4 giugno 2010 - di Tiziana Paolocci
Il campo nomadi di Tor de' Cenci tra tre mesi sarà solo un ricordo. Il
Campidoglio ne ha disposto la chiusura tra settembre e ottobre prossimo e ieri
il delegato del sindaco alla Sicurezza, Giorgio Ciardi, lo ha comunicato
ufficialmente durante un sopralluogo nell'accampamento compiuto insieme al
presidente della commissione comunale Politiche sociali e sanità, Giordano Tredicine, al capo dell'Ufficio per il coordinamento operativo all'emergenza
rom, Antonio Di Maggio e al presidente del municipio XII, Pasquale Calzetta.
«Entro fine mese riteniamo che vengano individuate le aree destinate ai futuri
campi nomadi attrezzati - ha spiegato Tredicine - lunedì verranno aperte in
prefettura le buste del bando che contengono i siti candidati. Dovrebbero essere
quattro, tre maxicampi e uno transitorio, ma non escludiamo che possano essere
di più se le aree candidate sono piccole».
Il primo insediamento che chiuderà i battenti sarà quello della Martora,
seguito da Tor de' Cenci, mentre riprenderanno tra qualche settimana le
operazioni di fotosegnalamento degli abitanti nell'insediamento sulla via
Pontina. Fino a oggi sono stati censiti infatti circa cento maggiorenni, ma ne
mancano ancora 230. Ciardi ha promesso anche la realizzazione di un tavolo
tecnico composto dai rappresentanti del Comune coinvolti nel piano nomadi per
suggerire le priorità nei trasferimenti, in relazione alla vicinanza o meno con
i centri abitati. Al tavolo, che si riunirà mensilmente per delineare le varie
strategie operative, siederanno anche Tredicine e il presidente della
commissione Sicurezza Fabrizio Santori che lavorerà in sinergia con il direttore
del V dipartimento Angelo Scozzafava.
I nomadi guardano al futuro con entusiasmo, anche se trapela qualche timore
riguardo ai tempi e ai modi del loro trasferimento. «Siamo pronti ad andar via
se viene mantenuta la parola data, ma il campo non si muove da qui finché quello
nuovo non sarà pronto», dichiara Ferid Sejdic, portavoce del campo Tor de Cenci.
«Vogliamo sapere con certezza in che zona andremo a vivere - sottolinea
Sejdic - siamo qui da quindici anni. È fondamentale che si rispettino gli
impegni. Abbiamo firmato l'accordo per il trasferimento alcuni giorni fa perché
ci è stato detto che una nostra cooperativa si occuperà della manutenzione e
della pulizia del nuovo campo. In questo modo il Comune invece di pagare
soggetti esterni ci darà la possibilità di avere un lavoro onesto».