Il campo nomadi di via Bassette (archivio)
Corriere del Veneto.it
La Finanza: alla proprietaria del terreno di via Bassette ogni «nucleo
abitativo» versava 100 euro, pari a 30mila euro in due anni
PADOVA - Le 70 famiglie nomadi del campo di via Bassette lo avevano sempre
detto: «Noi paghiamo l'affitto alla proprietaria del terreno sul quale stiamo».
Ciò che non avevano mai spiegato, invece, è che quel denaro veniva corrisposto
in nero. E fuori da ogni regolamento in materia di locazione. A scoprirlo sono
stati nei giorni scorsi gli uomini della Compagnia di Padova della Guardia di
Finanza, comandati dal capitano Giovanni Pipola. Ad intascarsi il denaro,
frodando così il fisco, era una donna di 37 anni, Sara Michelon di Padova, che
tra l'altro vive nello stesso campo degli zingari. La donna, titolare del
terreno agricolo dove sono alloggiati i camper delle famiglie nomadi, si faceva
corrispondere una cifra pari a circa 100 euro per ogni «nucleo abitativo» e, in
questo modo, avrebbe incassato in meno di due anni oltre 30 mila euro.
I finanzieri, che hanno individuato l'inganno circa un mese fa, durante i lavori
di costruzione della nuova rete di recinzione del campo fatta mettere dal
Comune, avrebbero scoperto inoltre nelle roulotte degli zingari un consistente
numero di «pizzini», su cui erano segnati gli estremi degli accordi tra i capi
famiglia e la 37enne padrona del terreno. Tutta carta straccia per il fisco e
per lo Stato, ovviamente. Che però ora potrebbe costare cara sia alla
proprietaria, sia al suo suocero 55enne, Amedeo Mazzarella di Loreggia, che
secondo i finanzieri era il vero burattinaio dell'intera vicenda. Mazzarella,
infatti, avrebbe intestato tutto alla parente, in modo da nascondere le
proprietà al fisco. I due sono stati segnalati all'Agenzia delle Entrate e
dovranno corrispondere tutte le somme non dovute, oltre che le tasse sulle
pigioni e le imposte sui contratti. Una somma sicuramente più alta di quella
incassata con gli affitti in nero.
Giovanni Viafora - 03 giugno 2010