Segnalazione di Gianluca Tarasconi
TU TAJ ME IO E TE
DIRITTI DEL POPOLO ROM E CONVIVENZA
LA SCUOLA LA CASA LA FAMIGLIA
I BAMBINI DI RUBATTINO E ALTRE STORIE
NOI NON CI STANCHIAMO.
SI STANCHERANNO PRIMA LORO.
Che cosa succede nel cuore di un bambino rom che si mette la cartella sulle
spalle e, un giorno dopo l'altro, va a scuola, accolto, amato e rispettato?
Che cosa succede nel cuore di uomini e donne rom che vedono rispettati i loro
diritti e la loro dignità?
E che cosa succede invece quando le ruspe cancellano i diritti e la dignità?
Milano
29 Aprile 2010
Camera del Lavoro
Corso di Porta Vittoria 43 -
Salone Di Vittorio
dalle ore 19.30
ore 19.30 - APERITIVO SOLIDALE
Installazioni video
Musica dal vivo con i Muzikanti di Balval
Mostra "Immagini e storie dei bambini di Rubattino"
ore 20.30 - VITA DA ROM
Intervengono:
Tommaso Vitale, professore di sociologia dell'Università di Milano-Bicocca
Stefano Pasta, volontario del servizio rom della comunità di S. Egidio
Assunta Vincenti, Marialuisa Amendola, mamme Rubattino
Jovica Jovic, musicista
Introduce
Paolo Limonta, maestro elementare
Modera
Patrizia Quartieri, Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Pari
Opportunità
Comitato Zona 3 per una Scuola di Qualità
Una nota di Ernesto Rossi
Una delle cose più belle in assoluto che sono successe (stanno
succedendo) in questa città negli ultimi tempi riguarda, stranamente forse, e
comunque in modo inedito, i bambini rom, ripetutamente cacciati e respinti dai
luoghi di fortuna in cui vivono con le loro famiglie, e conseguentemente dalla
scuola, che molti di loro frequentano con grande passione.
Riguarda la rivolta civile (raramente questo termine appare così appropriato) di
alcune maestre ed anche di alcuni genitori degli altri bambini, i
piccoli gagè loro compagni di classe, contro l'esclusione e il rifiuto.
I bambini appartengono a tutti, rappresentano un possibile futuro: meglio e più
insieme crescono, e più c'è speranza che la diversità, come spesso si sente
ripetere, venga riconosciuta quella ricchezza che è, anche in natura (ma noi
umani, almeno in parte poco apparteniamo a questa ‘natura', cui ci siamo
sottratti, promessa, condizione, speranza di un futuro diverso).
Questa storia verrà presentata e discussa nella serata del 29 aprile in Camera
del Lavoro di Milano alle 19.30: l'esperienza di Rubattino, luogo geometrico
della violenza insensata (ma c'è una violenza sensata?) contro gl'inermi, che
nasce, come diceva Curzio Malaparte, da "Una misteriosa paura degli inermi"e
induce il "furor d'abiezione".
Ci sono bambini, altrove, che a scuola vengono lasciati senza mensa, a pane e
acqua; refezione non più usata, nell'Italia democratica, nemmeno per i
carcerati. Milano, essendo città accogliente e civile – e ricca - non commette
di queste brutalità; ma essendo anche pratica e concreta, risolve il problema
alla radice: niente scuola, niente problemi. Sapete? è il decoro, che va
tutelato; bisogna difendere, con le unghie, con i denti, con uomini in assetto
antisommossa, la nostra sicurezza.
A questa vicenda milanese rimane tristemente (e vergognosamente) estranea
l'amministrazione della città, sindaco, vicesindaco decorato al valor incivile,
assessori, consiglieri comunali, zonali, cattivi consiglieri malconsigliati:
loro sono i mandanti. Che, come l'assessora competente, durante uno sgombero,
proprio a Rubattino, vanno a celebrare la Giornata Mondiale dell'Infanzia. E
mentre lì parlano, nemmeno gli si strozza la voce in gola.
Quella che si presenta giovedì sera in Camera del Lavoro è dunque una storia che
tutti dovrebbero conoscere, per capire, imparare, ragionare. Per tirare – poi -
un mezzo sospiro di sollievo: non siamo ancora perduti.
Veniteci.