ad Amburgo.

Tentò di mantenere un basso profilo, ma il comandante del campo prima della guerra era stato un funzionario della boxe e riconobbe Trollmann. Lo costrinse a battersi, terribilmente indebolito dai lavori punitivi e dalla mancanza di cibo, per allenare di notte le SS. Era in gioco la sua sopravvivenza.

La commissione prigionieri decise di agire. Simularono la sua morte e fecero in modo di trasferirlo nell'adiacente campo di Wittenberge sotto falsa identità. Ma anche lì, l'ex stella fu presto riconosciuta e i prigionieri organizzarono un combattimento con Emil Cornelius, ex criminale ed odiato Kapo - uno dei prigionieri che godeva di privilegi per le sue responsabilità nel campo. Inevitabilmente Trollmann vinse e Cornelius cercò vendetta per la sua umiliazione. Obbligò Trollmann a lavorare tutto il giorno finché non fu esausto. E poi lo colpì a morte con una pala. Trollman aveva appena 36 anni.

Qualcosa di cui essere fieri

Silvio Peritore del Centro Culturale di Documentazione a Heidelberg dei Rom e Sinti Tedeschi dice che il destino di Trollmann fu simile a quello di molta della sua gente sotto i nazisti. "Quando vedete come ha sofferto: bandito dalla sua professione, ostracizzato, privato dei suoi diritti ed infine mandato ed ucciso in un campo di concentramento. E' un esempio dell'olocausto globale dei Sinti e dei Rom," ha detto a SPIEGEL ONLINE.

Peritore spiega che i giovani sono particolarmente alla biografia di Trollmann, quando arrivano al centro di documentazione in visita scolastica. "Ha incarnato lo spirito sportivo ed era una persona coraggiosa." Rispettano il modo in cui si oppose ai nazisti e"possono identificarsi in lui".

Dato che il monumento a Trollmann è a Berlino solo temporaneamente prima di essere mandato in altre città, avrà un monumento permanente a Berlino questo giovedì nella forma di un Stolperstein, una "pietra d'inciampo". Questi mini-monumenti sono piccole piazze in bronzo che onorano i singoli vittime dei nazisti, e piazzate su vari marciapiedi nel paese. L'artista Gunter Demnig piazzerà lo Stolperstein di Trollmann all'esterno dell'ex birreria di Kreuzberg dove avvenne l'incontro per il titolo. Alla fine di quest'anno si dovrebbe costruire tra il Reichstag e la Porta di Brandeburgo un monumento permanente ai Sinti e Rom uccisi d'Europa, dopo quasi due decadi di ritardo.

Peritore dice che il monumento è vitale per la comunità, spiegando che il genocidio inflitto dai nazisti ha avuto un grande impatto sull'identità dei Rom e Sinti in Germania. "In ogni famiglia c'è stato qualcuno assassinato. Nella mia famiglia abbiamo perso molti parenti ad Auschwitz ed un riconoscimento dei nostri morti è molto importante per la nostra auto-immagine, per la nostra identità," dice. "Dobbiamo sensibilizzare la gente alle attuali forme di pregiudizio contro i Rom e i Sinti."

L'artista Hofstetter dice che il monumento a Trollmann è importante per stabilire la connessione con la discriminazione odierna e per creare un'immagine positiva dei Rom e dei Sinti. "Stiamo mostrando che sono una parte della cultura tedesca. Trollmann era un campione e i giovani Rom e Sinti possono esserne fieri."

Si può vedere il monumento a Trollman in Viktoria Park sino al 16 luglio. La cerimonia di inaugurazione dello Stolperstein per Johann Trollmann [è avvenuta] in Fidicin Strasse il 1 giugno alle 16.30. Per ulteriori informazioni (in tedesco): http://www.trollmann.info

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