PeaceReporter.net
I rom chiedono al Comune di Milano di essere coinvolti nelle trattative che
li riguardano
"Non siamo gente cattiva, vogliamo solo vivere in pace". Così dice Marian,
uno degli abitanti del campo di via Triboniano, al termine della conferenza
stampa organizzata a Milano dalla Federazione Rom&Sinti insieme. Obiettivo
dell'incontro, denunciare la situazione della comunità rom nel capoluogo
lombardo. "Siamo molto preoccupati – dice Dijana Pavlovic, vicepresidente della
Federazione – quello che si sta verificando a Milano è anomalo, anche rispetto
alle altre città italiane". A impensierire i rom è il continuo ricorso alla
pratica degli sgomberi che ormai sistematicamente viene portato avanti dalle
autorità milanesi, senza alcuna proposta alternativa. "Dal 2007 a oggi –
prosegue la Pavlovic – nella città sono stati effettuati 271 sgomberi, ben 95
solo nei premi mesi del 2010. Quasi la totalità degli zingari allontanati vive
ancora a Milano: lo sgombero non è una soluzione. Il ministero degli Interni ha
stanziato 13 milioni di euro per affrontare il problema dei rom nel capoluogo,
ma il Comune non fornisce spiegazioni chiare sull'utilizzo di questi soldi. In
base ai dati forniti dalla Caritas e dalla Casa della Carità, nove dei tredici
milioni verranno utilizzati per la sicurezza. Tradotto significa per gli
sgomberi e l'installazione delle telecamere nei campi, che poi verranno
dismessi. Solo i restanti quattro milioni verranno usati per l'inserimento
sociale dei rom, di cui un milione e 800mila per l'inserimento nelle case".
Secondo la comunità rom, le risorse stanziate, se usate in maniera diversa,
potrebbero risolvere una volta per tutte il problema legato alla loro presenza
sul territorio. Manca, però, una qualsiasi forma di dialogo con i responsabili
del Comune, il vice-sindaco Riccardo De Corato, e Mariolina Moioli, assessore
alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali. "Nessuno parla con noi – dice Marian
-. Nel campo di Triboniano, dove abito, la situazione è critica. Sappiamo che
entro il 30 agosto il campo verrà sgomberato per fare spazio all'Expo, ma nulla
di più. Ci sono 220 bambini, molti di loro sono nati in Italia e vanno a scuola.
Che senso ha spingerli su una strada, così ci obbligheranno a rubare. Sono
romeno e sono in Italia da quasi 10 anni, ho tre figli di 15, 10 e 5 anni e loro
non parlano romeno, perché si sentono italiani. Alcuni di noi sbagliano, ma non
è giusto che paghiamo tutti e che veniamo discriminati o tenuti all'oscuro delle
trattative. Siamo esseri umani e sappiamo parlare. Venite nei campi a
conoscerci, così cambierete idea su di noi".
Smentito anche il luogo comune secondo cui da parte della comunità rom non viene
mai fatta alcuna proposta concreta, quasi fossero incapaci di formularla e fosse
il loro obiettivo vivere nelle discariche o nelle zone più degradate della
città. Nel corso dell'incontro gli zingari di Triboniano hanno fatto riferimento
a una lettera, indirizzata al Comune di Milano, che conteneva dei suggerimenti
per una soluzione del problema dopo l'effettuazione dell'annunciato sgombero. Le
proposte si concretizzano in quattro punti e di questi due sono particolarmente
interessanti e riguardano la volontà di trovare una casa in affitto e la
possibilità del rimpatrio assistito, che molti non escludono, a patto che venga
eseguito in maniera civile. "Assegnateci una caserma dismessa – si legge nel
testo – o un immobile da riadattare all'abitabilità, di proprietà pubblica o di
Enti religiosi. Assegnate a questi ultimi parte dei fondi a noi destinati dal
Governo o dalla Comunità europea per l'acquisto di materiale edile e per il
compenso a un tecnico supervisore e noi ristruttureremo gratuitamente i
locali...". Proposte che fino a questo momento sono cadute nel vuoto. Quel che è
certo, è che entro fine anno verranno sgomberati altri quattro campi regolari:
via Novara, via Idro, via Triboniano e via Bonfadini.
Benedetta Guerriero
c6.tv
Video | Rom e Sinti a convegno: "Gli sgomberi? Parlatene con noi"
Milano. Che fine fanno i rom dopo gli sgomberi? Che fine faranno quelli del
campo di via Triboniano? La Federazione Rom e Sinti Insieme, durante una
conferenza stampa, ha spiegato ai milanesi la grave situazione che sta colpendo
la minoranza Rom nella nostra città. Secondo la Federazione la "politica degli
sgomberi" attuata da questa amministrazione comunale è "del tutto inutile,
perchè si tratta - come ha spegato Dijana Pavlovic vice presidente della
Federazione- di uno spreco di denaro, denaro pubblico, perchè queste persone non
fanno altro che andare da un'altra parte per poi essere sgomberate anche da lì".
Un problema quello dei Rom a Milano che parte anche dalla mancata comunicazione
tra la parti. "Difficilmente l'amministrazione parla direttamente con i
rappresentanti dei campi, e questo è sbagliato, noi con il Comune dobbiamo
sempre parlare attraverso intermediari" racconta Adrian Tanase, abitante del
campo rom di via Triboniano. Secondo la Federazione dei 13 milioni di euro che
il Ministero degli Interni ha stanziato per la questione Rom, solamente 1
milione e 800 mila andrebbero investiti nella soluzione abitativa, e solamente
800mila per l'inserimento lavorativo. Nove milioni, invece, sono destinati alla
"sicurezza" il che significa ulterori sgomberi, cancellate, telecamere e altri
sistemi per mettere in sicurezza campi che rimarranno, secondo le previsioni,
comunque vuoti. La Federazione ha parlato anche di "azioni legali" in
preparazione per i fatti di Triboniano. Abbiamo incontrato Diana Pavlovic,vice
presidente della Federazione e Adrian Tanase rom del campo di via Triboniano.
Servizio ed interviste di Federica Giordani