Da
Roma_und_Sinti (Su Johann Trollman, leggete anche
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Spiegel International By Siobhán Dowling
(Manuel Trollmann)
Johann Trollmann era una giovane stella della boxe, quando i nazisti andarono
al potere. Il punto culminante della sua carriera avrebbe dovuto essere la
vincita del titolo dei pesi massimi leggeri nel 1933. Ma Trollman era Sinto, e
quel titolo gli fu tolto. Presto, sarebbe caduto vittima del genocidio nazista.
Sembra uno strano posto per un ring di pugilato - annidato sotto un
baldacchino di alberi in un tranquillo angolo di Viktoria Park nel quartiere di
Kreuzberg di Berlino. La struttura è di cemento, la base è fortemente
inclinata in una direzione ed una dozzina di oggetti sferici di cemento che
assomigliano a guantoni da boxe si aggrappano alle corde. Ma cosa ci fa qui?
Lì vicino, una targa con la fotografia di un giovane ben messo in guantoni da
boxe, chiarisce ogni confusione. Il ring tra gli alberi è un memoriale
temporaneo dedicato a Johann Trollman, un pugile che fu privato dai nazisti nel
1933 del suo titolo dei pesi massimi leggeri, dopo aver vinto un incontro ad un
tiro di sasso da lì in Fidicin Strasse. Non c'era posto per un campione come
Trollmann nel Terzo Reich - lui era Sinto. E come mezzo milione di Rom e Sinti,
sarebbe caduto vittima della politica razziale nazista di annientamento, morendo
in un campo di concentramento nel 1944.
La forte pendenza della scultura, dice Alekos Hofstetter, membro di Bewegung
Nurr, il gruppo di artisti che ha progettato il monumento, rappresenta "l'abisso
in cui fu trascinato Trollmann."
Lungi dall'essere solo un memoriale statico, il sito, inaugurato il 9 luglio
- 77° anniversario del titolo vittorioso di Trollmann, è stato quest'estate il
palcoscenico per una serie di discorsi e concerti. Laboratori per i giovani
locali hanno sottolineato la vita di Trollmann e la persecuzione dei Sinti e dei
Rom - definiti "zingari" dai nazisti - nel Terzo Reich. Il nome del monumento è
semplicemente "9841", il numero di Trollman da prigioniero nel campo di
concentramento.
Snobbato per il colore della pelle
Nato nel 1907 vicino ad Hannover, il nome ufficiale di Trollmann era Johann,
ma in famiglia e tra gli amici era conosciuto come Rukeli, dalla parola "albero"
in lingua romanés. Cominciò ad allenarsi alla tenera età di otto anni e presto gareggiò
col club pugilistico Heros Hannover.
Già prima che i nazisti arrivassero al potere, fu vittima del razzismo quando
il comitato selezionatore per i Giochi Olimpici nel 1928 gli preferirono un
pugile che aveva battuto da poco. Per tutta risposta, Trollmann si trasferì a
Berlino diventando professionista. La paga era buona e vincere, non il colore
della pelle, era l'unica cosa che importava.
La sua fama crebbe rapidamente all'inizio degli anni '30, e divenne famoso
per il suo stile "danzante"; il suo aspetto che fece di lui un rubacuori. Hofstetter
sostiene che Trollmann fu "uno degli inventori della boxe moderna." Il suo stile
agile e dinamico si sposava con la competenza tecnica e fece di lui un
precursore di Mohamed Alì. Come i nazisti guadagnarono popolarità, venne sempre
più attaccato dalla stampa fanatica di destra, che lo etichettò come "lo zingaro
sul ring".
Una volta che nel 1933 si assicurarono il potere politico, i nazisti furono
rapidi nel prendere il controllo di uno sport che era diventato molto popolare
nella Repubblica di Weimar. L'introduzione dopo la I guerra mondiale di un
orario lavorativo più corto aveva dato più tempo libero e creato un pubblico
attento alle manifestazioni sportive di massa. Considerato come uno sport
prettamente proletario, grandi star del pugilato come Max
Schmelling attraevano fan borghesi e celebrità come Bertolt Brecht.
Bandito dallo sport
La presa di potere nazista ebbe un effetto immediato nel mondo pugilistico,
con alti funzionari del partito che presero posizione ai vertici della
federazione e gli Ebrei immediatamente banditi dallosport. Sarebbe seguita
presto la proibizione per Rom e Sinti.
Hitler era grandemente entusiasta di questo sport, dice Roger Repplinger -
autore di un racconto di semi-fiction sulla vita di Trollman "Leg dich, Zigeneur"
(Sdraiati, Zingaro)."Solo due sport erano menzionati nel Mein Kampf, jujitsu e
pugilato," ha detto a SPIEGEL ONLINE. "Hitler guardava allo sport come una dote
e questo lo rendeva importante per i nazisti." Le SS ed i soldati si
addestravano al pugilato ed era insegnato nelle scuole, la parola Boxen
di origine inglese venne sostituita da Faustkampf, o pugni. "Per una
nazione che si stava preparando alla guerra," spiega Repplinger, "la boxe era
vista come molto utile."
"Alla fine, fu perché i nazisti videro la boxe come nobile che Rukeli perse
il titolo," afferma. Quel titolo del 9 giugno fu tanto il punto culminante della
carriera di Trollman, che il suo punto di svolta.
Lui ed il suo avversario Adolf Witt combatterono 12 riprese alla Birreria
Bock di Fidicin Strasse. Trollmann fu chiaramente il migliore ed avrebbe dovuto
vincere ai punti. Ma gli ufficiali nazisti presenti all'incontro fecero
pressione sulla giuria per un pareggio. Il pubblico si rivoltò e gli avvenimenti
stavano per prendere una brutta piega.
"Quello era un pubblico esperto di pugilato e che poteva vedere che
l'incontro veniva manipolato per fini politici," spiega Sophia Schmitz, storica
della boxe di quel periodo. "La folla non era assolutamente disposta a prendere
parte a questo tipo di manipolazione basata sul razzismo." Temendo per la
propria sicurezza, la giuria cedette e Trollmann, piangendo di frustrazione per
avere avuto la vittoria quasi tra le sue mani, fu trionfalmente premiato con la
cintura del titolo.
La sua vittoria ebbe vita breve. Pochi giorni dopo gli fu notificato il
ritiro del titolo per la sua "performance insoddisfacente."
Combattere per la dignità
Ciò che seguì fu tanto una farsa che, in qualche maniera, una vittoria morale
per Trollmann. Fu obbligato a combattere un altro grosso incontro il 21 luglio,
contro Gustav Eder. Ma stavolta gli fu ordinato di combattere nello stile
"tedesco", che significava stare fermi e scambiarsi pugni. Trollman sapeva di
essere sicuro di perdere abbandonando il suo stile in movimento, così decise di
lasciare il segno in un altro modo. Si ricoprì il corpo di farina e tinse i
capelli di biondo - diventando la caricatura di un ariano. Quando salì sul ring
quella sera non combatteva per vincere, ma per mantenere la sua dignità.
"Dopo aver perso il titolo di campione, gli fu assolutamente chiaro cosa lo
aspettava come pugile sotto il nazismo," dice Schmitz. Vede la sua apparizione
come una dichiarazione: "Non mi permetterò di essere discreditato come Sinto,
farò una burla di questa descrizione razzista di zingaro danzante ed invece
combatterò come un pugile ariano."
Cacciato dallo sport, Trollman lottò invece per far quadrare il bilancio
negli anni '30 e spesso dovette nascondersi per evitare di essere mandato nei
nuovi "campi zingari" dove i nazisti radunavano Rom e Sinti prima di
trasportarli nei campi di concentramento. Divorziò da sua moglie, una non-Sinta,
per proteggere lei e la loro figlia. Poi iniziò la guerra e Trollmann fu
richiamato e combatté sino al 1942, quando tutti i Rom e Sinti vennero dimessi
dalla Wehrmacht. Il pugile, una volta famoso, fu subito arrestato e inviato nel
campo di concentramento di Neungamme, vicino ad Amburgo.
Tentò di mantenere un basso profilo, ma il comandante del campo prima della
guerra era stato un funzionario della boxe e riconobbe Trollmann. Lo costrinse a
battersi, terribilmente indebolito dai lavori punitivi e dalla mancanza di cibo,
per allenare di notte le SS. Era in gioco la sua sopravvivenza.
La commissione prigionieri decise di agire. Simularono la sua morte e fecero
in modo di trasferirlo nell'adiacente campo di Wittenberge sotto falsa identità.
Ma anche lì, l'ex stella fu presto riconosciuta e i prigionieri organizzarono un
combattimento con Emil Cornelius, ex criminale ed odiato Kapo - uno dei
prigionieri che godeva di privilegi per le sue responsabilità nel campo.
Inevitabilmente Trollmann vinse e Cornelius cercò vendetta per la sua
umiliazione. Obbligò Trollmann a lavorare tutto il giorno finché non fu esausto.
E poi lo colpì a morte con una pala. Trollman aveva appena 36 anni.
Qualcosa di cui essere fieri
Silvio Peritore del Centro Culturale di Documentazione a Heidelberg dei Rom e
Sinti Tedeschi dice che il destino di Trollmann fu simile a quello di molta
della sua gente sotto i nazisti. "Quando vedete come ha sofferto: bandito dalla
sua professione, ostracizzato, privato dei suoi diritti ed infine mandato ed
ucciso in un campo di concentramento. E' un esempio dell'olocausto globale dei
Sinti e dei Rom," ha detto a SPIEGEL ONLINE.
Peritore spiega che i giovani sono particolarmente alla biografia di
Trollmann, quando arrivano al centro di documentazione in visita scolastica. "Ha
incarnato lo spirito sportivo ed era una persona coraggiosa." Rispettano il modo
in cui si oppose ai nazisti e"possono identificarsi in lui".
Dato che il monumento a Trollmann è a Berlino solo temporaneamente prima di
essere mandato in altre città, avrà un monumento permanente a Berlino questo
giovedì nella forma di un Stolperstein, una "pietra d'inciampo". Questi
mini-monumenti sono piccole piazze in bronzo che onorano i singoli vittime dei
nazisti, e piazzate su vari marciapiedi nel paese. L'artista Gunter Demnig
piazzerà lo Stolperstein di Trollmann all'esterno dell'ex birreria di
Kreuzberg dove avvenne l'incontro per il titolo. Alla fine di quest'anno si
dovrebbe costruire tra il Reichstag e la Porta di Brandeburgo un monumento
permanente ai Sinti e Rom uccisi d'Europa, dopo quasi due decadi di ritardo.
Peritore dice che il monumento è vitale per la comunità, spiegando che il
genocidio inflitto dai nazisti ha avuto un grande impatto sull'identità dei Rom
e Sinti in Germania. "In ogni famiglia c'è stato qualcuno assassinato. Nella mia
famiglia abbiamo perso molti parenti ad Auschwitz ed un riconoscimento dei
nostri morti è molto importante per la nostra auto-immagine, per la nostra
identità," dice. "Dobbiamo sensibilizzare la gente alle attuali forme di
pregiudizio contro i Rom e i Sinti."
L'artista Hofstetter dice che il monumento a Trollmann è importante per
stabilire la connessione con la discriminazione odierna e per creare un'immagine
positiva dei Rom e dei Sinti. "Stiamo mostrando che sono una parte della cultura
tedesca. Trollmann era un campione e i giovani Rom e Sinti possono esserne
fieri."
Si può vedere il monumento a Trollman in Viktoria Park sino al 16 luglio.
La cerimonia di inaugurazione dello Stolperstein per Johann Trollmann [è
avvenuta] in Fidicin Strasse il 1 giugno alle 16.30. Per ulteriori informazioni
(in tedesco): http://www.trollmann.info