Segnalazione di Agostino Rota Martir
PisaNotizie Sarebbe stato un corto circuito elettrico a generare le fiamme che hanno
distrutto le abitazioni dove vivono 16 persone di cui 10 minori. Fortunatamente
non vi è stato alcun ferito. “Abbiamo perso tutto: vestiti, libri di scuola,
documenti, i nostri risparmi, mentre le case che sono state costruite rimangono
ancora chiuse”. Domattina un incontro presso la Società della Salute tra le
famiglie e l'assessore alle politiche sociali Ciccone, per affrontare
l'emergenza. [...]
Nella notte tra venerdì e sabato intorno alle 3 della mattina è divampato un
terribile incendio in una delle "baracche" del Campo di Coltano e da qui
rapidamente si è propagato distruggendone altre due che si trovavano accanto. Le
fiamme sono state innescate da un corto circuito elettrico e poi velocemente
hanno avvolto le abitazioni.
Per fortuna uno degli abitanti ha sentito un rumore, all'inizio scambiandolo per
la pioggia, poi subito dopo l'odore di bruciato. L'uomo si è alzato dal letto
dove dormiva con la famiglia e ha visto una delle stanze completamente a fuoco.
L'allarme è stato immediato, i genitori e i ragazzi più grandi hanno portato
subito i bambini più piccoli fuori dalle baracche. Uno dei capi famiglia, ha
avuto la prontezza di chiudere le bombole del gas attaccate alla cucina che non
sono esplose.
"E' stata una questione di pochi minuti - ci raccontano ancora sotto schock le
famiglie - non siamo riusciti a prendere niente, solo a portare via i bambini".
"Abbiamo perso tutto - racconta una delle bambine - tutti i nostri vestiti, i
libri e quaderni di scuola sono andati bruciati. E ora che cosa facciamo? E'
stata veramente tanta la paura".
Si tratta complessivamente di 16 persone di cui 10 minori che ora non hanno un
tetto: "Anche i nostri risparmi che tenevamo nella baracca sono andati bruciati.
Non abbiamo avuto la possibilità neanche di prendere i nostri documenti di
identità, i nostri passaporti, che per noi sono un bene preziosissimo".
"Io è dodici anni - ci spiega uno dei signori che vive in una delle baracche
bruciate - che vivo qui. Questa notte potevamo morire, e un simile incidente si
può anche ripetere, e non è una cosa giusta".
Ancora nella tarda mattinata dalle macerie esce il fumo, e l'odore delle
plastiche e degli altri materiali bruciati dal fuoco ti entra nella gola
provocando un notevole fastidio. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto
per spegnere le fiamme, ora la zona è da bonificare e c'è da trovare una
soluzione di emergenza per queste famiglie che non hanno un tetto.
"Stiamo cercando una ditta - spiega uno dei tecnici della Società della Salute
che abbiamo trovato sul posto - che invii nella giornata di oggi una ruspa per
rimuovere le macerie, e attendiamo risposte dalla Croce Rossa per avere delle
strutture mobili dove poter alloggiare queste famiglie. E domattina presso la
Società della Salute l'assessore Ciccone comunque incontrerà queste persone per
affrontare l'emergenza".
Domenica 28 febbraio le famiglie si recheranno, quindi, in via Saragat alla sede
della Società della Salute e avanzeranno le loro richieste: " Chiediamo un
container, una roulotte dove poter far stare le nostre famiglie. Ma qui il
problema è più grosso: cosa aspettano a darci le case che sono pronte? Manca
solo la luce elettrica. Aspettano che muoia qualcuno qui prima di farci entrare
dentro quelle case?"
Le case di Coltano potranno ospitare 17 famiglie, ma i nuclei familiari presenti
nel campo sono 23 e le abitazioni sono fatte di due o tre vani mentre nella
maggior parte dei casi siamo di fronte a nuclei familiari molto numerosi. Negli
scorsi mesi è stata attivata dalla Società della Salute una commissione che sta
valutando le posizioni di ogni singola famiglia e i requisiti per accedere o
meno a queste abitazioni. "Entro la primavera dovremmo essere in grado di
assegnare le case - spiegano dalla Società della Salute - visto che ancora
occorre ultimare alcuni passaggi. La prossima settimana dovrebbe essere fatto
l'atto di cessione dell'area dall'Università al Comune e poi l'Enel potrà
iniziare i lavori per portare la corrente elettrica. Nel frattempo la
Commissione completerà il suo lavoro".
La rabbia di queste famiglie però è grande: questa notte hanno perso tutto in un
incendio, e il loro futuro è incerto, mentre accanto a loro continuano a vedere
delle case che rimangono chiuse.